Arriva l’omologazione Euro 5: ecco cosa cambia per moto e scooter

L’arrivo della tanto attesa normativa Euro 5 è ormai imminente: a partire dal 2020, tutte le moto prodotte (i nuovi modelli, quelli esistenti potranno invece essere aggiornati un anno dopo) dovranno rispettare le nuove direttive che prevedono l’introduzione di motori meno inquinanti, ma che – inevitabilmente – porterà alla creazione di propulsori più complessi e tecnologici.

Cosa cambia per moto e scooter coi motori Euro 5

Sono tante le novità che porterà l’introduzione della normativa Euro 5 per scooter e moto. La prima riguarda la diagnostica on board. Questo tipo di tecnologia è già applicata ai motori Euro 4, ma questo riguarda solo la verifica del corretto funzionamento dei sistemi. Con l’arrivo dell’Euro 5, la diagnostica dovrà segnalare quei guasti che portino ad una variazione delle emissioni inquinati. Il riferimento per il motociclista sarà una nuova spia denominata MIL, acronimo di malfunctional indicator light.

La normativa Euro 5 (che dal 2024 diventerà Euro 5+) prevede anche l’obbligo per tutti i costruttori di effettuare la prova di impatto ambientale del motore che si svolge in pista e che controlla il deterioramento delle emissioni del propulsore. Con la nuova normativa si abbasseranno i limiti di emissione dei gas nocivi: il monossido di carbonio passerà da 1,14 grammi a 1 g/km, da 0,17 a 0,1 di idrocarburi incombusti, da 0,09 a 0,06 di ossido di azoto. La normativa prevede l’abbassamento anche di un altro fatto dei inquinamento: quello acustico. Le moto dovranno essere più silenziose rispetto ai 77 db (massimi) attualmente previsti. I valori non sono però stati ancora determinati, dei test saranno affidati a enti terzi e sarà curioso vedere come le case produttrici di moto reagiranno, probabilmente nel 2024 quando questi limiti saranno inseriti nella Euro 5+.

Normativa Euro 5: i tempi e i costi di questa rivoluzione

L’arrivo della normativa Euro 5 è imminente, ma in realtà le case potranno immatricolare veicoli Euro 4 attualmente in produzione fino al 31 dicembre 2020. Per questi il divieto d’immatricolazione scatterà solamene l’1 gennaio 2021, a meno che non ci sia una deroga per i modelli fine serie, che sarà riservata da ogni stato a un quantitativo limitato di veicoli (per le moto da enduro, fuoristrada e trial l’introduzione dell’Euro5 è invece posticipata al 2024). Questa rivoluzione, però, verrà pagata dai consumatori finali. Le case, infatti, sono state costrette a grossi investimenti per adeguare i progetti e le linee produttive. Il prezzo al momento del ritiro della moto è ancora da verificare, ma sicuramente ci sarà un plus alla cassa.

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