Dolomiti Ride 2019, la festa di Yamaha e non solo

Dolomiti Ride 2019 – Si tratta, più che di un evento, di una festa organizzata da Yamaha, soprattutto per i motociclisti. Il luogo scelto è tutt’altro che secondario, perché lo scenario delle Dolomiti è quanto di meglio si possa chiedere per provare una moto. Citando il Country Manager di Yamaha Italia Andrea Colombi, c’è da “diventare scemi”, per quanto sia splendida l’esperienza di mettersi in sella in un itinerario che ha toccato 6 (sei!) Passi, uno più bello dell’altro, sia per le curve da godersi in moto che per i paesaggi unici al Mondo.

Non solo moto

Yamaha non vuol dire solo moto, ma anche musica, non a caso visto che la casa di Iwata produce strumenti musicali. Oltre a questo per il brand giapponese manifestazioni “trasversali”, che mettono insieme il mondo delle moto con tanto altro sono molto importanti e, con ogni probabilità, nessun concorrente è così attento a questi aspetti.

Nella tre giorni a Campitello di Fassa (28-30 giugno), ad accoglierci abbiamo infatti trovato i piloti (del calibro di Marco Melandri, del suo team mate nella squadra SBK GRT, Sandro Cortese, oppure Alessandro Botturi), ma anche Lorenzo Daretti (il primo campione del mondo MotoGp eSport, re delle console e dei videogame), oppure il windsurfer Mattia Saggio e l’ex iridato di sci Giorgio Rocca (reduci dalla partecipazione allo Swank Rally di Sardegna proprio con Botturi e lo youtuber Alberto Naska), ma anche DJ Ringo (da sempre legato a Yamaha e grande appassionato di motori), Giovanni di Pillo (storico commentatore della SBK e non solo) e tanti altri. Citiamo ad esempio (ma potremmo continuare e ce ne dimenticheremmo comunque più d’uno) Simone Zignoli, che nella vita ha lasciato tutto per partire all’avventura (i più lo conoscono per il grande merito di aver portato con se in viaggio un ragazzo di 15 anni devastato dalla droga, esperienza raccontata da Le Iene).

Dolomiti Ride non significa poi semplicemente demo ride, in cui testare le moto della gamma, ma anche Junior Motor School (dedicata ai più piccini, che dai sei anni in su hanno un circuito a disposizione per imparare a guidare una moto, o un quad), oppure un Museo Yamaha (in cui ammirare alcuni pezzi “importanti”, come le due MotoGP della squadra ufficiale, quelle di Valentino Rossi e Maverick Vinales), oltre che una struttura in cui godersi il tutto, rilassarsi e, ovviamente, bere e mangiare.

Motogiro con sei magnifici Passi

E poi le moto da provare non sono “alcuni modelli”, ma la gamma quasi al suo completo, incluse le Hyper naked, la “MT family”, le Sport Heritage, gli scooter, le Touring e la regina del 2019, la attesissima Ténéré 700. Inutile dirvi che la parte centrale di tutto questo è il Motogiro del sabato. Ciò che più importa per i motociclisti è infatti essere in Val di Fassa, nel cuore delle Dolomiti. Siamo in una sorta di “parco giochi” per gli appassionati delle due ruote. Dovunque ci si muova di trovano curve e Passi, come i sei del giro di circa 130-140 km organizzato nella giornata centrale del Dolomiti Ride. Nomi epici, come Sella, Gardena, Valparola, Falzarego, Giau e Fedaia, ma deviando dal percorso previsto potreste finire sul Pordoi: come dire, perdersi in un modo decisamente interessante… Il tutto a prezzi “popolari”, poche decine di euro, pranzo incluso, oppure qualcosa in più per il paccheto completo, inclusa la cena del sabato sera.

A misura di famiglia

Mentre i papà si divertivano con le moto, magari il resto della famiglia si godeva il contesto di Campitello di Fassa, che ha consentito di allontanarsi dal caldo della città in un luogo a 1.500 m di altezza. Infine, anche se siamo a metà della stagione per i motociclisti, la cena del sabato sera è stata l’occasione per tirare le fila delle principali attività di Yamaha Italia in questo 2019, non solo in ambito sportivo, dove i piloti del mondiale SBK che ci hanno raccontato la prima parte della stagione e le aspettative nei prossimi mesi, oppure Alessandro Botturi che ha potuto festeggiare nuovamente la vittoria all’Africa Eco Race di questo 2019 (che ripercorre parte del tracciato originale della Parigi Dakar). Il Country Manager di Yamaha Italia Andrea Colombi ha poi potuto raccontare alcune delle tante iniziative di questo ricco 2019 per la casa di Iwata.

Tutti la desideravano, ecco la nuova Ténéré 700!

Noi invece, in occasione della Dolomiti Ride abbiamo avuto la possibilità di provare la nuova arrivata, la tanto attesa Ténéré 700, che ancora non avevamo avuto modo di guidare, scoprendola terribilmente efficace anche nella guida su asfalto. Ve la racconteremo in un articolo dedicato, ma siamo potuti risalire in sella e testare altri modelli della gamma, da quelli basati sul medesimo bicilindrico della Ténéré 700 (il CP2), come Tracer 700 o XSR 700, oppure le tre cilindri 900 con il “cuore CP3” (MT-09, XSR 900, Tracer 900 GT ed anche l’unica moto al Mondo a tre ruote, la Niken) fino al più potente CP4 della MT-10 SP. Se per un tester non è una prima volta, in un’occasione come questa anche i non addetti ai lavori si possono rendere conto di come emergano differenze, pregi e difetti dei vari modelli, avendo l’opportunità di guidarli in luoghi come questi (e non facendo il “giro dell’isolato”), uno dopo l’altro.

Infine una nota negativa va a chi, per fortuna pochi, abbiamo visto in sella privo dell’abbigliamento tecnico adeguato. Ricordate sempre che, anche se la legge ancora di obbligatorio prevede solo il casco, le protezioni, inclusi guanti e scarpe tecniche (ancor meglio stivali), dovrebbero essere obbligatori per logica e buon senso, ancora prima che per il codice della strada. L’appuntamento è al 2020, noi speriamo di tornare nuovamente alla data clou di una serie di eventi che però, ancora per i prossimi mesi dl 2019, vedranno Yamaha protagonista.

 

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