Mondial Evo

Mondial Evo - Foto  di

Mondial EVO. Più esclusiva, più raffinata, tecnologicamente più avanzata. Parliamo della nuovissima Mondial EVO, una moto davvero speciale, nata sulla base della già nota ed apprezzatissima Piega. Una evoluzione profonda, sottolineata, non a caso, con l’adozione di un nuovo nome, studiato e voluto dai vertici della Casa di Arcore, con lo scopo di richiamare le recenti origini, evidenziando, al contempo, come un deciso rinnovamento tecnologico e tecnico sia stato il fulcro progettuale di questo nuovo modello.

Più cura per il dettaglio Bastano pochi attenti sguardi per capire come questa nuova EVO sia globalmente più curata, da un punto di vista costruttivo e di attenzione per il particolare, rispetto al recente passato. Con questo, non vogliamo certo dire che nella Piega si trascuri il dettaglio, ci mancherebbe, ma è evidente come alle amorevoli cure dello staff tecnico lombardo, si siano aggiunte grafiche più ricercate, una maggiore attenzione nella realizzazione della verniciatura, oltre a particolari di notevole pregio, come le inedite pedane regolabili o la nuova piastra superiore di sterzo, ricavata dal pieno e caratterizzata da un disegno particolarmente complesso ed affascinante.
Tanto carbonio per il vestito, come al solito, ma con la sottile differenza di un più accentuato effetto “vedo non vedo”, voluto per evidenziare le nuove forme, più leggere e filanti, che della Piega hanno mantenuto l’impostazione di base e la spiccata personalità.
Ma le novità, non finiscono certo qui…quindi partiamo con ordine.
Nuovi particolari tecnici Se nella Piega M.Y. ‘04 viene confermata la forcella Paioli, per EVO la scelta dei tecnici è ricaduta su una più prestante Ohlins, azienda leader nella produzione di sospensioni da competizione, che ha approntato, appositamente per Mondial, una versione speciale della sua “leggendaria” forcella a steli rovesciati: si tratta, infatti, di una delle unità più vicine al Mondo delle corse mai prodotte dalla Casa svedese, dotata di steli da 43 mm ed attacchi freno, di tipo radiale, a forma di “M” di Mondial, realizzati con la costosa ma raffinatissima “chicca” della lavorazione dal pieno.
Se per l’avantreno è prevista una nuova unità sospensiva, al posteriore viene invece confermata la complessa struttura, in traliccio di tubi d’acciaio, ricoperta in carbonio, già apprezzata su Piega, e regolata nel suo movimento oscillatorio dal “solito” mono ammortizzatore Ohlins.
L’impianto frenante, realizzato dalla italiana Brembo, utilizza all’anteriore pompa e pinze di tipo radiale, abbinate a dischi di 320 mm di diametro. Soluzioni decisamente all’avanguardia, per offrire ai clienti il massimo della potenza e della modulabilità in staccata.
Praticamente indentico, invece, il telaio realizzato con elementi tubolari in cromo molibdeno vanadio con architettura a traliccio, studiato per assicurare leggerezza, resistenza e rigidità torsionale.
Per gli amanti dei numeri, segnaliamo che il peso dichiarato da Mondial per la EVO è di 180 Kg.
Propulsore Honda rinnovato Da tempo si parlava dell’adozione del propulsore Honda SP-2 in luogo dell’attuale SP-1. Invece, Mondial sceglie di proseguire sulla strada del “vecchio” SP-1 che, in questa versione ampiamente rivista e corretta, è in grado di erogare la bellezza di 143 CV a 10.000 giri/min.
Valori davvero notevoli, addirittura superiori a quanto dichiarato da Ducati per la 999R o da Aprilia per la RSV 1000 R Nera, frutto di una mappatura della centralina decisamente spinta, di un raffinato impianto di iniezione, dotato di corpi farfallati da 54 mm, e di un efficacissimo airbox dinamico, costruito in carbonio, che assicura, all’aumentare della velocità, un vero e proprio effetto “turbo”.
Il reparto trasmissione adotta una più precisa e raffinata frizione a secco, dotata di sistema antisaltellamento, che agisce su un cambio rivisto nella rapportatura.
Completamente rivisto nelle geometrie, ma non nell’aspetto esteriore, anche l’impianto di scarico.
Costa come le concorrenti Il prezzo fissato da Mondial per la nuovissima EVO, è di 24.000 euro più IVA. Una cifra indubbiamente elevata, ma giustificata da un livello qualitativo di assoluto rilievo, ed assolutamente in linea con quanto proposto dalle sue dirette ed altrettanto esclusive rivali, Aprilia RSV 1000 Nera, Ducati 999 R o Laverda SFC 1000.

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