Ultimissime: Subaru R1e

Dopo qualche anno di “proliferare” delle auto elettriche, proposte in tutte le salse e ritenute il futuro della mobilità, abbiamo assistito all’abbandono di questi progetti in favore di nuovi diesel, motori ibridi e bifuel.
I limiti della propulsione elettrica sono fondamentalmente due: la scarsa autonomia, dovuta alle tecnologie utilizzate nella costruzione degli accumulatori, ed il tempo di ricarica ancora troppo elevato.
Una buona novità arriva però dal Giappone, dove il Ministro dell’Ambiente ha premiato la Subaru R1e per il suo contributo all’abbattimento delle emissioni inquinanti. La citycar delle Pleiadi presenta infatti soluzioni decisamente interessanti: le batterie, ad esempio, possono essere ricaricate in soli 15 minuti presso i punti di carica ad alta capacità, che in Giappone si trovano con discreta frequenza nei supermercati o nelle stazioni di servizio. A casa invece, il “pieno” richiede le canoniche 8 ore, con un risparmio comunque considerevole rispetto alle propulsioni tradizionali.
Una anti-Smart da 100 km/h e 80 chilometri di autonomia? Possibile, a patto che si sviluppino anche nel nostro paese punti di ricarica e, perchè no, incentivi sull’acquisto: un valido modo per ridurre l’inquinamento delle nostre città, sempre meglio che tassare i veicoli inquinanti e poi lasciarli circolare…

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