Audi Quattro: la rinascita di un’icona firmata ABT

Le leggende non muoiono mai, a volte si limitano a dormire, in attesa di qualcuno che sappia risvegliarle con rispetto e passione. È questo il caso dell’Audi Quattro, l’auto che negli anni ’80 ha rivoluzionato il mondo dei rally e dell’automobilismo sportivo, tornata oggi a far battere i cuori grazie ad ABT Sportsline e al suo progetto di restomod.

Non si tratta di una semplice rievocazione nostalgica, ma di un’opera d’arte meccanica che fonde sapientemente il fascino vintage dell’originale con tecnologie all’avanguardia. Una reinterpretazione così convincente da aver sedotto immediatamente collezionisti e appassionati: i 25 esemplari inizialmente previsti sono andati esauriti in appena tre ore dalla presentazione, costringendo ABT ad aumentare la produzione a 30 unità totali, anch’esse rapidamente assegnate.

Per comprendere l’importanza di questa rinascita, bisogna fare un salto indietro nel tempo, quando una coupé tedesca dalle linee squadrate iniziò a riscrivere le regole dell’automobilismo, lasciando un’impronta indelebile nella storia.

L’Audi Quattro originale: una rivoluzione su quattro ruote

Correva l’anno 1980 quando Audi presentò un modello destinato a cambiare per sempre il mondo delle competizioni automobilistiche. La Quattro non era solo un’auto, ma una rivoluzione tecnica: fu la prima vettura da competizione di alto livello a portare la trazione integrale nei rally, un’innovazione che altri costruttori inizialmente guardarono con scetticismo, per poi affrettarsi a imitarla.

Il concetto era semplice ma rivoluzionario: quattro ruote motrici per garantire trazione in qualsiasi condizione. Su asfalto, ghiaccio, terra o neve, l’iconico modello della casa dei quattro anelli sapeva trovare grip dove le altre vetture pattinavano impotenti.

Non passò molto tempo prima che questa innovazione tecnica si traducesse in trionfi nelle competizioni, trasformando rapidamente la Quattro in un’icona del Gruppo B, l’era più selvaggia e spettacolare nella storia dei rally.

La versione Sport Quattro del 1984, con il suo passo accorciato e i parafanghi allargati, divenne la quintessenza della potenza e dell’agilità. Compatta e muscolosa, dominava i circuiti con un’autorità che conquistò appassionati in tutto il mondo. Quelle linee squadrate, quel profilo inconfondibile, hanno definito un’era e influenzato generazioni di designer automobilistici.

Audi Quattro ABT Sportsline

Il progetto ABT: quando la passione diventa realtà

La Ur-quattro è stata la prima auto nel mio cuore all’epoca e da lì non è mai scomparsa del tutto. Questa versione retrò ha riacceso il mio amore“. Queste parole di Hans-Jürgen Abt, CEO dell’azienda fondata dal padre Johann, racchiudono l’essenza emotiva dietro al restomod. Non si tratta solo di business, ma di una storia d’amore automobilistica che dura da decenni.

La connessione personale di Abt con la Quattro risale alla fine degli anni ’80, quando rilevò il reparto tuning dell’azienda di famiglia: “La Quattro originale dello showroom era la mia dote, per così dire. Ho allargato i parafanghi e l’ho modificata con parti della Sport Quattro, come la calandra anteriore, i fari e i cerchi in magnesio bianco, quindi era un’auto completamente unica“.

Quell’esemplare personale, guidato per anni e poi conservato nel museo aziendale, ha mantenuto viva la fiamma che ha portato, anni dopo, alla creazione del restomod. Un progetto sviluppato “sotto copertura” insieme al CEO Thomas Biermaier e alla società LCE sul Lago di Costanza, per garantire il massimo effetto sorpresa.

La presentazione, avvenuta verso la conclusione dell’evento Friends of ABT, ha colto impreparati anche i più fedeli clienti dell’azienda. Nessun volantino, nessun sito Web dedicato: solo l’auto nella sua magnifica presenza fisica, capace di parlare direttamente al cuore degli appassionati. Una strategia di marketing audace e romantica, lontana dagli schemi convenzionali, che ha generato un entusiasmo immediato e travolgente.

Dettagli tecnici: potenza e artigianalità

Quello che rende speciale il restomod di ABT non è solo l’aspetto esteriore, ma la perfetta fusione tra tecnologie moderne e sensibilità vintage. Il cuore pulsante di questa creazione è un motore turbo a cinque cilindri da 2.5 litri derivato da un modello Audi RS, capace di erogare ben 530 CV – quasi il triplo della potenza originale.

Il DNA da corsa dell’auto emerge in ogni dettaglio: parafanghi in carbonio-Kevlar, griglia ispirata alla Sport Quattro e cerchi bianchi che sembrano provenire direttamente dagli anni ’80, ma realizzati con tecnologie e materiali contemporanei. L’intera carrozzeria è un capolavoro di design, dove ogni curva diventa una dichiarazione di intenti stilistici.

Gli interni non sono stati trascurati: ABT ha completamente ridisegnato l’abitacolo attraverso il programma ABT Individual, utilizzando materiali e tecnologie attuali, ma mantenendo un inconfondibile tocco vintage.

L’equilibrio tra modernità e classicità si riflette anche nelle soluzioni di sicurezza, come la sofisticata gabbia invisibile, che protegge gli occupanti senza compromettere l’estetica.

Un aspetto particolarmente importante è che ogni esemplare viene restaurato su telai originali, il che ne permette l’omologazione come auto d’epoca in Germania, con la prestigiosa targa H. Questa scelta non è solo estetica o sentimentale, ma garantisce che queste vetture possano essere effettivamente utilizzate su strada, non relegandole al ruolo di semplici oggetti da esposizione.

Audi Quattro ABT Sportsline

Un successo istantaneo: l’entusiasmo dei collezionisti

Il verdetto del mercato è stato immediato e unanime: un trionfo senza precedenti. I 25 esemplari inizialmente previsti sono stati prenotati in appena tre ore dalla presentazione ufficiale, un risultato che ha sorpreso gli stessi vertici di ABT. “È stato fantastico, e anche meglio di quanto avessimo sperato“, ha commentato Hans-Jürgen Abt, visibilmente emozionato dal successo dell’iniziativa.

L’enorme richiesta ha spinto l’azienda a estendere la produzione a 30 unità totali, “per non deludere alcuni dei nostri clienti più fedeli“, come spiega lo stesso Abt. Anche questi esemplari aggiuntivi sono stati rapidamente assegnati, confermando che esiste un mercato vivace e appassionato per reinterpretazioni di qualità di auto iconiche.

Il significato per ABT e per il mondo delle auto classiche

Per ABT Sportsline, questo progetto è molto più di una semplice operazione commerciale: è un manifesto che riflette la filosofia dell’azienda. Come spiega Hans-Jürgen Abt: “Vogliamo continuare a reinventarci e andare verso il futuro con nuove idee e competenze in tecnologia e design, ma senza dimenticare le nostre radici“.

Il successo della Ur-quattro ha dato all’azienda “un po’ più di coraggio per perseguire altre idee“, lasciando intendere che potrebbero esserci altri progetti simili all’orizzonte. In un certo senso, questo restomod è una sorta di ponte tra il passato glorioso del marchio e le sue ambizioni future, dimostrando che è possibile innovare rimanendo fedeli alla propria identità.

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