Hai finalmente deciso di vendere la tua auto usata. Carichi le foto migliori sul marketplace più popolare, scrivi una descrizione accurata e fissi un prezzo ragionevole. Dopo qualche giorno, ecco la notifica: un acquirente interessato.
Non solo non discute sul prezzo, ma sembra davvero intenzionato a concludere l’affare rapidamente. L’unica richiesta? Un report sulla storia del veicolo, da ottenere tramite un link che ti ha gentilmente fornito.
Sembra tutto normale, giusto? Purtroppo, hai appena messo piede nella trappola di quella che CARFAX, azienda leader nelle informazioni sulla storia dei veicoli, ha definito “una truffa quasi perfetta“.
Il meccanismo è tanto semplice quanto efficace. Un venditore privato pubblica un annuncio per la propria auto usata e viene contattato da un finto acquirente che si dimostra subito interessato. A differenza dei soliti compratori che cercano di strappare uno sconto, questo si dichiara disposto a pagare il prezzo pieno. C’è solo un dettaglio: chiede che gli venga fornito un report sulla storia del veicolo.
“L’acquirente inoltra un link a un sito apparentemente affidabile, sostenendo che solo il proprietario del veicolo possa acquistare il report per la sua auto“, spiega Frank Brüggink, fondatore e CEO di CARFAX Europe. Il venditore, fiducioso di accelerare la vendita, spende tra i 20 e i 60 euro per questa documentazione. Una volta ottenuto il pagamento, il truffatore scompare nel nulla.
Ciò che rende questo raggiro particolarmente insidioso è la sua apparente normalità. In un mercato dell’usato dove la trasparenza è sempre più richiesta, la domanda di un report sulla storia dell’auto non solleva sospetti. Il venditore, ansioso di concludere l’affare, non si rende conto che sta pagando per un documento falso o privo di dati rilevanti.
“È una frode ben congegnata“, commenta Johannes Loose, Head of Marketing di CARFAX e primo a individuare questa truffa. “Il truffatore sfrutta la buona fede del venditore e la sua voglia di concludere rapidamente la vendita“.
Questa truffa non è un fenomeno locale ma una vera e propria operazione su scala globale. “I truffatori sono particolarmente attivi in Italia, ma anche in Germania e in altri paesi europei, negli Stati Uniti e in Australia“, spiega Loose. Il danno economico per ogni singolo venditore è limitato, ma moltiplicato per milioni di utenti diventa un business estremamente redditizio.
I siti fraudolenti utilizzati per questa truffa hanno un ciclo di vita breve, generalmente 3/4 settimane, dopodiché vengono chiusi e riaperti sotto nuovi domini. Questa continua metamorfosi rende difficile per le autorità rintracciare e bloccare l’attività criminale.
“Solo poche persone sporgono denuncia per poche decine di euro“, continua Loose. “Grazie a diversi strumenti di automazione, oggi è facile contattare milioni di persone con poco sforzo. Il numero enorme di potenziali vittime porta a guadagni consistenti per i truffatori, mentre il rischio di essere denunciati è minimo“.
La facilità di esecuzione combinata con la difficoltà di persecuzione ha reso questo tipo di frode particolarmente attraente per i gruppi criminali. Una truffa che, come sottolinea Loose, “è quasi perfetta” dal punto di vista dei malintenzionati.
Secondo l’indagine condotta da CARFAX, le tracce degli autori di queste frodi portano principalmente all’Europa dell’Est. Romania e Bulgaria sono i paesi da cui sembra provenire la maggior parte dell’attività criminale, ma ci sono indizi che coinvolgono anche la Lituania e persino il Pakistan.
Questi gruppi operano in modo strutturato, utilizzando tecnologie avanzate per automatizzare il contatto con le potenziali vittime. La loro organizzazione permette di raggiungere un numero impressionante di venditori in breve tempo, massimizzando così il ritorno economico della truffa.
“È un’operazione ben orchestrata“, spiega Brüggink. “I truffatori sanno esattamente come apparire credibili agli occhi del venditore e come sfruttare la sua volontà di concludere rapidamente l’affare“.
Il fenomeno si inserisce in un contesto più ampio di frodi nel settore automobilistico. I dati sono allarmanti: nel 2024, oltre 136.000 veicoli sono stati rubati in Italia, con un aumento del 3% rispetto all’anno precedente. Molte di queste auto finiscono in canali di smontaggio per ricambi o vengono spedite verso l’Est Europa e il Nord Africa.
Ma la truffa del report non è l’unica a cui prestare attenzione. Il mercato dell’usato è pieno di insidie: dalla manipolazione dei contachilometri (rollback), alla vendita di veicoli incidentati “rigenerati”, fino ai veicoli con leasing o finanziamento “nascosti” che possono causare gravi problemi legali all’ignaro acquirente.
È preoccupante anche la vendita di veicoli ex-taxi o da flotte aziendali mascherati come auto private, con conseguente usura molto maggiore di quanto dichiarato.
La nuova modalità della truffa del report ha il vantaggio perverso di colpire i venditori anziché gli acquirenti, puntando su un target solitamente meno preparato a riconoscere le frodi. Si aggiunge a tecniche già diffuse come la richiesta di versamenti cauzionali su conti esteri o in criptovalute e alle tattiche di phishing per rubare dati personali.
Di fronte a questa minaccia, è fondamentale che i venditori di auto usate adottino alcune precauzioni. La regola principale è non acquistare mai documenti o report da link ricevuti da sconosciuti, affidandosi esclusivamente a siti ufficiali e servizi riconosciuti.
“Diffidare di acquirenti troppo disponibili o che evitano il contatto diretto è essenziale“, consiglia Loose. “Un compratore realmente interessato vorrà vedere l’auto, provarla, discutere faccia a faccia. Chi si limita a comunicazioni online e non mostra interesse per una visione diretta del veicolo dovrebbe far suonare un campanello d’allarme“.
Per chi invece è alla ricerca di un’auto usata, è molto importante seguire una check-list pre-acquisto ben definita. Verificare sempre il numero di telaio (VIN) e lo storico degli incidenti, controllare l’autenticità del contachilometri attraverso un report delle centraline e fare ispezionare il veicolo presso un’officina specializzata sono passaggi imprescindibili. È sempre una buona idea anche confrontare più preventivi di trasferimento di proprietà.
Esistono numerosi strumenti e risorse online che possono aiutare sia acquirenti che venditori. Banche dati pubbliche e private come ACI, PRA, CARFAX e AutoCheck offrono servizi affidabili per verificare la storia di un veicolo.
Sono disponibili anche app per la verifica del chilometraggio e della manutenzione, oltre a gruppi e forum di appassionati dove trovare testimonianze dirette di altri utenti.
Dal punto di vista legale, è bene ricordare che esiste una differenza sostanziale tra la garanzia legale (2 anni) e quella convenzionale, così come tra le responsabilità di un venditore privato e quelle di un concessionario. In caso di truffa, è possibile rivolgersi alle associazioni consumatori, alla Guardia di Finanza o direttamente alle Procure.
CARFAX è già in contatto con le autorità e con i gestori dei principali marketplace online, ma la pressione sui truffatori resta ancora troppo bassa. “Serve maggiore trasparenza e consapevolezza da parte dei venditori privati di auto usate, ma anche dei marketplace, il cui obiettivo è quello di generare solo vere opportunità di vendita“, ha commentato Brüggink.
Il tema della fiducia è centrale per il mercato dell’usato, che sta vivendo una fase di crescita. A gennaio 2025, si è registrato un +2,2% di trasferimenti di proprietà rispetto a gennaio 2024, con 460.601 trasferimenti complessivi, trainati soprattutto dalla domanda di elettriche, ibride e SUV.
“Le persone devono potersi muovere con fiducia nel mercato delle auto usate, senza temere di perdere denaro, essere ingannate o effettuare cattivi affari“, ha concluso il CEO di CARFAX Europe.
Jason Byrnes, Head of Dealer Business di CARFAX, approfondirà questo tema nella sua presentazione Unmasking Vehicle History Fraud: Safeguarding Trust in Automotive Marketplaces, prevista nell’ambito della conferenza AutosBuzz 2025.
Sarà l’occasione per riflettere su come ripristinare un ambiente di compravendita sicuro in un settore già di per sé complesso come quello dell’auto usata e per esplorare anche soluzioni innovative come l’uso della blockchain per la tracciabilità della vita dell’auto o dell’intelligenza artificiale per il riconoscimento di anomalie nelle offerte online.