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Difficoltà a gestire la rabbia in auto? Potresti soffrire di “Road rage”

L'aggressività in auto, chiamata "road rage", è un fenomeno in aumento, conosciuto e studiato in quanto sempre più grave. Ma ci sono dei modi per evitare situazioni violente.

Essere aggressivi alla guida, è un comportamento che esiste da sempre, ma ultimamente questo atteggiamento si sta tramutando in vera e propria rabbia. Infatti è stato coniato il termine “road rage” per definire i comportamenti che sfociano in vera e propria violenza. L’ultimo episodio in Italia è avvenuto qualche giorno fa, a Giulianova in provincia di Teramo in Abruzzo. Un automobilista è stato accoltellato al cuore in seguito ad una lite per una mancata precedenza.

La “road rage” è un fenomeno sempre più diffuso e sempre più violento, Rita Ciceri, direttore dell’Unità di ricerca in Psicologia del traffico dell’Università Cattolica di Milano, ha affermato: “Al volante si scatena un’aggressività tale da comportare atteggiamenti che non si assumerebbero mai in altri contesti, anche nei soggetti non irosi. L’auto dà l’idea di una corazza, facendoci sentire protetti e portati ad affrontare il prossimo con meno timore: così, compiamo azioni che fuori dall’abitacolo non facciamo, come dire parolacce o fare gestacci e accettiamo più facilmente le provocazioni”.

Secondo i dati dell’Osservatorio dell’ASAPS, l’Associazione Sostenitori Amici della Polizia Stradale, nel 2015 si sono registrate 182 aggressioni con 7 morti e 258 feriti tra i quali 38 gravi. Si può notare che i casi sono aumentati, infatti nel 2014 erano 174, con 6 morti e 208 feriti, di cui 53 in gravi condizioni. Inoltre in 66 casi casi sono state usate armi come coltelli o pistole e anche mazze, cacciaviti, cric e ombrelli.

Per quanto riguarda l’aggressore, si tratta sempre di un uomo e gli stranieri sono il 12,5% dei casi, mentre drogati o ubriachi rappresentano il 4,4%. Prevenire queste situazioni non è semplice, ma seguendo un certo comportamento si possono evitare. Rita Ciceri afferma: “Mai sottovalutare la collera in auto, nemmeno la propria, per non provocare quella altrui. Non accettare provocazioni. Fare attenzione anche i piccoli gesti: c’è chi si arrabbia per poco. Infine, cercare di disarmare l’aggressore con le parole, mostrando che il gesto che lo ha irritato non è stato volontario.”

16 Ago 2016
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