Classifica: i 5 segni tra motociclisti che ogni biker dovrebbe conoscere

Arriva la primavera e con lei si cominciano a vedere le prime moto,  superato il letargo, sfrecciare tra colonne di automobilisti annoiati. C’è chi la moto non l’ha mai riposta in garage e chi invece aspetta giugno per farsi un giro nel weekend, ma alla fine niente di tutto questo è importante. Quando incrociamo qualcun’altro con la sua prediletta, per quanto possa avere una moto diversa dalla nostra, in fondo sappiamo che è un po’ come noi. Bene, ora chiudiamo con queste riflessioni bibliche e partiamo invece con i 5 segni d’oro per ogni motociclista che si rispetti:

1. Il saluto: Che dire, questo è l’abc di ogni motociclista che si rispetti. Le dita a V, indice e medio, sono praticamente d’obbligo quando incrociate un vostro simile che va nella direzione opposta. Invece, se state sorpassando qualcuno e non volete togliere le mani dal manubrio  (altrimenti potete far vedere la V dietro la schiena) si allunga il piedino, un po’ come facevano certi signori con le MotoGP 800. Attenti però, capita di andare troppo di fretta e scambiare uno scooterista per un biker, in quel caso il saluto…beh, fate vobis!

2. Il vadi contessa vadi: State facendo il vostro giro con calma, in modalità passeggiata, e dietro ne avete uno di quelli…beh, vi segue a marce tirate ma non accenna il sorpasso, pare solamente che voglia fare una gara quando voi vi state semplicemente godendo il panorama. In questo caso il gesto più comodo (che non è quello che pensate) è un semplice incoraggiamento a passare, con la mano sinistra a mò di vigile, anche noto come lo schiaffo plurimo al sedere immaginario. A quel punto il segugio capirà che può passare, cosa che probabilmente non l’aveva minimamente sfiorato fino a qualche minuto prima.

3. Il Disco Stu: siete con un amico che non conosce la strada, volete fargli capire da che parte si va e per esperienza, conoscendo abbastanza bene chi vi segue, vi assale il dubbio che le frecce possano non bastare. Beh, per la sinistra basta indicare, per la destra invece non staccate la mano dal gas, mettete il braccio a angolo retto dietro la schiena ed il vostro compare capirà cosa intendete. La mossa ci è sempre piaciuta, ricorda un po’ la febbre del sabato sera ed il magico Disco Stu di Matt Groenig.

4. Il Lamps: uno dei più utili e condivisi (o almeno così dovrebbe essere!) il lampeggio, quando ve lo fanno, vi toglie per un momento da quello stato di meditazione intensa o semi coscienza in cui capita di ritrovarsi dopo un bel po’ di strada, a volte senza nemmeno rendersene conto. E così scoprite che state filando con la massima calma ai 230Km/h, che avete un fanale rotto o che magari lo scarico fuma di nero. Ma soprattutto, in casi di lamps, conviene subito buttare dentro la 6° e procedere ai 45Km/h, perchè potrebbe esserci una simpatica pattuglia giusto dietro l’angolo.|Ecco che scatta un secondo insegnamento biblico: ogni volta che c’è un posto di blocco, fate il possibile per avvisare i poveri ignari che ci stanno andando incontro!

5. Il basket: non importa perché, non importa quanto, ma voi lo sapete: bisogna rallentare. A volte è un compromesso che bisogna abbracciare per continuare ad andare in moto, e dovete far sì che la gente sappia a cosa sta andando incontro che sia una buca, un autovelox o peggio ancora. Da qui il segno del basket, nel senso che dovrete mimare il palleggio: chissà quante vite (e quante patenti) potrete salvare in questa maniera. In questi casi anche una è un numero più che accettabile, voi che ne dite?

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