Toyota ha deciso di fare un passo importante nel suo percorso verso la mobilità elettrica. La casa giapponese, dopo aver inizialmente abbracciato con cautela la transizione elettrica, ora sembra voler accelerare, portando sul mercato una versione completamente rinnovata del suo SUV a batteria. Il cambiamento più evidente? Il nome, che passa da bZ4X a semplicemente Toyota bZ: una scelta che riflette la volontà di semplificare e rendere più immediata la comunicazione con il pubblico.
Il passaggio da bZ4X a bZ non è una semplice questione di marketing, ma rappresenta una vera e propria evoluzione nella filosofia del marchio giapponese. Toyota sembra aver compreso che uno dei limiti del suo primo SUV elettrico era proprio quel nome complicato e poco memorizzabile, che non aiutava certo a creare un legame emotivo con i potenziali acquirenti.
La scelta di un nome più semplice e diretto arriva insieme a una serie di miglioramenti sostanziali che trasformano questo modello in un prodotto decisamente più maturo e competitivo.
Quando la Toyota bZ4X fu lanciata nel 2022, rappresentava il primo vero tentativo della casa giapponese di entrare nel mercato dei veicoli completamente elettrici. Un ingresso tardivo rispetto ai concorrenti, caratterizzato da un approccio prudente, tipico di un costruttore che ha fatto dell’affidabilità e della cautela i suoi punti di forza. Ma il mercato dell’elettrico si muove rapidamente, e Toyota ha capito che era necessario un cambio di passo per non restare indietro.
La nuova bZ, dunque, non è un semplicemente aggiornamento del modello precedente, ma un ripensamento complessivo della proposta elettrica di Toyota.
Un’auto che mantiene la base tecnica e stilistica dell’originale, ma che evolve in ogni aspetto chiave: autonomia, potenza, tecnologia e design.
In un mercato dove molti costruttori tendono ad aggiungere sempre più numeri, lettere e denominazioni alle loro auto elettriche, la scelta di Toyota va controcorrente e segna una volontà di distinzione.
La nuova bZ vuole essere riconoscibile e identificabile, puntando su un nome che potrebbe diventare iconico, come lo sono stati Prius per le ibride o Land Cruiser per i fuoristrada.
Se c’è un aspetto che più di tutti definisce la qualità di un’auto elettrica agli occhi dei consumatori, questo è senza dubbio l’autonomia. E proprio su questo fronte, la nuova Toyota bZ fa un balzo in avanti davvero importante.
La casa giapponese ha completamente rivisto il pacco batterie, aumentandone la capacità fino a 74,7 kWh nelle versioni top di gamma, contro i precedenti 63,4-65,5 kWh della bZ4X. Il risultato è un’autonomia che arriva fino a 505 km nella versione a trazione anteriore, un incremento del 25% rispetto al modello precedente.
Non è solo questione di autonomia superiore, ma anche di maggiore efficienza nell’utilizzo della batteria. Il brand nipponico ha lavorato molto sulla gestione termica del pacco batterie, uno degli aspetti più critici nella progettazione di un veicolo elettrico.
La nuova bZ introduce una funzione di pre-condizionamento che porta la batteria alla temperatura ottimale per la ricarica rapida, attivabile sia manualmente che automaticamente quando si imposta una stazione di ricarica rapida come destinazione nel navigatore.
Un elemento che dimostra come Toyota stia prendendo sul serio il mercato americano è l’adozione dello standard di ricarica NACS (North American Charging Standard), che permette alla bZ di accedere alla vasta rete di Supercharger di Tesla.
Questa scelta strategica potrebbe fare la differenza nella percezione del pubblico, dato che l’accesso a una rete di ricarica capillare ed affidabile è uno dei fattori che più preoccupa chi intende passare all’elettrico.
In condizioni ideali, la bZ può ricaricarsi dal 10% all’80% in circa 30 minuti collegandosi a una colonnina a corrente continua. Ma Toyota ha pensato anche a chi vive in aree dal clima più rigido, un altro punto dolente per molte auto elettriche.
Il sistema di gestione termica della batteria è stato progettato per mantenere prestazioni di ricarica ottimali anche con temperature esterne molto basse mentre la pompa di calore di serie, i sedili anteriori e il volante riscaldati contribuiscono a ridurre il consumo di energia per il riscaldamento dell’abitacolo.
La bZ propone anche una versione d’ingresso con batteria da 57,7 kWh, che comunque offre un’autonomia di 380 km, sufficiente per la maggior parte degli spostamenti quotidiani.
Un piccolo ma importante dettaglio è l’introduzione delle palette al volante per regolare l’intensità della frenata rigenerativa, una funzionalità molto apprezzata dagli utenti di auto elettriche che permette di recuperare energia in fase di decelerazione e, al contempo, di guidare in molte situazioni utilizzando un solo pedale.
Se la prima generazione della bZ4X poteva essere accusata di essere un po’ sottotono in termini di prestazioni, la nuova bZ cambia completamente le carte in tavola. Toyota ha infatti rivisto completamente il comparto propulsivo, introducendo eAxle più compatti e leggeri, dotati di semiconduttori in carburo di silicio che permettono di ottenere una potenza decisamente superiore.
Il risultato è davvero impressionante: la versione a trazione integrale passa da 214 a ben 338 CV, un incremento di potenza di oltre il 50% che trasforma completamente il carattere dell’auto. Con tale potenza, la bZ AWD è ora in grado di scattare da 0 a 100 km/h in appena 4,9 secondi, prestazioni che la collocano nel territorio delle auto sportive più che in quello dei tranquilli SUV familiari. Anche le versioni a trazione anteriore beneficiano di un incremento di potenza, passando da 201 a 221 CV.
Non si tratta solo di prestazioni pure, ma anche di maggiore controllabilità e piacere di guida. Toyota ha infatti mantenuto la base della piattaforma e-TNGA, che già offriva un baricentro basso grazie alla collocazione della batteria sotto il pianale, ma ha affinato la calibrazione di tutti i sistemi per offrire un’esperienza di guida più coinvolgente.
La struttura a telaio con rinforzi attorno al pacco batterie e una sospensione ben tarata contribuiscono a dare alla bZ una dinamica di guida precisa e sicura.
Per le versioni a trazione integrale, Toyota ha introdotto anche il sistema X-Mode con la nuova funzione Grip-Control, pensata per affrontare terreni scivolosi o difficili. Si tratta di un sistema che modula la potenza dei motori per ottimizzare la trazione in ogni condizione, permettendo alla bZ di dimostrarsi sorprendentemente capace anche in situazioni di scarsa aderenza.
La bZ introduce anche un Intelligent Throttle, ovvero un controllo intelligente dell’acceleratore che rende più fluide e prevedibili le fasi di accelerazione e decelerazione. Insieme ai già citati paddle per la regolazione della frenata rigenerativa, questo sistema permette di avere un controllo molto fine sulla risposta del powertrain, adattandola alle preferenze del guidatore o alle condizioni di guida.
Un aspetto interessante è che Toyota ha introdotto tutte queste migliorie mantenendo invariate le dimensioni esterne dell’auto. La bZ continua a presentarsi come un SUV compatto con 210 mm di altezza da terra, una lunghezza di 4,69 metri, larghezza di 1,86 metri e altezza di 1,65 metri.
Il passo di 2,85 metri garantisce stabilità e comfort, con spazio interno generoso sia per i passeggeri che per il carico, mantenendo le misure di 1,069 metri di spazio per le gambe nei sedili anteriori e 90 cm per i passeggeri posteriori, con un volume di carico di 780 litri dietro la seconda fila.
Guardando la nuova Toyota bZ, è evidente come i designer abbiano voluto preservare l’identità della bZ4X originale, pur introducendo una serie di cambiamenti che ne affinano e modernizzano l’aspetto.
Il frontale, in particolare, presenta un design più affilato e moderno, con sottili luci diurne a LED che si integrano perfettamente nel caratteristico frontale “a testa di martello” che ora appare più elegante e meno massiccio.
Uno dei cambiamenti più evidenti e apprezzabili è la decisione di eliminare molte delle plastiche nere esterne che caratterizzavano l’originale bZ4X. I parafanghi, in particolare, sono ora in tinta con la carrozzeria, una scelta che dona all’auto un aspetto decisamente più raffinato e maturo.
Il risultato è un veicolo che mantiene l’aspetto distintivo e piuttosto angolare del modello originale, ma con un tocco di maggiore eleganza, più adatto a un pubblico ampio che non necessariamente cerca un’auto dall’aspetto “ruvido”.
Anche la presa di ricarica è stata riposizionata e si trova ora sul lato anteriore destro del veicolo, una collocazione che facilita l’accesso alle colonnine di ricarica comunque si decida di parcheggiare.
Se gli esterni hanno subito modifiche contenute ma importanti, è nell’abitacolo che troviamo i cambiamenti più sostanziali. La plancia è stata completamente riprogettata, risultando più bassa e moderna, dominata dal grande display touch da 14 pollici del sistema di infotainment, ora di serie su tutte le versioni.
La disposizione della console centrale è stata ottimizzata per ospitare due caricabatterie wireless per smartphone, dettaglio non trascurabile in un’epoca in cui la connettività è fondamentale.
I materiali interni sono stati rivisti con l’introduzione di superfici più morbide al tatto, che donano all’abitacolo una sensazione di maggiore qualità percepita. Grande attenzione è stata data anche all’illuminazione ambientale, ora personalizzabile in 64 colori diversi ed estesa a tutta la cabina, permettendo ai passeggeri di creare l’atmosfera più adatta al proprio stato d’animo o al tipo di viaggio.
I sedili, rivestiti in tessuto/SofTex o interamente in SofTex nelle versioni più ricche, offrono un buon supporto e comfort, con regolazioni elettriche a otto vie per il guidatore e a sei vie per il passeggero anteriore.
Nelle versioni top di gamma troviamo anche sedili anteriori ventilati e sedili posteriori riscaldati, un tocco di classe che conferma le ambizioni della bZ di posizionarsi in una fascia di mercato non solo economica.
Nonostante i cambiamenti interni, lo spazio a bordo rimane generoso, con un’abitabilità che può ospitare comodamente cinque adulti. La configurazione del cruscotto con display montato in alto permette al guidatore di avere tutte le informazioni essenziali a portata di sguardo, riducendo la necessità di distogliere lo sguardo dalla strada.
Toyota ha mantenuto alcune caratteristiche apprezzate della bZ4X, come l’impianto audio con sei altoparlanti, ma ha aggiunto anche la possibilità di optare per un sistema audio premium JBL con nove altoparlanti, amplificatore da 800W a otto canali e subwoofer da 9 pollici, per un’esperienza sonora di alto livello.
Con la nuova bZ, Toyota entra finalmente nel gruppo dei protagonisti del mercato elettrico, dopo essere stata inizialmente percepita come un’attrice ritardataria e titubante in questo settore. Ma come si posiziona questo modello rispetto alla concorrenza, sempre più agguerrita, nel segmento dei SUV elettrici di taglia media?
La bZ sfida direttamente modelli come la Tesla Model Y Long Range, che offre un’autonomia simile di circa 500 km e prestazioni di tutto rispetto, con uno scatto 0-100 km/h in 4,6 secondi. La Model Y, oltre alla consolidata reputazione del marchio Tesla, vanta l’accesso esclusivo alla rete Supercharger, vantaggio che ora la Toyota può in parte pareggiare grazie all’adozione della porta di ricarica NACS. L’auto di Elon Musk rimane però il punto di riferimento in termini di tecnologia e di software, con aggiornamenti over-the-air frequenti e un sistema di assistenza alla guida tra i più avanzati sul mercato.
Un altro concorrente diretto è la Ford Mustang Mach-E, che nella versione Extended Range a trazione posteriore può raggiungere le 515 km di autonomia. La Mach-E si distingue per un’offerta molto variata, che include versioni sportive come la GT e la recente Rally, e anch’essa ha adottato lo standard NACS per accedere ai Supercharger Tesla.
Il SUV elettrico dell’Ovale Blu ha fatto della dinamica di guida e del carattere sportivo i suoi punti di forza, ed è proprio su questi aspetti che la nuova bZ sembra voler recuperare terreno.
La Volkswagen ID.4 Pro a trazione posteriore, con i suoi 470 km di autonomia, rappresenta l’offerta tedesca in questa fascia di mercato. Con una batteria da 82 kWh e una capacità di ricarica DC di 175 kW, l’ID.4 si posiziona come un’alternativa più razionale e pacata rispetto alle sopracitate, puntando su un abitacolo spazioso e confortevole piuttosto che su prestazioni esaltanti.
Molto interessante è anche il confronto con i modelli coreani, Hyundai Ioniq 5 e Kia EV6, entrambe basate sulla piattaforma E-GMP a 800V. La Ioniq 5 nella versione a lunga autonomia arriva a 512 km mentre la EV6 RWD Long Range tocca i 500 km.
Entrambe si distinguono per l’elevata efficienza e la capacità di ricarica ultra-rapida, potendo passare dal 10% all’80% in appena 18 minuti nelle condizioni ideali, un vantaggio rispetto ai 30 minuti dichiarati per la Toyota bZ.
Non va dimenticata la Nissan Ariya, che nella versione a trazione integrale offre tra 440 e 490 km di autonomia, presentandosi come un’alternativa lussuosa ma accessibile, con il sistema e-4orce che promette un comportamento dinamico interessante.
In questo segmento competitivo, la nuova Toyota bZ si distingue per un mix di caratteristiche che potrebbero renderla particolarmente interessante per un pubblico ampio. Un aspetto che non va sottovalutato è proprio la reputazione del marchio giapponese in termini di affidabilità e rete di assistenza.
Se nelle prime fasi della transizione elettrica questo elemento poteva sembrare secondario rispetto all’autonomia o alle prestazioni, oggi, con un mercato più maturo, la garanzia di poter contare su un servizio post-vendita capillare e competente diventa un fattore decisivo nella scelta.
Naturalmente, molto dipenderà anche dal prezzo a cui la nuova bZ verrà proposta sul mercato. Toyota non ha ancora annunciato i listini ufficiali, ma è lecito aspettarsi che il posizionamento sarà in linea con quello dei principali concorrenti, cercando di offrire un rapporto qualità/prezzo competitivo, pur con un possibile premium legato alla percezione di maggiore affidabilità del marchio.