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Auto a benzina e Diesel, in Italia stop dal 2040

E' stata approvata dal Senato una risoluzione che prevede vengano implementati mezzi pubbilci, piste ciclebili e commercio di auto elettriche, con l'obiettivo di abolire la commercializzazione di auto benzina e Diesel a partire dal 2040.

E’ stata approvata dalla Commissione Lavori pubblici del Senato e dalla Commissione Lavori la risoluzione che impegna il Governo a valutare l’abolizione di autoveicoli e moto a combustile fossile a partire dal 2040. Tale risoluzione è volta a esortare l’adozione di politiche più efficaci in materia di mobilità sostenibile. Tra le soluzioni da adottare per incentivare la mobilità sostenibile si citano l’implementazione del trasporto pubblico locale, le tariffe di parcheggio differenziali, la promozione dei veicoli elettrici e le piste ciclabili.

Come spiegano i senatori Stefano Vaccari, capogruppo in Commissione Ambiente, e Laura Cantini, estensori della risoluzione, “In Italia l’uso del mezzo privato aumenta e nel 2016 sono cresciuti di 2 milioni i pendolari dell’auto. I punti salienti della risoluzione sono la penalizzazione del ricorso al trasporto pubblico e privato a fonti fossili, per spingere sulle alternative. La chiave è anche potenziare il Trasporto pubblico locale (Tpl), attraverso un aumento progressivo delle risorse già previste fino al 2033, per portare l’età media dei bus a 7 anni, la media Ue, e prevedere che le aziende debbano acquistare almeno il 50% di bus nuovi a combustibili alternativi“.

Soffermandosi in particolare sulle auto elettriche e sulla loro diffusione, appare chiaro come veicoli ad autonomia sempre maggiore quali Nissan LEAF (in arrivo a fine anno la nuova generazione che garantisce un’autonomia di 550 km) e Tesla Model 3, ad esempio, siano in anticipo sui tempi e destinate ad invadere il mercato in maniera sempre più massiccia, specie se gli incentivi statali  dovessero rendere ancor più accessibili i loro prezzi di listino.

Non resta che vedere se questa risoluzione diverrà realtà, come sta già succedendo in molti altri Paesi europei, o se -come spesso accade in altri ambiti- saremo in ritardo anche sulla mobilità green.

06 Ago 2017
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