Breve storia della DS, chanson d’avantgarde francese

Era il 1955 quando, al Salone di Parigi, Citroen presentò qualcosa di così diverso da meritare un nome proprio. Era la DS, la dea: una tra le prime vetture a vestirsi d'aerodinamica e inedite soluzioni tecniche. Oggi la deésse è una realtà indipendente, capace di stupire ancora in un mercato sempre più saturo.

Nel 1955 il Salone di Parigi era -almeno secondo le fotografie di repertorio- un luogo magico dove scoprire e conoscere il futuro. Senza la connettività padrona dell’oggi e con la stampa specializzata a muovere i suoi primi passi, le novità dei saloni suscitavano interesse non solo negli appassionati d’auto ma, più generalmente, nelle persone sensibili ai cambiamenti. È in questo contesto che Citroën presenta la DS, avanguardia di lusso così diversa dalle altre auto in circolazione da meritare una storia a parte. La DS -che diventerà rapidamente deèsse, dea in francese- deve il suo nome agli ingegneri che stavano progettando la VGD, acronimo di Voiture à Grande Diffusion: avendone concepite di diversi tipi ed abbreviando la sigla in D, il plurale con cui ci si riferiva ai prototipi era DS, le D.

Pensata per sostituire la Traction Avant, troppo ingombrante ed impegnativa nella guida, DS porta con sé una storia d’altri tempi, inevitabilmente romantica. Flaminio Bertoni la disegnò ispirandosi ad un pesce, modellando il gesso per crearne la forma. Solo mesi più avanti si scoprì che l’auto era troppo lunga per entrare nel garage della stragrande maggioranza dei francesi. A quel punto Bertoni piegò il disegno su sé stesso, nascondendo una porzione del posteriore. Poi prese due piccoli coni di carta e li appoggiò ai lati, in modo che questo stacco un po’ brusco venisse armonizzato. Gli indicatori di direzione posteriori, così belli e particolari, sono nati in questo modo.

Ogni componente, poi, ha la sua personalissima storia. Pensiamo a buona parte del telaio, ricavato da uno Spitfire inglese. Durante la Seconda Guerra Mondiale infatti, i progettisti si nascosero in una zona lontana dal tutto per continuare la creazione della DS, zona in cui un soldato inglese si schiantò con il suo aereo da combattimento. Non morì e cominciò un lento recupero, abbastanza lento per permettere agli ingegneri di prendere parte dello Spitfire, tecnologicamente superiore a qualunque soluzione sperimentata fino a quel momento, ed adattarla alla vettura in costruzione.

L’aeronautica torna con le cinture di sicurezza, marchiate Air France. Della DS 19 arrivarono diverse varianti tra cui la Break, nel 1968, che potrebbe essere identificata come la prima Station Wagon della storia. Ambulanze, taxi ed altri mezzi pubblici nella Francia degli anni Sessanta furono costruiti su base DS.

Il successo di questo prodotto elitario lo si deve a soluzioni d’avanguardia, come le sospensioni idropneumatiche sviluppate da Paul Màges e ai freni -anch’essi pneumatici- nella scocca del motore. Con le versioni più recenti sono stat introdotti anche quelli che oggi chiameremmo fari cornering: lo sterzo della DS 23 è collegato ai fanali attraverso corde di pianoforte, scelte per la giusta combinazione tra leggerezza e resistenza.

Rimane poi celebre l’attentato al generale Charles de Gaulle, che viaggiava su di una DS 19 durante una parata. L’auto venne crivellata di colpi da alcuni dissidenti e due ruote vennero colpite. L’autista di de Gaulle riuscì comunque a fuggire portando in salvo l’illustre passeggero, seminando gli attentatori. Immaginate la portata mediatica di una notizia del genere: le vendite volarono.

Nel 1975, con la fondazione di PSA, la produzione DS venne interrotta dopo quasi 500.000 esemplari prodotti. Vinse molto nei rally grazie a leggerezza e sospensioni, diventando una delle vetture di maggior successo del panorama sportivo. È solo nell’ottobre del 2008 che il gruppo francese decise di riprendere il marchio mantenendone i diritti, per poi presentare un primo concept siglato Citroën DS in occasione del 90° anniversario della casa parigina l’anno successivo.

Nel 2010 arriva la prima Citroën DS 3, una versione più curata ed esclusiva della regina di vendite del Double Chevron. È solo nel 2014 che DS acquista una propria identità, diventando un marchio indipendente pur mantenendosi sotto l’ala del Gruppo PSA. Ad oggi, la storia prosegue con la nuova DS 7 Crossback.

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