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La Cassazione dice sì al risarcimento di riparazioni che superano il valore residuo dell’auto

La terza sezione civile della Corte di Cassazione ha riconosciuto che i danneggiati possono avere validi motivi per preferire la riparazione alla sostituzione del veicolo danneggiato

La Corte di Cassazione ha recentemente emesso una sentenza che è destinata a cambiare il rapporto tra assicurazioni e clienti in caso di incidenti stradali. Questa, infatti, estende ulteriormente i diritti degli automobilisti coinvolti in sinistra che un’auto possa essere riparata anche se i costi superano il valore commerciale del veicolo, eliminando la precedente pratica delle compagnie assicurative di richiedere la rottamazione dell’auto in determinate circostanze.

La Cassazione riscrive le regole post incidente

Fino ad ora, se il costo della riparazione di una vettura incidentata a causa di un altro automobilista superava il valore residuo del veicolo, le compagnie assicurative si limitavano a pareggiare il valore commerciale dell’auto. Ciò costringeva gli automobilisti a scegliere tra due opzioni: pagare di tasca propria la differenza tra il valore commerciale della vettura e il costo di riparazione oppure rottamare l’auto.

La recente sentenza della terza sezione civile della Corte di Cassazione, invece, rivoluzionerà le procedure. Ora gli automobilisti hanno il diritto di ricevere un risarcimento completo e adeguato in caso di incidente, anche se le spese di riparazione superano il valore commerciale del veicolo. Questa sentenza rappresenta una vittoria per i diritti degli automobilisti, che possono ora scegliere se riparare o sostituire la propria autovettura senza subire la pressione delle compagnie di assicurazione riconoscendo che i danneggiati possono avere validi motivi per preferire la riparazione alla sostituzione del veicolo danneggiato, come il fatto di essere più a proprio agio a guidare un veicolo a cui sono abituati o la difficoltà di trovare un veicolo simile sul mercato.

26 Giu 2023
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