Sicurezza – Bimbi in moto

Quante volte vediamo sfrecciare moto e scooter con bimbi a carico?
Il paese delle due ruote, come si presenta l’Italia, si mostra al mondo con diverse interpretazioni di quella che vorrebbe essere la legge uguale per tutti.
Ma non volgiamo fare una predica in questo spazio, quello che ci interessa è salvaguardare i più piccoli, passeggeri spesso inconsapevoli, che vanno protetti e tutelati.

La legge italiana fino al 2007 non dava indicazioni sull’età del bambino passeggero, l’ unica restrizione in atto era che il minore doveva arrivare alle pedane, sia negli scooter che nelle moto.
Attualmente è stata approvata la nuova legge che vieta il trasporto in moto di bambini al di sotto dei cinque anni di età, rimane comunque l’obbligo di appoggio dei piedi sulle pedane.

L’altezza diversa del montaggio delle pedane su una moto stradale o su una custom, piuttosto che su una enduro rende già di per se indispensabile l’utilizzo del seggiolino.
Un sedile di dimensioni ridotte, applicabile sopra la sella della moto, provvisto di staffe regolabili che permettono al piccolo di appoggiare i piedi, inoltre sono presenti maniglie ai lati e cinghie di fissaggio.

Ma siamo sicuri che questo sia sufficiente per tutelare i minori, e questa normativa viene rispettata? A noi non sembra… oltre al fatto che probabilmente manchiamo di normative attuali in tal senso, il poco in vigore non sembra suscitare molta attenzione da parte degli italiani. Per questo osiamo dare alcuni consigli, l’intento è sempre e solo quello di tutelare i minori.
La posizione del bimbo sulla moto, scooter o altro, è una soltanto, quella del passeggero, se ne vedono di tutti i colori in tal senso, bimbi posizionati in piedi davanti al pilota, bimbi nel mezzo tra mamma e papà (considerando che sia in moto che in scooter il limite massimo di passeggeri è sempre due, il trio è curioso, ma, purtroppo, è anche molto comune specialmente negli stabilimenti balneari).
E’ molto rischioso trasportare il bimbo davanti al pilota, questa posizione limita i movimenti e la visibilità, oltre al fatto che i piccoli difficilmente sanno stare in una posizione per lungo tempo, movimenti improvvisi mettono a rischio la stabilità del veicolo.
La posizione del bambino “davanti al conducente”, in scooter e in auto, è la più rischiosa in assoluto, oltre che per i motivi sopra citati, si espone il bambino allo schiacciamento tra veicolo e adulto.

Anche per il piccolo passeggero è d’obbligo il casco. I caschi da bambino esistono, non bisogna mai far indossare un casco da adulo, è una buona regola per tutti indossare sempre un casco dell’esatta misura. Un casco troppo grande, in caso di trauma, può causare danni serissimi alla testa e alla base del collo. Non utilizzare caschi troppo pesanti, ne risentirebbe il collo, esistono caschi integrali per bambini, che sicuramente proteggono maggiormente viso e testa.

IL mercato dell’abbigliamento non è molto attento ai bambini, casi di scuole specifiche di fuoristrada a parte, dove il numero di partecipanti è elevato, qualche marchio produce paraschiena, tute antipioggia ma nulla di più. Ricordiamo la Tucano Urbano che propone la linea kids completi antipioggia, giubbotto e pantaloni, dai 4 ai 12 anni.
Anche se sprovvisti di abbigliamento tecnico, consigliamo pantaloni lunghi e magliette a manica lunga, scarpe chiuse, in sintesi proteggere il bimbo il più possibile. Si evitano abrasioni nel caso di caduta e soprattutto riparano dall’aria e da spiacevoli incontri con insetti. Mai affidare al bambino zaini o borse, il suo fisico è già in tensione per l’innaturalezza della posizione di viaggio, evitare di caricare ulteriormente.

Detto questo, oltre alla prudenza, da mantenere anche quando si è da soli, consigliamo una velocità moderata che permette al bambino un ottimo equilibrio, e ricordiamo le soste, è buona regola fermarsi ogni 100/150 km, il corpo alla guida di una moto si stanca e ha bisogno di rilassarsi e distrarsi, questo è valido per un’ adulto, figuriamoci per un bambino…

Le regole presentate sono valide anche per tragitti brevi, come casa scuola, con la speranza che i motociclisti genitori siano maggiormente responsabili e attenti.
Non vorremmo più vedere bambini posizionati in piedi davanti al pilota, in mezzo tra mamma e papà o addirittura seduti senza alcuna protezione e con le gambe penzoloni perché non raggiungono le pedane.
Non si tratta di consigli per evitare una multa, ma di regole ferree che vogliono evitare spiacevoli inconvenienti e incidenti

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