Anche il Parlamento ed il Governo Renzi cominciano a capire che la ripresa economica passa anche per l’automobile e l’area della mobilità. Il primo tangibile segnale potrebbe arrivare dalla esenzione da 3 a 5 anni del pagamento del bollo auto per le vetture di nuova immatricolazione.
Un passo importante in tal senso si è recentemente fatto in Commissione Finanze con una specifica proposta per il superamento parziale del bollo auto. Tassa tra le più indigeste ai contribuenti italiani. Promotore dell’iniziativa l’Onorevole Daniele Capezzone, presidente della commissione stessa, che ha dichiarato: “Desidero ringraziare le forze di maggioranza e di opposizione, la relatrice Fregolent (Pd), il viceministro dell’Economia Casero. E naturalmente auspico che vi sia una immediata calendarizzazione in Aula, già prima della sessione di bilancio.” L’importante è che tutti parlino la stessa lingua per il bene del Paese.
In “soldoni”, se l’Aula approverà il provvedimento per come è stato concepito, chi acquisterà un’auto nuova non pagherebbe il bollo auto per tre anni, che diventerebbero 5 in caso di vetture gpl-metano-ibrido ed elettrico. Non solo, passato questo lasso tempo, varrebbe il principio del “più inquini, più paghi”, con una tassa commisurata alle emissioni. Oltre a ciò si sta pensando ance alle flotte ed è stata presentata anche la proposta di far salire al 40% il livello di deducibilità per le auto aziendali che rappresenta un bell’incremento rispetto la percentuale attuale ma resta ancora distante dal 100% già applicato in Germania e molti altri Paesi comunitari…
Tali proposte sono state accolte con favore dalle stesse associazioni di categoria a partire dai concessionari riuniti nella Federauto il cui presidenteFilippo Pavan Bernacchi ha commentato : “Federauto è tra le promotrici dell’iniziativa, insieme ad altre importanti associazioni della filiera. Se il provvedimento passasse in Aula finalmente lo Stato dimostrerebbe attenzione verso una settore che fattura il 12% del PIL e occupa 1.200.000 persone. Perché prima ancora di ‘incentivi’, il nostro settore ha bisogno di disinnescare i ‘disincentivi’ varati dagli ultimi governi. E’ proprio la diminuzione della pressione fiscale su chi acquista e utilizza un autoveicolo il primo e fondamentale passo per dare ossigeno a un comparto italiano stremato da anni di crisi.”
Non resta che attendere, confidando che tali proposte non finiscano nel dimenticatoio dopo essere passate qualche giorno sui giornali… Il mercato dell’auto ha davvero bisogno di ossigeno segnalando che in soli due anni si sono perse 500 concessionarie e circa 15.000 persone hanno perso il loro lavoro!