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Sciopero benzinai, 10 giorni di stop per i distributori

Una nota ufficiale dei rappresentanti sindacali conferma lo sciopero di 10 giorni delle pompe di benzina, sia della rete ordinaria che delle autostrade. La legge non permette più di 3 giorni, probabili quindi almeno 3 o 4 tranches di chiusura

Sciopero distributori di benzina
L’ondata di scioperi contro il pacchetto di liberalizzazioni proposte dal Governo Monti, al vaglio alla Camera e al Senato, continua con lo sciopero dei benzinai. Faib Confesercenti e Fegica Cisl, le due sigle di rappresentanza della categoria, confermano infatti l’intenzione di manifestare con la chiusura dei distributori per ben 10 giorni.

Ultimo aggiornamentoSciopero distributori di benzina rinviato causa maltempo

Dieci giorni di sciopero, suddivisi in diverse sessioni
E’ allarme tra gli automobilisti che già prevedono grossi disagi nel rifornimento di carburante, già messo in difficoltà dal recente sciopero degli autotrasportatori, che in alcune zone del paese ha bloccato anche i camion cisterna contenenti il prezioso rifornimento. La legge però prevede un massimo di 3 giorni consecutivi di sciopero, dunque è facile prevedere come vi saranno diverse sessioni di sciopero, probabilmente tre o quattro, e che riguarderanno sia i distributori della rete ordinaria che quelli del tratto autostradale.

Protesta contro le mancate liberalizzazioni
Le motivazioni alla base della protesta, spiegano i rappresentanti di categoria, sono proprio le mancate liberalizzazioni al mercato, ventilate in un primo momento e successivamente disattese nel testo della riforma. O meglio, la liberalizzazione c’è stata per quanto riguarda i gestori titolari della pompa di benzina, che possono decidere autonomamente da quale compagnia acquistare il carburante, anche se differente da quanto esposto nel marchio. Si tratta però di una ridottissima minoranza.

Favorite compagnie petrolifiche e banche
Oltre a confermare i vincoli esistenti per i non titolari, il testo della riforma permette di introdurre più pompe self service al di fuori della zona urbana, favorendo così le compagnia petrolifere e i loro guadagni ed eliminando molti posti di lavoro. Infine nascosta fra le pieghe del decreto vi sarebbe anche la cancellazione della norma che imponeva alle banche di eliminare dal primo gennaio di eliminare i costi di gestione e commissione per gestori e automobilisti sui pagamenti effettuati con bancomat o carte di credito.

 

30 Gen 2012
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