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Crolla il prezzo del petrolio, non quello dei carburanti. Ecco perché

Tasse, accise mai tolte, iva e politiche commerciali delle compagnie petrolifere: ecco perché il prezzo del greggio è crollato del 66% ma quello di diesel e benzina solo di una minima percentuale

Con la quarantena forzata causa coronavirus ci sta portando a utilizzare sempre meno l’automobile. I pochi che devono spostarsi, però, avranno notato che il prezzo dei carburanti è rimasto quasi invariato nelle ultime settimane nonostante il crollo del prezzo del petrolio. Come mai? Proviamo a spiegarvelo qui.

Tutti fattori che incidono sul prezzo del carburante

Il leggero calo fatto registrare dal prezzo dei carburanti in queste ultime settimane non è assolutamente in linea col crollo verticale subito dal prezzo al barile per il petrolio (oltre il 66%) e questa è senza dubbio una beffa per gli italiani chini questo periodo di quarantena da coronavirus possono – o devono – spostarsi in auto. Il Ministero dello Sviluppo Economico ha evidenziato come i prezzi alla pompa si sono ridotti del 5%, con la benzina verde che, in media, è passata dagli 1,55 euro/litro a 1,48 euro/litro, mentre il diesel è sceso da 1,44 euro/litro a 1,37 euro/litro. Qual è il motivo che sta dietro a questo fattore? La risposta più esatta è che sono diversi fattori a incidere sul prezzo di benzina diesel e il valore del greggio è relativo. Nel nostro paese, ad esempio, buona parte del costo del carburante dipende dalle accise applicate, che tocca quasi il 60%. Tra le voci più “fastidiose” ci sono le varie accise applicata negli anni (le quote per la guerra in Etiopia e l’alluvione del Vajont sono arcinote) e anche l’immancabile IVA. Finita qui? Assolutamente no, perché secondo il Codacons a incidere sul prezzo dei carburante ci sono anche le politiche commerciali delle compagnie che intendono lucrare il più possibile anche in un periodo di crisi generale e ala fine a rimetterci sono sempre i consumatori.

 

 

03 Apr 2020
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