Harley-Davidson Pan America 1250 e le More Roads: pronti al 2020

Harley-Davidson sorprende con qualcosa di talmente lontano dai propri standard da poter risultare un rendering piuttosto fantasioso. Il nome, Pan America 1250, è già icona. Un prodotto di rottura rispetto allo stile del brand statunitense che, come da prassi in questi casi, fa discutere: universalmente nota per la propria gamma custom, Harley si concede un’avventura in terre poco battute.

La Pan America 1250 si mostra forte di un bicilindrico dalle prestazioni esagerate e -presumiamo- dal suono tuonante che contraddistingue la Casa. Le linee sono qualcosa di post-apocalittico, incapaci di passare inosservate anche a chi le moto le ha viste sempre e solo da lontano. Il faro riprende gli ultimi stilemi proposti dal marchio, ma l’immagine si fa più aspra e spigolosa, inequivocabilmente aggressiva.

Stiamo guardando una moto che non vuole rivaleggiare direttamente con i best seller della categoria come BMW GS 1200 o Africa Twin quanto, piuttosto, catturare gli amanti del marchio in cerca di novità e nuovi clienti con la voglia di distinguersi nel gruppo. Se fosse un’auto sarebbe invece un carrarmato e, se fosse una pistola, sarebbe invece un mitragliatore.

La destinazione d’uso di questa Pan America sarà probabilmente quella delle maxi-enduro di oggi, votate principalmente a strade asfaltate con licenza di uscirne. Ma le novità non si fermano qui.

La casa di Milwaukee ha voluto presentare quattro diversi modelli che verranno sviluppati da qui al 2022 in un progetto che è stato battezzato More Roads. A presentarsi ai cancelletti di partenza troviamo quindi la Streetfighter 975, una nuova Cruiser e l’elettrica LiveWire.

Tutte queste novità concentrate in un singolo annuncio, effettivamente, sono quanto di più forte potessimo aspettarci dalla casa statunitense che ha sfoggiato il claim pienamente americano go big or go home: fai le cose in grande o torna a casa.

La Streetfigher, per quanto meno lontana dall’orbita HD, dimostra grande personalità ed un pizzico di quell’esagerazione amata dagli appassionati che trovavamo nelle moto di Erik Buell, tori meccanici senza compromessi Made in USA. Successo assicurato.

Tralasciando per un momento la cruiser, di cui sappiamo ancora poco, spostiamo gli occhi sul progetto più rivoluzionario del lotto (si, anche dell’Adventure) che si incarna nella LiveWire: la moto elettrica del marchio più rumoroso sulla piazza appare minimalista, studiata e anche relativamente leggera. Perché nemmeno chi ha una storia così importante può, a questo punto, ignorare l’evoluzione motoristica che stiamo vivendo in questi anni.

Harley-Davidson vuole esserci e lo farà con una gamma di motociclette (quella che vediamo non è che la prima di un’intera gamma) spinte da un motore elettrico a magneti permanenti. D’altronde c’è chi le Zero le ha già accolte a braccia aperte e sta aspettando solamente nuove proposte.

Il colpo di grazia è poi inferto dalla notizia che verranno prodotte anche moto di piccola cilindrata -principalmente 300 e 500- per andare incontro al mercato asiatico. Questo non significa che non vedremo anche da noi due piccole ma rifinitissime Harley entry-level, è solo questione di tempo: il nuovo piano di produzione verrà ultimato nel 2022, così nei prossimi anni vedremo una serie di grandi cambiamenti in casa HD.

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