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Si va che è un incanto… Pirelli, storie di gare, piloti, sfide e successi

In occasione del Gran Premio d'Italia a Monza Pirelli propone una mostra fotografica in cui ripercorre le tappe fondamentali della propria storia e del proprio indissolubile legame con le corse automobilistiche

 

Dal 12 settembre al 14 ottobre la Fondazione Pirelli a Milano (viale Sarca 222, quartiere Bicocca) ospita la mostra fotografica dal titolo: “Si va che è un incanto… Pirelli, storie di gare, piloti, sfide e successi“.

Per esempio, lo sapevate che Pirelli ha esordito nelle gare motociclistiche nel lontano 1897 e che ha ufficialmente equipaggiato le prime auto da corsa, che all’epoca partecipavano a veri e propri raid, nel lontano 1904? E che il marchio Pirelli con la “p lunga” è nato nel 1908 in occasione del raid New York – Parigi? Ci sono tante cose interessanti da scoprire in questa bellissima mostra, che alterna immagini d’epoca e altre più recenti con documenti eccezionali, che indicano quanta passione ci fosse agli albori del motorsport e quanto sia ancora viva oggi, pur manifestandosi in forme diverse. Così si può trovare il telegramma del pilota Felice Nazzaro che si complimentava con Giovan Battista Pirelli perché grazie ai suoi pneumatici “Antiderapants” aveva abbassato il suo precedente record di 4 ore… oppure il contratto che legava Pirelli al pilota Giuseppe Tamagni per la somma di lire 200.
Insomma, tante storie di uomini, passione, tecnologia e impegno per fornire prestazioni e sicurezza, i due argini entro cui si è sempre sviluppata la proposta Pirelli per i piloti e per i guidatori di tutti i giorni.

Si va da nomi epici come Nuvolari e Ferrari ad altri non meno importanti, come i giovanissimi Senna e Schumacher prima che la casa italiana si ritirasse dalla Formula1. Ma la vocazione sportiva di Pirelli non è mai venuta meno, come dimostra il predominio nella fornitura di coperture per supercar come Ferrari, Lamborghini e Porsche e che ha permesso alla casa italiana di tornare in F1 come fornitore unico dimostrandosi fin da subito all’altezza della massima espressione del motorismo mondiale. Anzi, proprio la capacità di fornire pneumatici in linea con le richieste dei costruttori e degli organizzatori del mondiale F1 ha (finalmente) permesso di invertire la perdita di audience per mancanza di spettacolo e competizione vera in pista.

 

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07 Set 2011
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