Benelli TNT – Test Ride

Benelli TNT – Test Ride. Gubbio – Poco più di due mesi fa, tra le mura di una discoteca “IN” del centro di Milano, la nuovissima naked Benelli non ci aveva del tutto convinto. Le sue forme, infatti, erano e sono tutt’ora assolutamente innovative e rivoluzionarie rispetto a quanto sino ad oggi proposto in questo segmento dalla concorrenza, e non è sempre detto che ciò che è fuori dalla normalità debba essere forzatamente bello da guardare.
La presentazione dinamica umbra, però, ci ha fatto cambiare leggermente idea: le linee della TNT risultano decisamente piacevoli nel momento in cui si riesce a “leggerne la natura”, perché esprimono ed evidenziano idealmente la generosità del propulsore, con una zona anteriore molto voluminosa, e la leggerezza e la facilità di guida nelle forme del codino sfuggente e nell’armonia della meccanica lasciata volontariamente in bella vista.
Mi faccio tutto in casa Che il simpatico Andrea Merloni, dall’alto delle sue esperienze in competizioni di velocità e cross, sia un appassionato di moto è fuori da ogni discussione e siamo certi che la bontà del prodotto sia merito anche delle sue indicazioni in tema di sviluppo. Oltre a questo, aggiungiamo che il suo desiderio non era certamente quello di diventare un assemblatore, ma un vero e proprio costruttore: un secco “no”, quindi, all’economicità di acquistare motori o componenti particolari da altri produttori ed un forte “sì” al Made in Italy, anche se…
Ancora un anno per il pareggio …a 10 anni di distanza dal suo insediamento alla Presidenza della Benelli Moto i conti ancora non tornano. Effettivamente, l’impresa all’inizio appariva disperata: pochissimi dipendenti, nessuna idea depositata nei cassetti dei piani alti ed una strategia aziendale tutta da rimettere in piedi. In due lustri di intenso lavoro l’azienda ha cambiato letteralmente volto ed ora vanta la bellezza di 83 dipendenti, tre modelli interessanti da proporre in concessionaria – Adiva, Tornado e TNT – ed un fatturato che nel 2003 ha fatto registrare 20 milioni di euro.
Risultati aziendali incoraggianti, indubbiamente, ma non ancora in grado di bilanciare i conti che devono essere “corretti” con continue e sostanziose iniezioni di “denaro liquido” da parte della Fineldo, la società finanziaria controllata dal padre Vittorio che attraverso la stessa controlla la Merloni Elettrodomestici.
Futuro incerto? Non siamo certamente noi a poterlo dire, ma l’impegno della famiglia Merloni è un’ottima garanzia per Benelli Moto, soprattutto se si considera che per il prossimo anno è atteso il primo bilancio in pareggio.
Ma passiamo alla TNT Tornando alla italianissima TNT, dobbiamo dire che non si tratta di una semplice evoluzione della Tornado. Tutte le componenti, dal motore alla ciclistica sono state completamente riprogettate ed adattate alle caratteristiche letteralmente esplosive di questa moto.
Propulsore rivisto all’80% Con più dell’80% di componenti sviluppati ex-novo rispetto allo «Sport» in dotazione alla Tornado, il propulsore «Corsa Lunga» è molto più di una semplice evoluzione. Il nuovo 3 cilindri in linea 4 tempi DOHC, dotato cioè di doppio albero a camme in testa per la gestione delle 12 valvole, è stato sviluppato con l’intento di assicurare non solo grande potenza – 137 CV a 9.250 giri – e ma anche una coppia massima elevata, pari a 118 Nm a 6.500 giri/min.
Per ottenere quella che è una sostanziale differenza, rispetto alle caratteristiche di erogazione del 900 Sport, è stato necessario un aumento della cilindrata. I tecnici Benelli, però, non hanno scelto la via più facile per realizzare questa importante modifica, ovvero quella di un rialesaggio delle canne dei cilindri, ma hanno optato per un generoso prolungamento della corsa del pistone, ecco da cosa deriva il nome «Corsa Lunga».
Completamente ridisegnato, quindi, l’albero a gomiti, mentre l’alesaggio dei cilindri non è stato modificato. L’aumento della corsa accoppiata all’innalzamento dell’albero a camme delle valvole d’aspirazione hanno consentito di aggiungere una generosa dose di coppia e di rendere il motore particolarmente facile da utilizzare a basso regime.
L’ allungamento del condotto di aspirazione e dei tubi primari di scarico ha contribuito all’abbassamento dei giri max di rotazione portando valori di coppia e potenza a numero di giri basso.
La camera di combustione perfettamente emisferica ha contribuito al miglioramento della combustione consentendo di rientrare nelle normative di inquinamento Euro 2 senza l’utilizzo del catalizzatore.
Anche la frizione è stata modificata per adeguarla alla maggiore coppia trasmessa dal motore. E’ stato aggiunto un disco guarnito e diminuito il carico molla per poter avere un carico minore sulla leva.
Iniezione elettronica perfezionata Una innovazione importante è stata fatta sul sistema di iniezione elettronica che, tramite la progettazione della nuova unità di controllo dedicata ad un motore 3 cilindri, ha consentito di realizzare una mappatura di iniezione ed accensione molto perfezionata con break point di controllo molto ravvicinati.
Per assicurare un rendimento elevato lungo tutta la curva di erogazione del nuovo motore, l’iniezione elettronica utilizza un totale di ben otto sensori, che tramite un microcomputer analizzano una notevole mole di dati adeguando, istante per istante, il flusso di carburante iniettato in ogni cilindro attraverso corpi farfallati da 53 mm di diametro.
Sella bassa…addio ventole La necessità di una altezza sella ridotta di soli 780 mm ha richiesto la ricerca di una nuova posizione del radiatore, che nelle Tornado era posizionato sotto il sedile e tenuto a bada da due coreografiche ventole in bella vista sotto al codone.
Nella TNT sono stati disposti lateralmente alla testa del motore per poter avere una buona distribuzione di pesi ed al tempo stesso un buon raffreddamento.
Due convogliatori portano aria fresca ai radiatori acqua fin dalle basse velocità e due ventole ad alta efficienza contribuiscono al raffreddamento dell’acqua contenuta nei radiatori nell’utilizzo cittadino a bassissima velocità.
L’efficacia del raffreddamento è assicurata anche dall’impiego di un radiatore dell’olio in alluminio, quindi leggero, posizionato frontemarcia che contribuisce a dissipare il calore del motore tramite l’olio che lo attraversa.
Grazie ad un distributore opportunamente tarato viene inviata al circuito che attraversa il radiatore olio, la quantità corretta di fluido per il raffreddamento.

Telaio da Superbike Il telaio deriva dalla struttura collaudata della Tornado 900 Tre. L’esperienza di 4 anni di test realizzata in tanti circuiti del mondo è stata riportata sul telaio della TNT che rimane identico nei punti principali a quello delle Tornado, anche se alcuni dettagli sono stati perfezionati per adattarsi alle caratteristiche della TNT.
In particolare l’avantreno è stato sollevato di 15 mm e il retrotreno è stato abbassato di 15 mm con il risultato di ottenere un angolo di sterzo di 25,5° ed una distribuzione di pesi di 52% all’ anteriore e 48% al posteriore.
Il forcellone è realizzato in traliccio di tubi di lega alto-resistenziale accoppiati mediante saldatura, realizzata a mano, ad elementi in acciaio microfuso. La struttura è un prolungamento naturale della struttura del telaio ed è stato messo a punto per garantire elevata rigidezza torsionale e flessionale unita ad un peso molto contenuto.
Altra innovazione è il reggisella che nasconde il terminale di scarico, realizzato in pressofusione di alluminio a basso spessore, solo 2,5 mm.
L’ eccentrico ruota posteriore consente una facile operazione di tiro catena nella logica della facilità di manutenzione.
Reparto tecnico raffinato Il reparto sospensioni annovera una poderosa forcella da 50 mm che contribuisce a rendere solido e preciso l’avantreno mentre al posteriore un ammortizzatore con corpo in Ergal pluriregolabile.
Come le Tornado “base”, anche la TNT è equipaggiata con un impianto frenante Brembo, che all’anteriore annovera pinze ad attacco “tradizionale” a 4 pistoncini con diametro pistoncini, abbinate ad un doppio disco con diametro 320 mm mentre al posteriore una raffinata pinza a doppio pistoncino morde un disco da 240 mm di diametro.
Le ruote in lega a 5 razze, di sono caratterizzate da un peso contenuto e una ottima rigidezza che rendono l’inserimento in curva rapido e preciso e un assorbimento delle sollecitazioni pronte.
Sono pronte ad equipaggiare all’anteriore i pneumatici nelle misure 120/70 ZR 17 e al posteriore 190/50 ZR 17, che offrono un’aderenza elevatissima.
Come va questa TNT? Malgrado l’essenzialità della sella e la tipologia della moto, la comodità globale è a livelli più che accettabili. Il fatto che l’altezza sia di soli 780 mm.,assicura la possibilità di avere entrambi i piedi a terra anche a chi non ha una taglia da cestista, mentre ai più alti segnaliamo che grazie alla ridotta larghezza del serbatoio si possono stringere bene le ginocchia, avendo così più confort ed una maggiore padronanza sul mezzo.
Per quanto concerne i polsi, le differenze rispetto alla Tornado sono evidenti, anche non sono del tutto scarichi come ci si potrebbe attendere: la TNT è una moto dalla “piega facile” e un po’ di carico sul manubrio, unito ad un corretto posizionamento delle pedane, rendono la posizione di guida della TNT piuttosto sportiva.
Non ci ha convinto molto il pur affascinante posizionamento dei radiatori. Il calore emanato è notevole, nonostante la giornata non propriamente calda, e se a questo aggiungiamo il poco protetto scarico sottosella è facile immaginare un periodo estivo piuttosto…caldo.
La distribuzione dei pesi (52% ant. e 48% post.) rende la ruota anteriore molto precisa nell’inserimento e nella percorrenza di curva. Anche a velocità sostenuta non si avvertono scompensi e non si sente minimamente la mancanza di un ammortizzatore di sterzo.
Il meglio, la TNT, lo da nel misto veloce, visto e considerato che nel misto lento l’impressione è di una certa difficoltà a scendere in piega e di una certa pesantezza di comportamento, che richiede una guida “di forza”. Certo non sarà un problema per chi comprerà questa moto che sicuramente non è fatta per novellini.
L’esemplare che Benelli ci ha messo a disposizione, montava un pneumatico da 190/50 R17. probabilmente con il 180/55 (alternativa omologata insieme alla 200/50) si può migliorare il comportamento nel misto stretto.
Per quanto concerne il propulsore, segnaliamo un comportamento davvero eccellente. Dai 3.000 giri in su, c’è coppia in abbondanza per rendere la guida entusiasmante. Una volta raggiunta quota 5.000 giri, però, ci si trova di fronte ad una vera e propria esplosione di potenza, che porta in un istante il display del tachimetro in zona ritiro patente e l’ago del contagiri in zona rossa, fissata a quota 9.500 giri.
Davvero ridotto il raggio di sterzo: non è la moto per il giretto in città ma per gli spazi aperti, dove le sospensioni piuttosto rigide possono dare il meglio di loro stesse, anche se la possibilità di intervenire sulle regolazioni può attenuare una certa rigidità del mono posteriore.
Il cambio si è dimostrato adeguato e non ha manifestato alcuna incertezza. Considerata la coppia a disposizione, in ogni caso, ci si può quasi dimenticare di usarlo.
Buono, infine, l’impianto frenante, che offre notevole mordente ed una facilità di utilizzo all’anteriore ma scarsa potenza nel caso del sistema posteriore.
Quanto costa la TNT Naked? La produzione negli stabilimenti di Pesaro è già cominciata. Tre i colori previsti -giallo, rosso e nero – che da maggio faranno la loro comparsa in concessionaria. Il prezzo è stato fissato in 12.900 euro, ma per avere l’esclusivo verde Benelli bisogna sborsarne altri 300.
In questa prova indossiamo:
Casco Dainese Air Stream Course Guanti Dainese Slam Giacca Dainese Merlin Pantaloni Dainese Joy Stivali Dainese Mig Touring Paraschiena Dainese Wave

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