L’auto sta vivendo a livello mondiale una fase davvero effervescente con continui record infranti, tanto che anche i 62,6 milioni di pezzi venduti nel 2013 sono destinati a diventare almeno 63 milioni nel 2014.
Lo ha dichiarato Gian Primo Quagliano, Presidente del Centro Studi Promotor, aprendo a Roma il convegno “Auto e mobilità per il rilancio del Paese”. La crescita dell’automobile nel mondo non dipende solo dai mercati in cui il processo di motorizzazione di massa è iniziato soltanto negli ultimi anni, ma anche dal superamento della crisi apertasi nel 2008. L’Europa potrebbe far di più anche se Francia e Germania hanno quasi raggiunto i livelli antecrisi nel 2013.
Anche i Paesi continentali più colpiti hanno avviato un positivo percorso di crescita nel 2014 come testimoniano le cifre con con incrementi a fine agosto 2014 del 37% per il Portogallo, del 21,4% per la Grecia, del 16,8% per Cipro e del 16,4% per la Spagna. Pure il mercato italiano è in crescita a fine agosto, del 3,27%
Secondo Quagliano, il ritardo del mercato italiano è dovuto essenzialmente alla sua situazione economica. “Per il recupero dell’economia – ha sostenuto Quagliano – occorre che vi sia anche una ripresa della mobilità che dall’inizio della crisi ha subito un calo del 22% e, poiché in Italia l’82,7% degli spostamenti motorizzati avviene in auto, occorre che riprenda la regolare sostituzione delle auto più vecchie. L’età media del parco circolante durante la crisi è infatti aumentata del 30% con effetti già avvertibili sulle conseguenze degli incidenti stradali”.
Massimo Nordio, intervenuto in qualità di Direttore Generale e Amministratore Delegato Volkswagen Group Italia ed anche di Presidente UNRAE, ha confermato nel suo intervento che gli effetti della crisi sono stati pesanti soprattutto sull’organizzazione distributiva del mercato automobilistico, che ha visto negli ultimi due anni la chiusura di 500 concessionarie, con una perdita di occupazione di circa 15.000 posti di lavoro. Il valore della filiera distributiva dell’auto, ha continuato Nordio, è da salvaguardare, come sono da salvaguardare le esigenze di mobilità delle famiglie, mobilità che è un diritto primario e che oggi è fortemente penalizzata.
Per la ripresa dell’auto (e quindi dell’economia) occorre anche il contributo del Governo, presente al convegno con il Vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Senatore Riccardo Nencini.