Auto d’epoca: come farla diventare “storica” con l’iscrizione ASI

Avete in garage un’automobile con almeno vent’anni di anzianità sulle ruote? Bene, allora è giunto il momento di iscriverla al registro storico ASI, acronimo di Automotoclub Storico Italiano: questo ente ha il compito di preservare il patrimonio automobilistico del nostro Paese, valorizzando tutti i veicoli di una certa età per i quali si preoccupa anche di verificare il loro corretto stato di originalità rispetto alle specifiche che avevano nel tempo in cui era stata costruita.

L’iscrizione, quindi, rappresenta un passaggio praticamente obbligato per un appassionato che si rispetti, il quale deve controllare innanzitutto alcuni parametri al fine di poter inserire la sua “bella” in questo particolare registro automobilistico. Il primo, ovviamente, è quello dell’età, che deve essere almeno di 30 anni o, al limite, dai 20 anni a salire, per le quali l’esenzione del bollo non è garantita completamente ma è previsto allo stesso tempo il pagamento di una quota ridotta rispetto a quella effettiva.

Auto storiche ASI

Il secondo requisito, quello più importante, è quello relativo allo stato di originalità della vettura (o della moto se vi piacciono le due ruote d’epoca): l’iscrizione all’ASI, infatti, è subordinata a un controllo del mezzo, che deve essere il più possibile conforme agli standard della sua epoca. Può essere modificato, ma preferibilmente (se non esclusivamente) con ricambi e parti originali provenienti dalla marca di appartenenza.

Per effettuare l’iscrizione all’Automotoclub Storico Italiano, a questo punto, bisogna procedere nella ricerca del club federato più vicino a noi, presso il quale si dovrà effettuare la propria registrazione personale come soci per poi passare a quella della nostra vettura. I documenti da presentare sono innanzitutto le copie di un documento di riconoscimento del proprietario, del certificato di proprietà del veicolo e del relativo libretto di circolazione, assieme alle foto della vettura (fronte, retro, interni e numeri di serie di telaio e motore in evidenza) e ai moduli specifici dell’ASI.

Auto storiche ASI

Successivamente l’Automotoclub Storico Italiano procederà al vaglio della nostra domanda con tanto di controllo dell’autenticità e originalità del veicolo: se tutto andrà per il verso giusto, dopo circa due mesi (e a fronte di un pagamento pari a 41,32 Euro per l’iscrizione al club federato) dovremo ottenere l’attestato di registrazione dell’auto e il CRS, cioè il Certificato di Rilevanza Storica per il quale si paga un’ulteriore quota di 20 Euro.

Queste spese, ovviamente, comportano dei benefici per l’interessato che ha effettuato l’iscrizione all’ASI: oltre all’esenzione della sua vettura dal pagamento del bollo (se con un’età superiore ai 30 anni dalla prima immatricolazione, altrimenti dai 20 in su si paga la metà dell’imposta), con il CRS si può richiedere alla propria compagnia assicurativa delle condizioni agevolate per proteggere uno o più veicoli di questo tipo, così come degli sconti specifici sui parcheggi nella propria città e sui noleggi. Non ultimo, l’iscrizione all’ASI consente di associare alla propria auto storica anche le tessere Formula In e Formula Full, che mettono a disposizione l’assistenza stradale oppure altri sconti particolari anche per i mezzi di ultima generazione.

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