Coronavirus, nuovo DPCM settembre: cosa cambia con il nuovo decreto?

L’emergenza Coronavirus non è ancora terminata e a dimostrarlo non sono solamente i sempre più alti contagi giornalieri, ma anche il nuovo DPCM introdotto dal Governo nella giornata di ieri, 7 settembre. Un decreto che, sostanzialmente, conferma le norme e i divieti già presenti in quello precedente del 10 agosto e che estende, di fatto, la situazione emergenziale in Italia fino al prossimo 7 ottobre. Cogliendo l’occasione, andremo a rivedere con questo articolo quali sono le regole da seguire al fine di limitare il più possibile il dilagarsi della pandemia da COVID-19, con un focus particolare sulla possibilità di effettuare viaggi all’estero.

CORONAVIRUS: MASCHERINE E DISTANZIAMENTO SOCIALE

Il nuovo DPCM del 7 settembre ribadisce innanzitutto l’obbligo di utilizzare la mascherina in tutti i locali e i luoghi al chiuso, così come all’aria aperta qualora non si riesca a mantenere la distanza dalle altre persone di almeno un metro. La mascherina è necessaria anche sui mezzi pubblici, dove la capienza massima utilizzabile dai passeggeri (in piedi e seduti) è ora dell’80% rispetto a quella effettiva.

Considerata la riapertura delle scuole, gli autobus destinati al trasporto degli alunni potranno invece utilizzare la capienza reale, solo nel caso in cui il tempo di permanenza dei passeggeri a bordo non superi i 15 minuti. Gli studenti con età superiore ai sei anni dovranno ovviamente indossare la mascherina, tranne nel caso in cui il mezzo non sia predisposto con il posizionamento dei sedili che eviti il “faccia a faccia”.

Coronavirus riapertura auto maggio 2020

CORONAVIRUS: SÌ AI RICONGIUNGIMENTI INTERNAZIONALI, NO A DISCOTECHE E STADI

Un’altra novità introdotta dal nuovo DPCM del 7 settembre è quella del via libera ai “ricongiungimenti internazionali”. L’ingresso in Italia, finora, era infatti consentito solamente a quelle che persone che avessero avuto esigenze lavorative, di salute, di studio oppure la necessità di rientrare presso la propria abitazione. Da oggi, invece, le frontiere saranno aperte anche a tutte le coppie che vivono in Stati differenti, le quali “abbiano una relazione affettiva, anche se non conviventi“. Un’apertura autorizzata a cui, invece, non è stata estesa agli stadi e alle discoteche, che invece rimarranno chiusi per evitare un’impennata improvvisa dei contagi.

Questo comporta anche una conferma per quanto riguarda l’obbligo del tampone a tutti coloro che, nei 14 giorni precedenti, abbiano soggiornato o transitato in Croazia, Grecia, Malta o Spagna. Potranno rientrare in Italia, quindi, tutte le persone che si sono sottoposte al test nelle 72 ore precedenti all’ingresso; in alternativa, il tampone potrà essere effettuato direttamente in aeroporto, e in ogni caso entro 48 ore dall’entrata nel territorio nazionale.

Coronavirus viaggi estate 2020

CORONAVIRUS: LE LIMITAZIONI DEI VIAGGI VERSO L’ITALIA E VERSO L’ESTERO

Entrando nello specifico, il nuovo DPCM del 7 settembre conferma la possibilità di effettuare viaggi verso San Marino e la Città del Vaticano, per cui non ci sono limitazioni, così come verso i principali Paesi dell’Unione Europea, verso i Paesi dell’Area Schengen, verso il Regno Unito, l’Irlanda del Nord, Andorra e il Principato di Monaco. L’unico requisito, in questo caso, è la compilazione di un’autocertificazione che attesta la proprio negatività al COVID-19.

Detto dell’obbligo del tampone per chi entra in Italia da Croazia, Grecia, Malta e Spagna, esiste l’eccezione di Romania e Bulgaria, verso cui si può viaggiare senza limitazioni (ma solo con un proprio mezzo privato) ma si dovrà passare il proprio ritorno in isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria. Stesso discorso per i viaggi da e per Australia, Canada, Georgia, Giappone, Nuova Zelanda, Ruanda, Repubblica di Corea, Thailandia, Tunisia e Uruguay, a cui si aggiungono i Paesi del Resto del Mondo dove, invece, si potrà andare solo per comprovate esigenze lavorative, di salute, di studio o di assoluta necessità.

Per l’ultimo elenco di Paesi, comprendente Armenia, Bahrein, Bangladesh, Bosnia Erzegovina, Brasile, Cile, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Oman, Panama, Perù, Repubblica Dominicana, Kosovo, Montenegro, Serbia e Colombia, non si potrà invece entrare in Italia, ad eccezione dei cittadini dell’Unione Europea con residenza nel nostro territorio nazionale prima del 9 luglio (che diventa del 16 luglio nei confronti di Kosovo, Montenegro e Serbia e del 13 agosto per quanto riguarda la Colombia). Al rientro, in ogni caso, si dovrà passare per l’isolamento fiduciario e la sorveglianza sanitaria, necessarie per evitare complicazioni con la positività da COVID-19.

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