Vectrix a Roma: la silenziosa avanzata del pulito

Vectrix a Roma – la silenziosa avanzata del pulito. Euro 3, 4, 5, Ecodiesel, motore ibrido, propulsori ad idrogeno, le case automobilistiche e motociclistiche le stanno studiando tutte per diminuire le emissioni di CO2 che, come abbiamo ormai imparato, sono le maggiori responsabili dell’incremento di smog nelle città e non solo.
Eppure già esistono svariati mezzi di locomozione che non necessitano di particolari “upgrade” per diminuire le emissioni, perché nascono direttamente ad emissioni 0, cioè non producono niente che risulti dannoso all’ambiente.

Il segreto è l’ennesima riformulazione di un concetto ormai diventato quasi arcaico: il motore elettrico.
Sono stati prodotti numerosi concept elettrici, ma la rivoluzione sulle due ruote è nata da poco e, neanche a dirlo, arriva dagli Stati Uniti e si chiama Vectrix.
All’apparenza è uno scooterone come tanti, se non si notano alcuni piccoli particolari, come la mancanza della marmitta e del tappo serbatoio.

Il Vectrix sembra appunto un buono scooter: ammortizzatori Sachs, freni Brembo, un vano sottosella che contiene un casco e qualcosina in più, ma soprattutto tante piccole accortezze per cercare di far prendere piede a questa rivoluzione verde.

Innanzitutto la prima cosa che stupisce è che non si capisce quando sia acceso, se non dal quadro, dal momento che il motore elettrico non produce le tipiche vibrazioni dell’omologo a benzina, né tantomeno produce alcun rumore, dimostrando da subito attenzione anche per l’inquinamento acustico, spesso tema relegato in secondo piano in confronto agli allarmanti dati sull’inquinamento atmosferico da CO2. Per ricaricarlo completamente ci vogliono circa 2 ore mediante un cavo alloggiato nel vano sottosella, utilizzando le apposite colonnine già presenti in alcune (poche per il momento) città italiane o semplicemente una qualsiasi presa di corrente da 220v. garantisce un’autonomia di circa 100 chilometri, se guidato “al risparmio” e di poco più di 50 se ci si sente sportivi e si tiene il gas aperto, o forse sarebbe meglio dire l’interruttore acceso.
Il Vectrix presenta anche un’interessante novità con la manopola dell’acceleratore a 2 vie: girandola come al solito si imprime velocità al mezzo come sempre, ma girando la manopola in avanti le cose cambiano: azionandola da fermi questa innesta la retromarcia per agevolare il parcheggio dei circa 230 chili del Vectrix, mentre se si ruota al contrario la manopola mentre si è in marcia, si innestano delle dinamo che hanno il duplice effetto di ricaricare parzialmente le batterie e di innescare una sorta di frenomotore, che sembra essere così valido da sostituire l’uso dei freni in condizioni normali. Questa funzione, sempre a detta di Vectrix, diminuirebbe le spese di mantenimento del mezzo e aumenterebbe la risposta su strada, dal momento che usando molto poco i freni le pasticche durano molto di più e che non frenando non si caricano gli ammortizzatori, avendo risposte migliori e più rapide nella guida consentendo alla casa produttrice di affermare di aver dato vita ad uno scooter dalle stesse prestazioni e caratteristiche, se non migliori, di un qualsiasi 400cc: da 0 a 50 Km/h in 3,6 secondi e una velocità di punta di 100Km/h. (ma tutto questo lo andremo presto a verificare in un’apposita prova che faremo dello scooter).

I costi sono elevati, circa 10.000€, ma facendosi bene due calcoli si potrebbe arrivare a scoprire che la spesa iniziale, nel corso di pochi anni sia facilmente ammortizzabile, rispetto ad un tradizionale mezzo a benzina, dal momento che non essendoci motore a scoppio non c’è da subire il costante innalzo di costi della benzina: un pieno di corrente costa 0,40 centesimi, contro le molteplici banconote che di solito abbandoniamo per far gonfiare i portafogli di petrolieri, quando ci fermiamo a fare benzina, oltretutto sembra che ci sia l’equazione: no motore = no meccanico, no tagliandi; aggiungendo poi i 5 anni di esenzione dal bollo e gli sconti che molte compagnie assicurative fanno ai possessori di mezzi elettrici, si potrebbe presto arrivare a concludere che la cospicua spesa iniziale, sia una sorta di investimento.

Un mezzo di questo tipo richiede un nuovo modo di concepire la guida, il traffico e i rifornimenti e non c’è modo di capirlo a pieno se non provandolo.
Proprio per questo la Vectrix, insieme a Radio Lifegate, attiva già da anni nell’ambito del rispetto dell’ambiente, da modo di provare i suoi scooter. Per 100 giorni, al momento solo a Roma, saranno messi a disposizione 100 scooter elettrici che potranno essere provati per un giorno. Se poi non si volesse più scendere dallo scooter alla fine della prova, sono previsti incentivi fino a 4000€ per l’acquisto dello stesso. La flotta silenziosa, poi, invaderà le strade di Roma sabato 16 febbraio, per far bella mostra della loro code senza scappamento e del loro discreto procedere.

L’idea sembra essere veramente sulla buona strada per ridare aria alle città e sicuramente merita di essere sostenuta e incoraggiata, ma un piccolo dato ci sembra stonare. A parte il fatto che un qualsiasi scooter da 400cc arriva ad una velocità massima superiore ai 100 Km/h, ma la domanda è: se già nel 1899 il belga Camille Jénatzy metteva il record di velocità, superando i 100 Km/h, con una macchina con motore elettrico che ad occhio e croce pesava come una balena, perché nel 2008 ancora non riusciamo a produrre mezzi elettrici che realmente abbiano le stesse prestazioni dei motori a scoppio? Certo, non è dalla velocità massima che si giudica un mezzo, ma come già promesso, torneremo presto in sella al Vectrix, e stavolta intenzionati a spremerlo per bene, nel frattempo sospendiamo il giudizio e auspichiamo una veloce crescita e diffusione di questo fenomeno.

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