Speciale BMW Motorrad: 80 anni in moto

Ottant’anni di passione, fascino tecnologico, rigore costruttivo e pensiero creativo sono un patrimonio unico dal valore inestimabile.
E’ praticamente impossibile riunire in un’unica esposizione tutti i capolavori costruiti da BMW per i motociclisti di tutto il mondo, eppure, l’impresa è invece riuscita, ai soci del BMW Motorrad Club Vicenza, trascinati dalla passione e dall’entusiasmo del loro presidente onorario Ubaldo Bellan, esperto conoscitore del marchio dell’elica.
 
La più grande esposizione per l’ottantesimo anniversario L’originale e preziosa rassegna, ideata da BMW Motorrad Club Vicenza e realizzata in assieme al Centro Acquisti Le Piramidi, in collaborazione con il BMW Motorrad Club Italia , è una emozionante cavalcata attraverso 80 anni di storia motociclistica BMW, che parte con il 1923 quando l’ingegnere aeronautico Max Friz definisce canoni motociclistici all’avanguardia , confezionando un bicilindrico di 494 cc da 8,5 cv a 3.300 giri, inserito in un telaio disegnato da Franz Bieber. Nasceva così la prima moto BMW, la R32, un vero e proprio capolavoro, che venne presentato con grande successo al Salone di Berlino.
 
Tra i “pezzi” più rari della Mostra, oltre alla già citata R32, la R42 del ‘26, la R52 del ‘28, la R17 del ’35 passando per la R90S del ’73, la R100RS del ’76 e molte altre. Non manca nemmeno una edizione speciale della K 1, dipinta dall’artista contemporaneo Ugo Nespolo, oggi gelosamente custodita da uno degli appassionati vicentini, che, con i suoi colori rosso, blu e giallo a chiazze arlecchino, farà da madrina al ventennale della Serie K che, proprio nel 1983, ha visto debuttare i motori a quattro cilindri disposti orizzontalmente.
 
Il rilancio dopo i disastri della Seconda Guerra Mondiale Sarà l’inizio di una escalation tecnologica, che consentirà a BMW non solo di guadagnarsi una clientela motociclistica sempre più vasta ma anche di diventare grande protagonista nelle competizioni in tutta Europa. Soltanto lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale riuscirà a mettere in crisi il geniale lavoro di Max Friz.
 
La prima moto del dopoguerra sarà la R24, che accompagnerà fedelmente tanti motociclisti negli anni del miracolo economico. Nel 1952, in concomitanza con una serie di vittorie nelle competizioni, BMW lancia sul mercato la R68: è la prima moto prodotta in serie che supera i 160 km orari. Segue un altro periodo di crisi per BMW che nel 1959 può riprendere nuovo e importante vigore con l’ingresso, nella proprietà dell’azienda , del banchiere Herbert Quandt.
 
Nel 1960 nasce il modello R69s, dotata del più veloce motore Boxer del momento. La nuova moto raggiungeva un velocità massima superiore ai 175 km orari. Nel 1967, nonostante che ormai l’attenzione principale dei vertici BMW fosse dedicata all’auto, dalle catene di montaggio usciva la moto numero 250mila dalla fine della guerra.
Soltanto sei anni dopo, nel 1973, in coincidenza con il 50esimo anniversario della nascita della prima moto, si toccava il traguardo delle 500mila moto prodotte. Nasceva la R90 S, una tra le più amate moto sportive di tutti i tempi, che si affiancava alle serie /5, /6 e /7, quest’ultima introdotta sul mercato nel 1976.
 
Due anni dopo, viene stabilito un nuovo punto di riferimento nel segmento luxury tourers con il lancio della R100 RT mentre con la R80 G/S BMW inventa un nuovo segmento, quello delle moto enduro da turismo. A metà degli anni ’80 debutta la R100 GS, chiamata “Biggest Dirt Bike in the World” (la più grande moto fuoristrada al mondo), dal design completamente rinnovato.

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