Guida moto: la prima volta in pista, come affrontare le prove libere

Andare in pista è appagante, divertente e meno pericoloso di quanto si immagini. Inoltre aiuta molto anche quando poi ci si ritrova di nuovo sulla strada, circondati da auto e segnaletica. Ma la pista non è un gioco, se non sapete ancora dominare la vostra prediletta prendetevi del tempo e, denaro permettendo, affidatevi ad un corso di guida sicura (magari con la Riding School di Pedersoli). Cominciamo subito con la parte della preparazione, necessaria per uscire vivi dal turno di prove libere senza fare disastri.

 

Una moto potrebbe andare in pista così come l’avete comprata, ma per avere più dimestichezza con la situazione converrebbe fare piccole modifiche. La prima riguarda le gomme, perché quelle puramente stradali si scaldano molto presto e stressate dalla guida al limite vi abbandonerebbero, facendovi così perdere aderenza e stracciandosi in fretta.

Tuttavia le gomme da pista (oltre a non essere omologate per strada) hanno il problema opposto, perché cominciano a lavorare a temperature che per un neofita sono difficili da raggiungere e mantenere. Con circa 300€ troverete molte soluzioni di compromesso, le migliori nel vostro caso. Ricordatevi poi di rodare le gomme, anche in strada, per conoscere il loro comportamento e rimuovere la cera sulla superficie. Le gomme non sono tutte uguali ed un nuovo treno ha bisogno di “essere capito”.

Subito dopo arrivano i freni, perché averne di buoni fa la differenza sia sul giro che sulla vostra vita. I tubi dei freni in treccia, rispetto a quelli di serie, non si dilatano eccessivamente quando vengono stressati, così l’olio necessario alla pinzata scorre liberamente senza disperdersi mantenendo efficiente la frenata, al contrario di quelli in gomma. Il costo si aggira intorno ai 150€ per i tre tubi montati e la sostituzione dell’olio, ma se non volete rischiare un dritto ogni due giri questa modifica è d’obbligo.

Passando a ciò che di più importante c’è quando si va in moto, cioé voi stessi, è obbligatorio nonché necessario avere il giusto abbigliamento. In alcune piste è anche possibile noleggiarlo, ma informatevi prima sulla disponibilità. Quello di cui avrete bisogno sono guanti, stivali e tuta, oltre ovviamente al casco (meglio se ha la chiusura a DD) e, anche se non è obbligatorio ovunque, un bel paraschiena.


La tuta intera è preferibile
perché più sicura ed anche dato che in alcune piste non vi faranno correre con quella divisibile, più rischiosa in caso di caduta. Compratela con protezioni omologate CE e provatevela tenendo a mente che dev’essere stretta e comoda in posizione di guida più che in piedi. Magari scegliete la taglia mettendo in conto di indossare un paraschiena, che se proprio non potete comperare subito (80€/150€) potrebbe essere uno dei vostri prossimi acquisti.

Se comprate l’equipaggiamento nuovo all’inizio sarà un po’rigido, quindi conviene farci qualche uscita per ammorbidirlo. Tra la tuta (vi spieghiamo qui come lavarla) e la pelle conviene mettere qualcosa, come abbigliamento tecnico da corsa o ciclismo, perché nonostante il calore extra vi eviterà irritazioni di vario genere. Moto pronta (il check-up dal meccanico è un must) e voi anche, vi ritrovate pronti ad imbarcarvi in una di quelle esperienze delle quali diventa difficilissimo fare a meno. Si, perché dopo il primo morso il cordolo diventa un vizio!

 

Partiamo dall’inizio, ovvero dalla sera prima. É sicuro come poche altre cose che vi starete guardando una carrellata di OnBoard della pista scelta, non state più nella pelle ed il sonno tarda ad arrivare. Ma fatevi una bella dormita, insieme ad una serata tranquilla infatti sono cose necessarie per affrontare la giornata che avrete davanti. Andare in pista è un po’ come fare una sciata impegnativa, ci si sveglia presto ed alle 17 si è esausti, dovete saperlo.

Non vi diremo (anzi si!) che se non fate sport a fine giornata avrete i muscoli distrutti, che dopo tre giri vi chiederete come fanno i piloti professionisti a correre tre quarti d’ora e che suderete davvero molto. Ma sarà proprio così, quindi essere in una forma fisica almeno decente è più che consigliato. Oltretutto portatevi qualche integratore di sali minerali, panini ed acqua, tanta acqua. La compagnia poi (meglio femminile per trovare il giusto set-up) è, diciamo, fortemente consigliata! Una colazione degna di questo nome è d’obbligo ma senza rimpinzarsi fino allo stremo, anche se su questo punto di vista è tutto molto soggettivo.

La mattina arrivate almeno un’ora prima dell’inizio del turno in modo da compilare lo scarico e fare due chiacchere con altri pistaioli, cosa che vi rilasserà e vi farà entrare nell’ottica dell’ambiente. In molti vi vorranno dare le loro dritte, tanti consigli da prendere però con le pinze: nessuno guida come voi ne vi ha visto guidare, quindi a parte delle norme basilari come evitare i piedi a papera non ascoltate troppo gli altri (a meno che sia il Dottore a dirvi “seguimi”) . Troverete il vostro ritmo ed il vostro stile, un giro dopo l’altro.

 

Prima di entrare abbassate la pressione delle gomme di circa 0,4 bar (ma conviene leggere il libretto del costruttore) e togliete gli specchietti. Non si tratta solo di una scelta racing ed estetica, qui ne va della vostra sicurezza perché non dovrete mai voltarvi a guardare gli altri. I piloti più esperti (quindi tutti) sanno già dove superarvi senza che vi mettiate a fare traiettorie pericolose o gesti che rischiano di farvi cadere, quindi i retrovisori sarebbero solo una grande distrazione.


Il tachimetro
è molto simile anzi, è forse peggio. I riferimenti di staccata si prendono sulla pista, non sul conta chilometri. Non pensatevi di dire “stacco sempre a 210Km/h” perché nel tempo di guardare la strumentazione succedono moltissime cose, ed ogni giro (specie all’inizio) è diverso dal precedente. Invece pensate a quel tale cartello, quella distanza dal cordolo o quel palo della luce e pian piano staccate più avanti.

Fate lo stesso in uscita di curva, anticipando sempre un po’ l’apertura del gas prendendo dei riferimenti. Non dovete fare il tempo, non questa volta. Non dovete nemmeno grattuggiare le saponette, non questa volta! -si ma allora cosa ci sono andato a fare?- A capire la moto, voi stessi, ma soprattutto i vostri limiti nel primo contatto con la pista. Abbattere questi limiti è questione di tempo, pratica ed ancora tempo.

È più che normale stancarsi dopo 15-20 minuti, non forzate mai il ritmo ma rientrate alzando il braccio sinistro (per segnalarlo agli altri) riposandovi per tutto il tempo che vi serve (qui entra in gioco la zavorrina se ne avete una).

I primi giri vi serviranno a capire l’enorme differenza tra la pista vista su youtube e quella che avete davanti alle ruote, le quali dovranno essere scaldate gradualmente. Non fatevi prendere dalla fretta ma ricordatevi sempre che non state andando a fare la spesa, la concentrazione dev’essere sulla guida perché dovete sentire sempre che avete tirato fuori le -il coraggio-. Perdersi in fantomatiche bagarre con gli altri, che siano più o meno esperti di voi, è un po’ stupida come cosa.

Perché il mondiale non lo vinceremo nemmeno quest’anno, chiunque ci sia venuto a vedere è più contento di rivederci a fine prove che vederci fare un sorpasso e poi tirare un dritto. A proposito, spesso la ragazza o qualche familiare che vi accompagna si mette sul muretto a prendere tempi e fare foto. Non pensatevi di rallentare improvvisamente sul rettilineo, potreste ammazzare qualcuno che stava facendo la sua corsa. Per lo stesso motivo non è consigliato mettersi in scia ad un altro pilota che potrebbe sbagliare da un momento all’altro.

Molte di queste cose, comunque, vi verranno automatiche con un po’ di buonsenso ed un buon spirito d’osservazione, ma ricordate: la differenza tra il correre in pista e l’andare in strada ed è un po’ come tra fare l’amore rispetto a… beh, fare da soli! Ecco perchè poi non si riesce a smettere…

buone pistate a tutti e, sperando di non avervi annoiati,


Lamps!

 

 

 

 

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