Moto Guzzi 90 anni di storia

Il 15 marzo 1921 il cavaliere Emanuele Vittorio Parodi, suo figlio Giorgio e l’amico di quest’ultimo, Carlo Guzzi, fondano la “Società Anonima Moto Guzzi” con sede legale a Genova e produzione a Mandello Tonzanico, che solo dopo qualche anno diventa Mandello del Lario, quel paese sulle rive del Lago di Como, in provincia di Lecco.
La G.P., acronimo di Guzzi-Parodi, viene costruita come prototipo nelle cantine della famiglia Guzzi con l’aiuto di un fabbro di Mandello. Subito, il nome “GP” viene abbandonato e per evitare fraintendimenti con le iniziali Guzzi-Parodi con quelle del solo Giorgio Parodi, si dava vita al nome storico Moto Guzzi.
Il progetto della G.P. viene abbandonato e si passa alla produzione più economica della Normale, capace di 8CV di potenza che le faceva raggiungere una velocità di 80 km/h. Niente male per l’epoca.
Nel 1927 la fabbrica di Mandello conta 300 operai che costruiscono la Guzzi G. T. soprannominata “Norge” per il radi al Circolo Polare Artico; nel 1935 arriva l’Airone 250, per oltre 15 anni la “media cilindrata” più diffusa in Italia.

Dalle strade alla pista con le vittorie sportive: la prima è nella prestigiosa Targa Florio nel 1921 che inaugura una serie impressionante di successi nel ricchissimo palmarès Moto Guzzi che, al momento del ritiro dalle competizioni avvenuto nel 1957, si fregia di ben 14 titoli mondiali velocità e 11 Tourist Trophy.

Nel dopoguerra nascono modelli storici come il Guzzino 65 noto come “Cardellino”, per oltre dieci anni la moto più venduta in Europa. Nel 1950 giungono il leggendario Galletto e nel 1956 la Lodola 175.

Primo costruttore mondiale, nel 1950 Moto Guzzi realizza a Mandello del Lario un’avveniristica galleria del vento. La squadra corse è un team geniale, in cui lavorano tecnici come Umberto Todero ed Enrico Cantoni, e un progettista che ben presto entrerà nel mito: il milanese Giulio Cesare Carcano, padre della Guzzi Otto Cilindri con i suoi 285 km/h di velocità massima.

Alla fine degli anni ’60 Moto Guzzi dà vita al motore bicilindrico a V di 90°, un propulsore destinato a diventare il simbolo stesso della Moto Guzzi. Su questa base nasceranno modelli come la Guzzi V7, la V7 Special e un altro mito, la Guzzi V7 Sport. Il glorioso bicilindrico viene declinato anche cilindrate più piccole con le V35 e V50.

Gran Turismo per eccellenza nella massima cilindrata è la Moto Guzzi California, che arriva a essere equipaggiata con l’iniezione elettronica e l’impianto frenante integrale a tre dischi. Dedicata al mercato statunitense, insieme agli altri allestimenti Ambassador ed Eldorado, adottava la caratteristica motorizzazione 850cc riscoperta e riproposta nella gamma attuale.

L’eredità sportiva è invece raccolta ed esaltata da modelli come la Le Mans, la Daytona, la Centauro e la Sport 1100. Un gusto e un sapore inconfondibili che tornano prepotentemente d’attualità negli anni Novanta, con la nuova serie California, Nevada e V11 Sport.

Il 30 dicembre 2004 Moto Guzzi entra a far parte del Gruppo Piaggio (presidente e amministratore delegato Roberto Colaninno). Ed è nel segno del rilancio che, nel marzo 2005, viene presentata Breva 1100, una nuova proposta italiana di successo nel segmento delle “naked”. Nel settembre dello stesso anno desta grande clamore, il lancio di Griso 1100, una moto che nasce all’insegna di scelte tecniche e stilistiche uniche. Breva e Griso sono offerte, a partire da aprile 2006, anche nella classicissima cilindrata Guzzi 850cc.
Nel maggio 2006, con Norge 1200, Guzzi torna al granturismo: protezione totale, ciclistica raffinata e nuovo bicilindrico 1200cc per divorare chilometri nel comfort totale, grazie alle dotazioni senza compromessi. Norge fa breccia nel cuore dei 14 giornalisti internazionali che nel luglio 2006 la portano fino a Capo Nord, 4.429 km sulla via tracciata dall’antenata dell’ing. Giuseppe Guzzi, la G.T. 500, nel 1928.
E a riprova dell’amore che lega tutti i possessori di una Moto Guzzi, dal 15 al 17 settembre scorsi 15mila Guzzisti, provenienti da oltre 20 Paesi, hanno invaso Mandello del Lario per la quarta edizione delle GMG – Giornate Mondiali Guzzi. L’associazionismo Guzzi, guidato dal Moto Guzzi Club, è sviluppatissimo e registra una fedeltà senza eguali. Basti pensare che sono oltre 25.000 i soci di Moto Club di marca nel mondo, guidati dagli USA con 52 Club, e che sul web sono più di 70 i siti dedicati a Moto Guzzi.

Moto Guzzi non tradisce il cuore sportivo dell’aquila: nel marzo 2006, sul mitico circuito di Daytona, Gianfranco Guareschi centra una storica “doppietta” con due vittorie nella Battle of Twins. Successo bissato lo scorso 6 marzo, quando sempre Guareschi, in sella alla fedele Moto Guzzi, vince anche l’edizione 2007. Sulla scia dei successi d’oltre oceano, l’anima sportiva di Moto Guzzi si incarna in un nuovo modello, la 1200 Sport. Presenta nell’ottobre del 2006, la 1200 Sport è una “naked” di classe, ricca di personalità nel design, nella ciclistica e nell’ergonomia e spinta dall’ultima evoluzione del bicilindrico a V di 90° da 1.200cc.
Il 2006 è stato per Moto Guzzi un anno straordinario, conclusosi con il superamento del traguardo di 10.000 moto prodotte in un anno (risultato che mancava dal 1983), e con 10.200 unità vendute, per una crescita dei volumi del 46,4% rispetto al 2005.
Per il 2007 la casa di Mandello si dimostra più vitale che mai. Già a fine 2006, in occasione della 64° edizione di EICMA Salone di Milano, Moto Guzzi presenta la Griso 8V – evoluzione dell’affascinante “nuda” lariana equipaggiata con il nuovo motore dalla distribuzione 4 valvole per cilindro capace di oltre 110 CV – e la Bellagio, una custom spinta da un bicilindrico 940cc a corsa corta. A febbraio del 2007, in occasione della convention mondiale dei dealer del Gruppo Piaggio svoltasi a Berlino, viene svelata l’esistenza di un nuovo progetto Moto Guzzi, una grande enduro stradale dal nome evocativo: Stelvio.

Il 26 marzo del 2007 viene presentata alla stampa la versione definitiva della Bellagio e a settembre la potente Griso 1200 8V.
All’EICMA 2007 si assiste all’anteprima di due modelli che si collocano alle estremità della ricca gamma Moto Guzzi: la Stelvio 1200 e la V7 Classic. La prima, nel marzo del 2008 viene presentata alla stampa internazionale nella medievale Rocca Salimbeni, sede del Monte dei Paschi di Siena mentre nel maggio successivo, i giornalisti salgono all’agile V7 Classic per le prime impressioni guida sulle strade milanesi.

Il 2009 vede l’introduzione della V7 Cafè, declinazione sportiva che affianca la versione Classic e la Stelvio NTX, che segna l’introduzione dell’ABS anche sulla maxi enduro targata Mandello. La moto, protagonista di una lancio stampa internazionale sulle strade delle Dolomiti, è motorizzata con il primo upgrade realizzato sul propulsore “Quattrovalvole” dotato di nuovi assi a camme.

A fine anno presenta tre avveniristici prototipi progettati da Miguel Galluzzi e Pierre Terblanche: V12LM, V12 Strada e V12 X. Si tratta rispettivamente di una supersportiva, una naked e una supermotard che valgono l’immediato riconoscimento da parte della Motorcycle Design Association Award (associazione di design che vanta 165 membri distribuiti in quattro continenti) del premio per il miglior design motociclistico. Il rinnovamento dello stile anticipato dai tre prototipi è sostenuto da un importante investimento che coinvolge anche il sito produttivo di Mandello del Lario, oggetto di un profondo intervento strutturale per renderlo più funzionale ed efficiente in vista del decisivo rilancio del marchio.

In occasione dell’incontro con i dealer a Montecarlo, nel 2011, Moto Guzzi svela due prototipi: una V7 Scrambler e una California, che anticipano i nuovi dettami stilistici della casa dell’Aquila.

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