20 anni di ABS in moto

Abs in moto. Sono passati 20 anni da quando il primo dispositivo di frenata, sviluppato in origine per contrastare l’autobloccaggio delle ruote degli aeroplani, ha fatto la sua comparsa sulle prime moto. Il merito in questo caso va tutto alla BMW, che con la sua KTS ha aggiunto sicurezza alle 2ruote, applicando un sistema intelligente di frenata alle moto, per assistere il motociclista anche nelle situazioni più difficili.

L’Abs, Antilock Braking Sistem, funziona pressapoco così: il dispositivo, attraverso i suoi sensori, misura la velocità di rotazione delle ruote e non appena si accorge che essa si è bloccata o sta per bloccarsi ne “allenta” la forza frenante agendo sull’impianto idraulico della pompa freno. Il monitoraggio continuo avviene decine di volte al secondo, e garantisce così una risposta veloce alle diverse e più o meno improvvise situazioni in cui ci si trova coinvolti. In questo modo però la moto agisce in maniera diversa dalla volontà del pilota, e l’ arresto improvviso della ruota viene interpretato come uno slittamento di questa. Entra in gioco l’ABS che allenta la frenata per una frazione di secondo, facendo continuare a girare la ruota. Non appena però la ruota si blocca nuovamente, riprende di nuovo ad allentare, e si ha la sensazione che la moto proceda a scatti, sensazione confermata anche sul comando del freno.
In questo modo però si evita lo slittamento della moto e diventa più difficile perderne il controllo, riuscendo a mantenere la traiettoria voluta.

Questo il funzionamento del dispositivo che sicuramente aumenta la sicurezza, ma che nonostante ciò è al centro di accese discussioni tra gli appassionati. I dubbi maggiori sono per l’interferenza delle sospensioni con la velocità relativa delle due ruote, e cioè come si comporta l’ABS su fondi sconnessi e non regolari con buche e saltelli, dove una tecnologia poco sofisticata ha problemi a reagire ottimamente. Non diventa mai invadente il sistema di frenata, che riprende l’ottimo funzionamento quando le ruote possono contare su un appoggio pieno sull’asfalto.

Proprio per questo motivo l’Honda ha di recente proposto un sistema combinato che vede affiancarsi all’ABS anche il sistema CBS, pensato per le moto supersportive e controllato elettronicamente.
Capiamo come funziona. La novità sta nel sistema di ripartizione della forza frenante applicata, che viene distribuita su entrambe le ruote. Viene anche calcolata la forza frenante esercitata dal guidatore sia sul pedale che sul freno, calcolando e gestendo al meglio la distribuzione e assicurando che la moto non reagisca in maniera inaspettata.
Con l’introduzione di un modulatore, l’ABS-CBS si attiverà solo nelle situazioni che realmente necessitano di interventi, assicurando quindi al pilota l’assenza di interferenze tra stabilità e “beccheggio”, mantenendo l’assetto il più corretto possibile.
La Honda si prepara dunque a rivoluzionare il mondo delle due ruote installando l’ABS-CBS sulla CBR 600 RR, e sembra confermato che a partire dal 2009 arriverà sulle moto che corrono nella Superbike.

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