Speciali: Speciale Microcar

Prima snobbate e poi vero oggetto di culto tra i più giovani ed i meno giovani. Stiamo parlando delle cosiddette “microcar”, ghiotta alternativa al cinquantino per genitori ansiosi e figli quattordicenni, ed unica possibilità di “viaggiare” su quattro ruote per chi la patente dell’auto non ce l’ha ancora o gli è stata ritirata.
Questa nuova moda ha trasformato le stesse linee: prima autentiche scatole ed oggi decisamente piacevoli con un’infinità di varianti che includono persino cabrio e pick-up.

E’ vero, il prezzo d’acquisto di queste vetture è salato – circa 10.000 euro – ma non tutti sanno che in alternativa si possono affittare a prezzi più che ragionevoli, direttamente dalle Case produttrici, come avviene per Casalini e Tasso.
Ma cosa sono le microcar?
Per chi non lo sapesse, i quadricicli – questo è il termine tecnico -, sono delle vetture di piccolissime dimensioni, omologate alla stregua di un ciclomotore e quindi pilotabili da tutte quelle persone che abbiano compiuto il quattordicesimo anno d’età.
Pochi i limiti tecnici imposti dalla legge: riguardano la potenza massima, non superiore ai 4kW, ed il peso che non deve oltrepassare i 350Kg.

In Italia, come accade per i motorini, anche le microcar possono trasportare solamente una persona, (ma i vigili sembrano poco attenti a questo dettaglio…), nonostante abbiano un comodo sedile anche per il passeggero.
Un vero boom di vendite
L’ultimo lustro ha conosciuto una vera propria impennata di vendite di questo genere di vetture.

Qualche ipotesi? Una spiegazione potrebbe essere ricercata nel successo di vendite della modaiola Smart, lontana anni luce sotto l’aspetto tecnico dalle microcar, ma molto simile in termini di design ai più moderni quadricicli, tanto da far apparire “trendy” anche ciò che prima veniva quasi deriso.
Utili per molti ma…
Considerate fino a pochi anni fa veicoli per anziani o portatori di handicap, le Microcar si sono trasformate in una meravigliosa opportunità per curare l’ansia dei genitori che hanno soffiato sulla torta dei figli con quattordici candeline, levando di torno il pensiero del figlio avere il “pargoletto” in balia degli eventi atmosferici, dell’incoscienza della gioventù e del caotico traffico delle ore di punta.

Certo, queste vetture possono essere comunque pericolose, non tanto per le qualità dinamiche, davvero eccellenti, ve lo assicuriamo, ma perché guidate anche da chi è potenzialmente ignaro del Codice della Strada.
La colpa di questo “strano” modo di poter guidare un quadriciclo, ma la stessa cosa vale anche per i ciclomotori, non è da attribuire a chi produce e vende questo genere di vettura, ma nelle leggi che non prevedono la benché minima licenza benché il nuovo codice pare voglia colmare questa grave e pericolosa lacuna.

Tantissimi produttori
Sono davvero numerosi i produttori di microcar al mondo. Le più famose sono la Casalini, la Aixam, la Ligier, la Tasso, la JDM, la Grecav e la Microcar.
Proprio dall’italiana Casalini arrivano alcune proposte interessanti, tra cui la Ydea, che vanta un design simpatico e moderno oltre che una dotazione di serie molto ampia, a cui è possibile aggiungere addirittura l’aria condizionata!
Anche dall’estero arrivano soluzioni allettanti, come le rivoluzionarie Aixam, in grado di assicurare capacità di carico sopra la media, in particolar modo nella curiosa e simpaticissima versione pick-up.

Sicure sulla strada
Per essere omologate, le microvetture devono rispondere a requisiti di stabilità identici a quelli delle vetture “tradizionali”. In numerosissimi casi, le prove sono state superate a pieni voti a velocità nettamente superiori al limite posto dal Codice, proprio a dimostrazione delle ottime qualità dinamiche.
Notevole il lavoro anche per quanto riguarda la sicurezza passiva: i telai delle vetture costituiscono una sorta di cellula di sopravvivenza, in grado di proteggere e dissipare gran parte dell’energia di un eventuale impatto.

Una moda con interessanti prospettive!
Concludendo, le microvetture possono assumere un ruolo estremamente interessante per il trasporto urbano, permettendo ai più giovani di stringere un volante fin dai 14 anni, confidando che le Istituzioni permettano loro di guidarle dopo aver svolto un corso di guida.
Il futuro, se ben diretto, può essere roseo, considerando che l’assenza della frizione li rende assai facili da guidare e molte persone che usano la vettura per pochi chilometri potrebbero optare per tale soluzione che rende agevoli i parcheggi ed offre un valido comfort con costi d’esercizio davvero contenuti.
 

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