speciale pista libera

Il problema
Emulare le gesta dei campioni o sfogare la voglia di velocità in sella alla propria moto o alla guida della propria auto, sta diventando una vera e propria impresa in Italia.
Costi proibitivi ed impianti spesso lontani da casa, “costringono” gli appassionati della velocità a premere sull’acceleratore dove non si potrebbe, mettendo, di fatto, a repentaglio la sicurezza propria e quella di chi li circonda.
Il problema riguarda principalmente i motociclisti, che spesse volte trovano nei tornanti vicino casa l’unico luogo per “mettere giù il ginocchio”, tralasciando spesso le norme del buon vivere comune e del rispetto della vita.
I luoghi destinati alle corse non devono certo essere le strade di tutti i giorni, ma sicuri impianti sportivi chiamati Autodromi. In Italia sono veramente un miraggio, viste le sole 12 piste comunemente utilizzabili contro le 26 funzionanti, ad esempio, in territorio francese.
Per non parlare poi dei costi, che non hanno veramente paragoni: il rapporto ad esempio tra due “signore” piste come il Mugello (IT) e Magny Cours (FR) è di 12 a 1…cioè in Italia con 45 € si gira per 20 minuti, in Francia per 4 ore…

Una soluzione? Proviamoci!!!
A difesa della sicurezza sulle strade nasce “Pista Libera”, una comunità di motociclisti creata con l’intento di rendere più accessibili gli autodromi italiani.
L’associazione fa sul serio, visto il sito ufficiale www.pistalibera.org e la relativa newsletter, molto attiva, alla quale chiunque può partecipare, iscrivendosi tramite l’apposito link sulla Home Page, con le proprie idee per una soluzione concreta ed efficace.
Le prime valutazioni condotte da Pista Libera hanno preso avvio proprio dallo studio della situazione italiana relativamente a disponibilità e costi dei circuiti regionali, confrontati anche con quelli esistenti in alcuni stati vicini.

In Italia possiamo considerare come utilizzabili i seguenti circuiti sportivi, in ordine alfabetico: Adria – Binetto – Cellole – Imola – Lombardore – Magione – Misano – Monza – Mugello – Pergusa – Vallelunga – Varano. Se consideriamo il numero degli abitanti (57,8 milioni – fonte Istat – Situazione Demografica al 2000), ne ricaviamo una media di un solo impianto, magari di ridotte dimensioni, ogni 4,8 milioni di abitanti.
In Francia la situazione è notevolmente diversa: sono disponibili 26 autodromi, ben dislocati sull’intero territorio nazionale, pari ad un impianto ogni 2,3 milioni di abitanti.
Anche l’analisi dei costi italiani è decisamente negativa rispetto a quella degli altri paesi europei.
Nella tabella seguente “Pista Libera” elenca il costo di un turno nei principali circuiti italiani:
Mugello (km 5,245) 20 min 45 Euro
Misano (km 3,488) 25 min 42 Euro
Monza (km 5,8) 30 min 40 Euro
Adria (km 2,702) 25 min 40 Euro
Magione (km 2,5) 25 min 35 Euro
Varano (km 2,375) 20 min 28 Euro
Vallelunga (km 3,2) 20 min 40 Euro
In Francia, “Pista Libera” ha rilevato i seguenti costi:
Albi (km 3,55) 20 min 11 Euro
Ledenon (km 3,15) 40 min 16 Euro
Le Mans (km 4,305) 60 min 26 Euro
Folembray (km 2,05) 60 min 23 Euro
Magny Cours (km 4,25) 4 ore 45 Euro

Da notare inoltre l’aumento indiscriminato dei prezzi: nel 2002 la tariffa per 25 minuti a Misano è aumentata di ben il 35% rispetto al 2001, e per il 2003 si preannuncia un ulteriore incremento.
A Monza la tariffa per un turno di 30 minuti dal 1992 è aumentata del 55% (da 25,8 a 40 €), a Misano per un turno di 25 minuti dal 1996 è salita del 48% (da 28,4 a 42 €), un aumento che non è giustificato dalla svalutazione ufficiale che in Italia dal 1999 al 2002 risulta essere stata del 9,5%.

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