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Moto Guzzi Breva 1100 – Test Ride

Un colosso italiano per dimenticare le giapponesi!

Moto Guzzi Breva 1100 – Test Ride. Moto Guzzi, uno dei marchi storici del nostro mercato in grado di tener alto il made in Italy nel mondo, ci ha offerto l’opportunità di testare un colosso della strada: la Breva 1100. Sono sempre di più i motociclisti che vedono nelle naked la realizzazione del loro concetto di moto, ed anche per questo abbiamo accettato di buon grado l’offerta della Moto Guzzi.
Una stazza imponente Le dimensioni sono decisamente importanti, non tanto nella lunghezza quanto nell’ingombro del serbatoio. Il peso di 231 kg non cerca affatto di nascondersi nelle manovre da fermo, mettendo a dura prova anche il centauro atleticamente più preparato. A rendere ancor più “divertente” il gioco ci si mette poi un raggio di sterzata decisamente nella norma – quindi non generoso -. Una volta saliti in sella, però, i 231 kg spariscono completamente e Moto Guzzi Breva diventa maneggevole come una più piccola pari di segmento. La massa generosa, che tanto ci ha fatto sudare da fermi, ben si apprezza in movimento rendendo la moto estremamente stabile e precisa. La posizione più alta ed avanzata del motore fornisce un notevole vantaggio negli inserimenti in curva, rendendoli più facile ed intuitivi.
Un generoso agnellino Il motore scelto per Moto Guzzi Breva è un bicilindrico a V di 90 gradi 4 tempi raffreddato ad aria di 1064 cc e da 86 cavalli. Vedendo la cubatura si può rimanere leggermente stupiti, ma se si guardano i cavalli si capisce che Moto Guzzi Breva è sì “mastodontica”, ma nasconde un cuore da agnellino!
Il bicilindrico è stato infatti progettato con l’unico scopo di offrire l’erogazione più lineare e progressiva possibile, garantendo così un comportamento decisamente docile e mansueto, in grado però di offrire la grinta tipica della “aquila d’oro” appena la si richiede.

02 Gen 2006
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