Ducati ha fortemente incrementato le proprie vendite nel 2015, merito della nuova Multistrada 1200 e della Panigale 1299 ma, soprattutto, dell’amata Scrambler. Con questa moto la casa di Borgo Panigale ha visto lungo, forse più di ogni altro costruttore ed il risultato si è visto.
Quest’anno, ad EICMA, praticamente tutte le case hanno puntato su di una moto come la Scrambler Ducati: più che un modello -come lo è sempre stato per Triumph- si è trasformato in un segmento. La fortuna di questa 800 gialla, facile e ben studiata è dovuto anche al massiccio lavoro di contestualizzazione che a Borgo Panigale chiamano Land of Joy.
Dopo la Panigale 959, per il 2017 da Ducati ci aspettiamo una entry level sportiva, che sappia coniugare l’essenza del marchio di Borgo Panigale con prestazioni ed un prezzo più accessibili dei 16.490€ necessari a portarsi a casa la nuova 959. il nome c’è già, l’idea anche: non è un mistero che il marchio bolognese abbia a lungo avuto in gamma la Supersport, una vera moto all’italiana: si presentava senza fronzoli, dalle doti ciclistiche invidiabili ed una raffinatezza estetica importante a discapito di un motore meno performante delle giapponesi, almeno in termini assoluti.
La Ducati SS 750, o SuperSport, potrebbe quindi tornare in auge nei prossimi anni. Ad aspettarla, di certo, sarebbero in molti. Oltretutto, anche per chi non guiderebbe altro che Ducati,un salto che va dal nulla ad un -quasi- mille da 157CV non è proprio cosa da niente, checché ne dicano i vari TC ed ABS che aiutano anche il pilota più inesperto.
Claudio Domenicali ha lanciato una frecciatina, seppur amichevole, all’Ingegnere Gigi dall’Igna: nel 2015 il target era almeno una vittoria, che nonostante una stagione sopra le aspettative -almeno le nostre- non è arrivata. Il 2016 è tutto nuovo, dalle Michelin con cui Iannone ha già fatto amicizia alla centralina Magneti Marelli uguale per tutte le moto.
Sarà fondamentale il lavoro di sviluppo, perché una moto che nasce bene può crescere molto. Sarà importantissimo, in questo senso, il lavoro di Casey Stoner. Ducati sta puntando al mondiale e non lo nasconde, ma per farlo ci vuole qualcosa in più e l’australiano è esattamente quel qualcosa.
Nel 2017 poi, i contratti dei due Andrea scadranno, e la possibilità di riavere una sella dipende molto dalla stagione di quest’anno. E se Stoner tornasse a tempo pieno? D’altronde, fino a qualche mese fa solo pensare che Casey potesse tornare in Ducati sembrava fantascienza…
La voce che effettivamente sia in arrivo un quattro cilindri a V è stata smentita dai piani alti di Ducati. Questo però non significa che la Casa di Borgo Panigale non vi stia lavorando, sulla scia dei prototipi della MotoGP con questo tipo di motorizzazione. Nel 2015, Ducati ha virato verso nuovi orizzonti con la Multistrada Enduro -prima tassellata Ducati- e la X-Diavel, cruiser con trasmissione a cinghia.
Il mondo delle corse e di conseguenza quello delle supersportive si evolve in fretta, ed è necessario saper fare dei sacrifici. In questo caso si tratterebbe di rinunciare ad uno dei simboli della casa, vero, ma se fosse un motore vincente in molti sarebbero pronti a perdonare.
Ducati ha lasciato la frizione a secco, il telaio a traliccio ed altre idee che l’hanno contraddistinta, ma se ci lasciassimo andare ad una frase da film, “sono i cambiamenti a fare la storia”. Ci vuole, ancora, tanto coraggio ed un po’ di c… e magari Ducati può tornare a dominare (non semplicemente vincere) in Superbike.