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Legambiente ridimensiona i risultati degli ecoincentivi

L’UIGA, Unione Italiana Giornalisti dell’Automobile, riconosce che effettivamente costruire e rottamare “costa” in termini energetici e di conseguente inquinamento, da qui l’invito a Costruttori e legislatori a considerare con sempre maggiore attenzione, già in fase di progettazione e di costruzione del veicolo, la necessità di utilizzare al massimo materiali atti ad essere riciclati; solo così […]

L’UIGA, Unione Italiana Giornalisti dell’Automobile, riconosce che effettivamente costruire e rottamare “costa” in termini energetici e di conseguente inquinamento, da qui l’invito a Costruttori e legislatori a considerare con sempre maggiore attenzione, già in fase di progettazione e di costruzione del veicolo, la necessità di utilizzare al massimo materiali atti ad essere riciclati; solo così quel famoso 20% di CO2 denunciato da Legambiente si potrà ridurre.
E’ sorprendente, come di quest’aspetto della vita dell’auto si parli meno che in passato, quando si progettavano centri di smontaggio, progettati e gestiti dagli stessi Costruttori.

Sempre l’UIGA sottolinea inoltre, che oggi vengono avviati alla rottamazione, veicoli relativamente recenti, nei quali si è fatto largo uso di materiali plastici, che sono facilmente riciclabili, vista la loro possibilità di ritornare a nuova vita, andando a costituire la base per i componenti delle nuove vetture e di materie prime nobili, il cui costo finanziario ed energetico è considerevolmente aumentato, per il fluttuare delle valute, per l’aumento della domanda e per l’incremento del costo dell’energia necessaria per produrli.
Dunque rottamiamo le vecchie auto, meno sicure di quelle attuali, ma senza disperdere la ricchezza insita nei loro componenti.

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17 Apr 2008
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