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Valentino Rossi dottore in pubblicità

Con il passaggio in Ducati non sono solo i tifosi della MotoGP a scatenarsi, ma anche gli sponsor. Perché Valentino "muove" parecchi interessi...

Il passaggio di Valentino Rossi in Ducati rientra di diritto tra gli avvenimenti sportivi dell’anno, anche se in realtà sarà “operativo” solo nel 2011. E’ l’evento che molti speravano e auspicavano, un po’ perché pilota italiano su moto italiana è sempre un gran cosa (vedi binomio Biaggi-Aprilia) un po’ perché estimatori e detrattori del “dottore” numero 46 sono curiosi di avere l’ennesima “prova del nove” sulle sue qualità di pilota. Come se ce ne fosse ancora bisogno… 

Ma lasciando per un momento da parte l’aspetto esclusivamente sportivo, non si può fare a meno di rilevare quanto sia stata azzeccata la laurea honoris causa in comunicazione e pubblicità che è valsa a Valentino il titolo di “The doctor“. 
Secondo un calcolo approssimativo del Sole24Ore tra sponsor e merchandising Ducati porterà a casa un +35 milioni di euro, senza contare il possibile aumento delle vendite e l’ulteriore effetto dovuto a un’eventuale vincita del titolo mondiale. Se così fosse i 13 milioni di “stipendio” per Valentino sono ben spesi… 

Più o meno tutti i piloti di vertice hanno cambiato nel tempo moto e sponsor, ma Valentino non è solo un pilota vincente (il più vincente, per l’esattezza) ma un uomo in grado di comunicare e quindi vendere, un testimonial fra i più ricercati proprio perché vincente, positivo, simpatico. Ha corso con Aprilia, Honda, Yamaha e presto anche Ducati per le moto; Ford e Subaru nei Rally e si è parlato spesso di Valentino in Ferrari. Ha fatto pubblicità per la Honda auto e ha avuto Fiat come sponsor, ora probabilmente toccherà a Mercedes… continuerà a pubblicizzare Fastweb correndo su una moto sponsorizzata Tim?

Più che Gallina vecchia, come ha festeggiato con la solita autoironia il nono titolo, si dovrebbe parlare di gallina dalle uova d’oro, novello Re Mida in grado di tramutare in oro qualunque prodotto tocchi… 

Ma in fondo, a ben vedere, cosa c’è di “male” in tutto questo? “Business is business”, direbbero gli anglosassoni e Valentino è bravo a sfruttare ogni occasione, riuscendo a far passare l’idea che se pubblicizza un prodotto o servizio è perché ci crede, perché davvero lo reputa il migliore, quindi sembra uno sgarro il fatto che passi alla concorrenza… ma, forse, non è così.

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28 Ott 2010
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