Un’esperienza ai limiti dell’estasi vissuta in una delle strade più belle, entusiasmanti e conosciute a livello europeo: il Passo dello Stelvio.
Una Honda Civic Type-R ed una Honda CBR 1000RR Fireblade 2018 da Milano fino in cima alla vetta.

Per rendere onore a due mezzi speciali ci vuole un percorso unico e, partendo da Milano, quale migliore destinazione se non il passo dello Stelvio? Io e il mio collega e pilota Alessandro Spada ci siamo svegliati all’alba per dirigerci in uno dei passi montani più famosi ed emozionanti di tutta Italia. A cavallo tra Lombardia e Trentino-Alto Adige rappresenta oggi una Mecca per escursionisti, ciclisti ma anche per motociclisti e piloti che – nel rispetto del Codice della Strada – intendono mettere alla prova i propri mezzi in un luogo unico al mondo, di una bellezza da togliere il fiato e dove spesso si incrociano animali allo stato brado.

Partiti da Milano in una splendida giornata di sole dobbiamo affrontare la lunga trasferta fino ai piedi delle montagne: una tratta tremendamente noiosa per Alessandro che deve rassegnarsi ad una velocità variabile tra 90 e 100 km/h da tenere per molti chilometri e senza alcun supporto elettronico. Io sono sottoposto ai medesimi obblighi ma per contro posso toccare con mano i dispositivi di sicurezza della vettura tra cui il cruise control adattivo che mi permette di viaggiare in maniera rilassata, a velocità predeterminata e soprattutto mantenendo la giusta distanza di sicurezza dal veicolo che mi precede. In caso di curve o piccole distrazioni interviene poi il line keeping che corregge attivamente lo sterzo riportando l’auto all’interno della carreggiata. Mentre guido nei sedili avvolgenti mi concedo un attimo di relax ascoltando musica dall’importante impianto audio collegato, via Andorid Auto, al mio smartphone.

La musica, che controllo grazie all’importante sistema di infotainment da 7 pollici posto tra conducente e passeggero, viene interrotta solo dal suono del potente motore guidato da Alessandro che, occasionalmente, per spezzare la noia (e anche per farmi sentire lo scarico Akrapovic), si avvicina al finestrino dell’auto per farmi sentire il rombo del potente motore da 999 cm3.
La moto, vista dall’auto, è un gioiello estetico e la line affusolata ed aggressiva non ha nulla a che fare con i tratti stilistici della prima versione che era più grande e bombata. Nel corso di questo nostro giro avremo anche la fortuna di incontrare un amico con una “vecchia CBR” e le immagini parlano chiaro. La nuova versione Fireblade 2018 è una farfalla a confronto.

Le dimensioni più contenute si trasformano anche in minor peso e solo rispetto alla precedente versione abbiamo un calo di ben 15 kg che porta la lancetta della bilancia a sfiorare i 200kg (196 kg per l’esattezza). Cercando un paragone con il mondo del pugilato potremmo dire che si tratta di un peso piuma della categoria hypersport, il che la rende un moto per molti, ma non per tutti.
Un progetto, nuovo, innovativo, tecnologico e del resto questo gioiello su due ruote conta oltre il 90% di componenti riprogettati rispetto al passato è un passo in avanti notevole rispetto al passato. Il successo della giapponese si misura anche nei numeri di vendita che superano i 470.000 esemplari consegnati in tutto il mondo. Per tutti coloro i quali hanno passato i 30 anni, come il sottoscritto, Honda CBR rappresenta un sogno, un mito e comunque un punto di arrivo.

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