Confindustria Ancma chiede un confronto istituzionale sulle assicurazioni di moto e ciclomotori

ANCMA, Associazione Nazionale Costruttori Moto e Accessori facente parte Confindustria, chiede al Ministero dello Sviluppo Economico una commissione permanente in tema di assicurazioni moto e ciclomotori al fine di consentire dare un effettivo contributo a tutti gli operatori del settore, dalll’IVASS all’ANIA, fino alle associazioni dei consumatori impegnate in tal senso.
L’esigenza viene sottolineata dopo aver appreso la richiesta, avanzata in questi giorni dal Consiglio Nazionale degli Attuari e condivisa dall’ANIA, di istituire un tavolo tecnico dedicato ai temi delle assicurazioni RcAuto. 
Al netto della grave crisi economica, i costi assicurativi rappresentano uno dei principali  motivi di mancato acquisto del veicolo, sia esso moto o ciclomotore, con conseguenze devastanti per un mercato già messo in ginocchio dalle difficoltà congiunturali. La recente indagine conoscitiva realizzata dall’Antitrust (AGCM) ha chiaramente evidenziato l’entità del problema, sotto forma di costo delle polizze lievitati nel breve periodo anche oltre il 30%: nel triennio 2007-2010, ad esempio, si sono registrati aumenti del 12 – 14% per un diciottenne che assicura un ciclomotore ed incrementi superiori al 30% per un quarantenne che assicura un motociclo. Proprio in questi giorni Adusbef e Federconsumatori hanno rincarato la dose, denunciando aumenti superiori al 400% tra il 1994 (anno in cui è entrata in vigore la liberalizzazione delle tariffe assicurative) e il 2012, equivalenti ad un esborso medio supplementare di 550 euro per l’utente che assicura un motociclo di cilindrata inferiore a 150cc.
Il costo dell’assicurazione incide pesantemente sulle vendite di moto e scooter
Ma il dato che meglio esemplifica la gravità della situazione per il settore delle 2 ruote a motore è rappresentato dall’incidenza del costo della polizza rispetto a quello del veicolo venduto: si va dal 36% in una città come Roma fino al 59% per quella di Napoli  (valori medi), per assicurare un ciclomotore e dal 25% di Milano fino al 61%, sempre di Napoli, per assicurare un motociclo di 125 cc. Una situazione insostenibile, che porta come conseguenza una percentuale non trascurabile di utenti che circolano senza regolare assicurazione mettendo a rischio la propria sicurezza, quella degli utenti corretti e, in generale, di tutti i cittadini, considerato che in caso di incidente vedono spesso fuggire i responsabili come testimoniato dall’aumentare dei casi di omissione di soccorso. 

ANCMA chiede un confronto con il Governo

L’attuale Legislatura è l’ultima occasione per rimettere in moto l’intero comparto che ANCMA rappresenta, attraverso misure specifiche che devono necessariamente partire dal contenimento dei costi assicurativi. L’appello si rivolge al Ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, affinché promuova occasioni di confronto istituzionale sul tema che tocca un settore industriale che, nel nostro Paese, ha sempre prodotto ricchezza, soluzioni di mobilità alternativa e occupazione. Trascurare ulteriormente questo aspetto significherebbe togliere all’Italia una fonte di eccellenza e di sostentamento fondamentale.

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