Ferrari 296 Speciale e Speciale A: titanio, carbonio e 880 CV. La formula vincente

Nel cuore della Motor Valley italiana, a Maranello, il 29 aprile 2025 si è alzato il velo su due creazioni destinate a ridefinire il concetto stesso di supercar ibrida. La Ferrari 296 Speciale e la sua gemella a cielo aperto, la Speciale A, non sono semplicemente evoluzioni dei modelli GTB e GTS, ma vere e proprie dichiarazioni d’intenti: dimostrare che il futuro delle auto ad alte prestazioni passa attraverso l’elettrificazione, senza compromessi sul piacere di guida.

L’eredità che incontra il futuro

C’è qualcosa di magico nel modo in cui Ferrari riesce a intrecciare la propria storia con l’innovazione tecnologica. Le nuove 296 Speciale e Speciale A si inseriscono in una dinastia famosa di berlinette in versione speciale che ha visto brillare nomi come Challenge Stradale, 430 Scuderia, 458 Speciale e 488 Pista.

Vetture che hanno sempre rappresentato la quintessenza della filosofia Ferrari: il massimo delle prestazioni abbinato a un’esperienza di guida impareggiabile.

Non si tratta di creare semplicemente versioni più potenti, ma di esaltare ogni aspetto dell’esperienza al volante“, raccontano gli ingegneri di Maranello. E in effetti, osservando da vicino queste nuove creature, ciò che colpisce è la maniacale attenzione ai dettagli, dove ogni modifica risponde a un preciso obiettivo: rendere il pilota un tutt’uno con la macchina.

La 296 Speciale, con la sua silhouette affilata, e la Ferrari 296 Speciale A, che aggiunge il piacere della guida en plein air grazie al tetto rigido retrattile, rappresentano gli apici della gamma Ferrari a trazione posteriore.

Sono vetture pensate per chi cerca il massimo, per i clienti più esigenti che vogliono sentirsi speciali alla guida di qualcosa di veramente straordinario.

Ferrari 296 Speciale e Speciale A

Il cuore ibrido batte più forte

Sotto le forme scolpite della carrozzeria batte un cuore tecnologico all’avanguardia. Il sistema ibrido plug-in che equipaggia entrambi i modelli è un capolavoro di ingegneria che combina un V6 biturbo – configurato con una V di 120° e disposizione Hot-V dei turbocompressori – con un motore elettrico integrato tra il propulsore termico e il cambio DCT a 8 rapporti.

Il risultato è impressionante: 880 CV di potenza totale, 50 in più rispetto ai modelli standard. Di questi, ben 700 CV provengono dal motore a combustione, che stabilisce un nuovo primato di potenza specifica per la categoria con 234 CV/litro. “Abbiamo portato all’estremo un propulsore già eccezionale“, spiegano i tecnici Ferrari, “attingendo direttamente alla nostra esperienza nelle competizioni“.

E in effetti, l’influenza del motorsport è evidente in ogni aspetto di queste vetture. Le bielle in titanio, più leggere del 35% rispetto a quelle in acciaio, i pistoni rinforzati, l’albero motore alleggerito: sono tutte soluzioni che derivano direttamente dall’esperienza nelle corse.

Persino il sistema di gestione della detonazione si ispira a quello utilizzato in Formula 1, con una gestione statistica delle combustioni anomale che permette di mantenere prestazioni massime senza compromettere l’affidabilità.

Ma il vero salto di qualità sta nel modo in cui il motore elettrico interagisce con quello termico. La nuova modalità Extraboost permette al propulsore elettrico di erogare 180 CV, contribuendo a una progressione dell’accelerazione che lascia senza fiato.

Il modo in cui la coppia elettrica viene gestita durante i cambi marcia, riducendo i tempi di cambiata e aumentando la fluidità, è un altro esempio di come l’elettrificazione possa migliorare, anziché compromettere, le sensazioni al volante.

Ferrari 296 Speciale e Speciale A

La dieta che fa la differenza

Se c’è un mantra che gli ingegneri Ferrari hanno seguito durante lo sviluppo di queste vetture, è quello della riduzione del peso. La 296 Speciale è più leggera di ben 60 kg rispetto alla GTB mentre la Speciale A pesa 50 kg in meno della GTS. Numeri che possono sembrare modesti ma che, nel mondo delle supercar, fanno una differenza importante.

Ogni grammo risparmiato è stato oggetto di studio approfondito“, raccontano i progettisti. L’uso estensivo della fibra di carbonio per diverse sezioni della carrozzeria è solo la punta dell’iceberg. Il vero capolavoro è quanto avvenuto a livello del motopropulsore, dove l’utilizzo di leghe di titanio e soluzioni derivate direttamente dalla 499P vincitrice a Le Mans ha permesso di risparmiare circa 9 kg, il 15% dell’alleggerimento totale.

Particolarmente interessante è l’approccio utilizzato per basamento e sotto-basamento, sottoposti a lavorazioni per asportazione di truciolo per ridurre i sovrametalli sui pezzi finiti, con un alleggerimento di 1,2 kg.

Altri 1,9 kg sono stati risparmiati introducendo viti di cucitura e prigionieri in titanio sulla chiusura dei banchi principali di albero motore e testa cilindri, una soluzione solitamente riservata ai motori da corsa e adottata per la prima volta su una vettura stradale Ferrari.

Il risultato di questa ossessiva ricerca della leggerezza si traduce in rapporti peso/potenza da record: 1,60 kg/CV per la Speciale e 1,69 kg/CV per la Speciale A. Numeri che raccontano solo in parte come queste vetture siano capaci di regalare sensazioni di agilità e reattività senza precedenti.

Ferrari 296 Speciale e Speciale A

L’arte dell’aerodinamica

Se il motore rappresenta il cuore pulsante di queste Ferrari, l’aerodinamica ne costituisce il sistema nervoso, capace di influenzare profondamente il comportamento dinamico. E anche in questo campo, le Speciale e Speciale A stabiliscono nuovi riferimenti.

Il carico verticale generato a 250 km/h raggiunge i 435 kg, ben il 20% in più rispetto ai modelli base. Questo risultato è stato ottenuto grazie a soluzioni innovative come l’aero damper sul cofano anteriore e le derive verticali sul paraurti posteriore, che integrano side wings in grado di lavorare in sinergia con lo spoiler attivo posteriore.

L’aerodinamica non è solo questione di numeri“, sottolineano gli ingegneri, “ma di come il carico viene distribuito e gestito durante le diverse fasi di guida“. Lo spoiler attivo posteriore, ad esempio, vanta una nuova logica di attuazione che riduce del 50% i tempi di transizione tra le diverse configurazioni: Low Drag (LD) per la massima velocità, High Downforce (HD) per la massima tenuta in curva, e la nuova posizione Medium Downforce (MD) che migliora la stabilità alle alte velocità.

È affascinante osservare come ogni dettaglio aerodinamico sia stato progettato non solo per generare carico, ma anche per migliorare il raffreddamento dei componenti meccanici e ottimizzare i flussi d’aria attraverso i radiatori, in un delicato equilibrio tra efficienza termica e prestazioni.

Ferrari 296 Speciale e Speciale A

L’esperienza di guida sopra ogni cosa

Oltre ai numeri impressionanti, ciò che veramente distingue queste Ferrari è l’attenzione maniacale all’esperienza di guida. Le sospensioni sono state completamente riviste, con entrambi i modelli ribassati di 5 mm rispetto alle versioni standard. Ciò ha permesso una riduzione del 13% del gradiente di rollio in curva, migliorando significativamente la reattività e la precisione di guida.

Anche i controlli elettronici sono stati affinati, con l’ultima versione dell’ABS Evo che migliora precisione e ripetibilità della frenata su tutte le superfici e in tutte le condizioni di aderenza. “Vogliamo che la vettura sia un’estensione naturale del pilota“, spiegano i tecnici, “capace di rispondere in modo intuitivo e prevedibile, anche quando viene spinta al limite“.

La 296 Speciale A aggiunge a tutto questo il piacere della guida a cielo aperto, grazie al collaudato sistema RHT (Retractable Hard Top) sviluppato internamente, che permette di passare dalla configurazione coupé a quella aperta in pochi secondi. “Il vento tra i capelli amplifica ulteriormente le sensazioni al volante“, raccontano coloro che hanno avuto il privilegio di guidarla, “rendendo ancora più coinvolgente l’esperienza sonora del V6“.

E proprio il sound è un altro elemento distintivo di queste vetture. Il motore V6 mantiene la sua caratteristica timbrica con ordini motore puri e multipli di tre, ma ne incrementa qualità, intensità e spazialità.

Il risultato è una colonna sonora che accompagna l’accelerazione con un crescendo emozionante, dal rombo basso ai giri ridotti fino all’urlo acuto quando l’ago del contagiri si avvicina alla zona rossa.

Ferrari 296 Speciale e Speciale A

Per pochi, speciali intenditori

Come tutte le versioni speciali delle vetture del cavallino rampante, anche le nuove Ferrari 296 Speciale sono destinate a un pubblico selezionato di appassionati e collezionisti, per i quali la ricerca dell’eccellenza è una filosofia di vita.

Non si tratta semplicemente di possedere un’auto performante, ma di entrare a far parte di un club esclusivo di intenditori che apprezzano la raffinatezza tecnica e l’artigianalità che si celano dietro ogni dettaglio.

Ferrari 296 Speciale e Speciale A

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