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Audi Quattro: quarant’anni fa il debutto della trazione integrale

Dall'esordio della storica Audi Ur-quattro al Salone di Ginevra del 1980, la Casa di Ingolstadt ha prodotto ben 11,8 milioni di vetture provviste di trazione integrale

Guidare una Quattro è la soluzione più efficace che la tecnologia automobilistica ha trovato per percorrere in tutta sicurezza e con il miglior equilibrio possibile le superfici più scivolose“, questa è la testimonianza del finlandese Hannu Mikkola, compianto Campione del Mondo di Rally nel 1983 che è anche stato collaudatore nel 1980 della prima Audi Quattro, vettura che nel Gruppo B del 1984 è riuscita a centrare il gradino più alto del podio dopo quattro successi nella Pikes Peak americana.

La trazione sulle quattro ruote è sempre stata il fiore all’occhiello per la Casa di Ingolstadt, che ha inaugurato questa tecnologia proprio nel 1980 portando al debutto nel Salone di Ginevra il prototipo Ur-quattro. Con un sistema leggero, dimensionalmente compatto nonchè efficientissimo perchè non soggetto a frizioni o a dissipazioni di energia, la trazione Quattro di Audi è diventata ben presto indispensabile sia sulle vetture da corsa che su quelle di produzione, sportive e non: oggi è disponibile su tutti i modelli a listino (tranne la A1) e si è trasformata ulteriormente grazie all’arrivo prima dei modelli e-tron che delle ultimissime RS3 con torque splitter.

Nel 2018, infatti, le e-tron ed e-tron Sportback hanno portato in alto il concetto di mobilità sostenibile con una powertrain elettrificata a doppio motore elettrico (uno per assale) capace di regolare in maniera variabile e completamente indipendente la ripartizione della coppia erogata tra avantreno e retrotreno. Due anni più tardi, nel 2020, questa tecnologia è stata ulteriormente affinata con la e-tron S, portavoce dell’evoluzione della trazione integrale elettrica con il sistema torque vectoring.

L’ultimo, ma non meno importante, tassello è avvenuto con la sportivissima RS3, prima in assoluto a conquistare il pubblico grazie all’inedito sistema RS Torque Splitter: quest’ultimo si avvale di due frizioni elettroidrauliche a lamelle (una per ogni semiasse al posteriore), che vanno a sostituire il classico differenziale autobloccante effettuando la ripartizione della coppia al retrotreno in maniera intelligente privilegiando l’aderenza a livello della gomma esterna a una curva. In questo i sottosterzi possono diventare addirittura sovrasterzi di potenza, perfettamente controllabili grazie alla specifica mappatura “RS Torque Rear”.

05 Ott 2021
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