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Il coronavirus “contagia” anche il settore dell’auto

La diffusione del coronavirus, Wuhan, capitale della provincia di Hubei, ha sede la Dongfeng Motor Corporation, sta spingendo diversi marchi a trasferire il proprio personale

Ormai il coronavirus è sulla bocca di tutti e i vari casi di contagio che si stanno registrando in giro per il mondo (l’ultimo in Germania) impongono delle riflessioni. La Cina ha imposto severe limitazioni nel spostamento all’interno e all’esterno del paese e questo potrebbe avere delle ripercussioni anche sul mercato dell’auto, visto che una Wuhan, città di 11 milioni di abitanti e completa posta in quarantena, è uno dei punti strategici per questo settore.

I costruttori d’auto scappano dalla Cina

A Wuhan, capitale della provincia di Hubei, ha sede la Dongfeng Motor Corporation, mai azienda di proprietà del Governo cinese, che è il secondo costruttore del Paese con una produzione che supera i 4 milioni di veicoli all’anno. in questa città vengono prodotte auto a marchio Dongfeng, ma anche modelli Honda, Nissan, Infiniti, Peugeot, Citroen, Renault, Kia e Yulon. E non è tutto: nell’area, infatti, opera con un grande stabilimento anche SAIC che che produce modelli Cadillac, Buick e Chevrolet oltre che aziende che realizzano componenti per veicoli ibridi ed elettrici, motori e altre parte meccaniche. La diffusione del coronavirus ha portato le aziende occidentali a trasferire il proprio personale da Wuhan in località della Cina estrenee al contagio.

Si tratta di circa 1.000 cittadini americani, ma della lista fanno parte anche francesi e tedeschi. “Molte aziende con cui ho parlato stanno perdendo il loro entusiasmo per la Cina in quanto hanno già a che fare con un mercato in declino per le vendite di auto, hanno affrontato la guerra commerciale USA-Cina e le incertezze politiche intorno a Hong Kong. E ora con questo virus che complica il quadro“, ha dichiarato ad Automotive News Michael Dunne, CEO della società di consulenza e di intelligence di mercato cinese ZoZo Go. Insomma, l’emergenza sanitaria si sta trasformando, anche, in emergenza economica, con progetti che potrebbero essere rinviati o addirittura cancellati e diversi brand pronti a scappare.

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29 Gen 2020
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