Se pensate che le prime auto a guida autonoma del mondo siano destinate a circolare negli USA o in Paesi europei all’avanguardia come Francia, Inghilterra e Germania, vi sbagliate. O meglio: c’è una grossa probabilità che vi stiate sbagliando. In India, infatti, il Gruppo Tata sta sperimentando in segreto dal 2013 i sistemi di guida autonoma delle vetture. Questi test sono in corso di svolgimento in città come New Delhi, Bangalore e Mumbai, metropoli popolose il cui traffico è a dir poco caotico, quasi ai limiti dell’inverosimile.
Test più che probanti, dunque, che potrebbero dare all’India un notevole svantaggio nello sviluppo di queste avanzatissime tecnologie. Esperimenti futuristici che stridono con l’immagine che abbiamo del traffico delle città indiane, popolate di carretti, taxi vecchi anche di 50 anni, motocarri a tre ruote, motorini sgangherati e chi più ne ha più ne metta. D’altronde, per molti già avere un mezzo con cui spostarsi è considerata una gran fortuna.
Stando a quanto riportato da Bloomberg, pare che Tata stia utilizzando una pista di prove segreta nei pressi di Bangalore. Qui vengono riprodotte le condizioni di traffico reali, con tutti i mezzi sopra citati tipici del traffico indiano. Con il mercato indiano destinato a divenire il terzo mercato auto al mondo dopo USA e Cina, i costruttori Tata e Mahindra non vogliono dunque perdere l’occasione di farsi trovare preparati in un mercato che entro il 2050 potrebbe avere un valore di 7.000 miliardi di dollari.