Porsche Cojun

Era fin troppo evidente e qualcuno di voi non ha abboccato al nostro pesce d’aprile. Ma è stato divertente impegnarsi per qualcosa di inesistente: pensare alle caratteristiche dell’auto, quelle estetiche e tecniche, coinvolgere marchi blasonati, tutto frutto della frustrazione teutonica (per noi del tutto immaginata, ma dopo le scaramucce verbali a distanza tra Marchionne e Piech al Salone di Ginevra, non sappiamo che aria tiri a Wolfsburg) per la loro brama di mettere le mani su una casa italiana. E sarebbe la terza!

Però ci siamo impegnati lo stesso per un fine, seppure ‘leggero’ come un pesce d’aprile, che vi ha visti coinvolti con ironia, con lo spirito giusto insomma, e ci è piaciuto giocare insieme a voi.
Però… possiamo aver scherzato con il nome della vettura ma non escludiamo che il modello non sia già nei piani di Porsche: in fin dei conti, Infomotori attraverso un pesce d’aprile nel 2006 ha lanciato la Mini 4×4, salvo poi vedersi arrivare qualche anno più tardi la Mini Countryman.
Se davvero tra qualche anno uscirà una coupé junior, oltre a richiedere una percentuale almeno per i diritti industriali, ci immaginiamo già una inevitabile diversa denominazione.

Si sa che il sogno di Ferdinand Piech, capo supremo del Gruppo Volkswagen nella cui sfera rientra anche Porsche, è quella di mettere le mani su uno storico marchio italiano, il biscione dell’Alfa Romeo, sicuro di essere in grado, al contrario di Fiat, di riportarlo agli antichi fasti quadruplicandone le vendite. Ma per sua sfortuna Sergio Marchionne, AD del Gruppo Fiat – Chrysler, così come John Elkann, non hanno la minima intenzione di cedere, svendere o comunque privarsi di Alfa Romeo.
Così, visto che per il momento Piech deve fare a meno del marchio di Arese, per rispondere alla piccola coupé presentata a Ginevra, l’Alfa Romeo 4C, Piech ed i suoi manager stanno pensando a un nuovo modello e, secondo le prime indiscrezioni, verrebbe battezzato secondo la filosofia delle baby Porsche: trattandosi di una coupé junior, si chiamerebbe CoJun.
Ecco come si spiegano le foto spia che vi riportiamo a lato: il nostro cacciatore di tester come al solito ha sorpreso un prototipo molto camuffato circolare nei circuiti innevati della Scandinavia, mentre un altro, del tutto coperto da un telo, veniva introdotto nella sede Porsche di Stoccarda.

Non sarebbe poi una novità stupefacente, vista l’attuale strategia di espansione del marchio tedesco, che lo porterebbe a raggiungere un target di clienti più giovani, ma comunque con buona capacità di spesa, allargando così il suo bacino d’utenza.
Nell’autunno scorso il Board of Direction ha dato il via libera al suv compatto Porsche Cajun, con produzione nello stabilimento di Lipsia, dove sono già prodotte Cayenne e Panamera, con la conseguente creazione di 1.000 nuovi posti di lavoro.
Molto più recente sarebbe la decisione, per la quale ancora non si ha la certezza, che i vertici Porsche hanno preso riguardo una Panamera “small-size”, battezzata Pajun.
Cajun e Panjun sarebbero infatti le versioni ridimensionate di due lussuose vetture come il suv Cayenne e la granturismo Panamera. Il suffisso -jun significherebbe appunto jung in tedesco, o junior nell’interazionale inglese.

Ecco allora la risposta di Piech a Marchionne dopo il battibecco a distanza dai relativi stand al Salone di Ginevra: una coupé compatta, aggressiva, sviluppata sulla base della Volkswagen Scirocco, dotata di motore TSI 2 litri ma dalla potenza superiore ai 265CV, abbinato a un cambio sportivo a doppia frizione. La vettura oltre che compatta si distingue per l’utilizzo di materiali molto leggeri quali carbonio ed alluminio, sfruttando la tecnologia che i tecnici Lamborghini hanno applicato per alleggerire la Aventador, a tutto vantaggio della maneggevolezza e dei consumi. Inoltre, potrebbe sfruttare proprio dalla casa di S. Agata Bolognese il sistema di sospensioni push-rod, derivato dalla Formula 1.
Curioso il fatto che la casa tedesca si  affidi a tecnologia italiana per controbattere a quella della stessa bandiera.
A differenza di Cayenne e Panamera però la Cojun verrebbe assemblata in Cina, in un impianto dove viene già prodotto il suv Audi Q5: infatti l’obiettivo della casa tedesca è quello di raddoppiare le vendite entro il 2018. Matthias Mueller, amministratore delegato di Porsche, nonostante abbia smentito ipotesi di un trasferimento anche di parte della produzione in Cina, riconosce che alcuni degli stati dell’estremo oriente offrono solide garanzie.

In attesa di ulteriori e più dettagliete informazioni, non siamo gli unici a pensare che per sfidare l’Alfa Romeo 4C ci vuole ben altro.

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