MotoGP, mondiale 2015: Perché ormai Vale tutto

Jorge Lorenzo ha combattuto per il titolo, è stato impeccabile nella maggioranza delle situazioni ed ha dato prova di essere un pilota completo. Peccato per le sue parole, sempre a sproposito, causate forse da un complesso d’inferiorità. Questo mondiale riassume la sua carriera, perché non importa quanto il maiorchino vinca, gli applausi saranno in primo luogo per il compagno di squadra. Anche se lui, Vale, dovesse arrivare ultimo.
Era il Gran Premio del Mugello quando Marc Marquez cadde in gara tra gli applausi di tutti. Quella volta avevamo scritto un articolo (che trovate qui) perché un pilota che corre e rischia la vita va rispettato, gli insulti sono cose da poveretti.
Invece, dopo queste ultime tre gare, non potremmo mai chiedere rispetto per un pilota del genere. Marc Marquez ha sputato sul motociclismo, il proverbiale piatto dove mangia, cucinato e servito da altri protagonisti. Che siano manie di egocentrismo o altro, non ci è dato saperlo e non ci interessa.
Il fatto è che il ventiduenne di Cervera ha trattato il motomondiale come se fosse una sua proprietà esclusiva, facendo spallucce alla Casa di Tokyo, ai tifosi, ai valori di questo sport. Invece era una cosa di tutti, una specie di segreto che tenevamo per noi ogni volta che le moto scendevano in pista. Questa stagione, poi, aveva qualcosa di speciale.  Questo a Marc noi non lo perdoneremo, nemmeno se vincesse altri quindici titoli.
Il sorriso di Joker, sempre tirato verso gli zigomi, sembrava quello di un ragazzo che si diverte davvero, facendo della passione la sua arma più tagliente. Ma è un po’ come scoprire che la vita non è un film, babbo natale non esiste ed il wrestling è un balletto. Ci avevamo creduto un po’tutti, erano pronti a porgergli lo scettro di Valentino.

Che sia giusto o no favorire un pilota di un’altra casa al titolo mondiale, ostacolando nella vittoria un compagno di squadra più veloce, non sono cose che spetta a noi giudicare. Ciò che sembra assurdo è che chi avrebbe dovuto farlo si è bendato gli occhi per non vedere. Un comportamento che ci ricorda, seppur vagamente, la vicenda di una vedova che dormiva e passava il proprio tempo col marito defunto, senza accorgersi (nonostante la decomposizione) che quello fosse inequivocabilmente morto.

Insomma, almeno da mamma Honda ci saremmo aspettati una reazione. Che, in fin dei conti, potrebbe anche arrivare. Le telemetrie e le immagini non mentono, e se tutti noi abbiamo un capo significa che anche i vertici di HRC ne hanno uno. Valentino Rossi quest’anno ha fatto il possibile anzi, ha fatto vedere ciò che è possibile: nessuno avrebbe potuto prevedere una stagione così brillante del 9 volte iridato, un anno che ricorderemo in molti come un vero capolavoro.
Comunque vada la prossima stagione ciò che è successo quest’anno rimarrà scritto e, soprattutto, resterà a lungo sullo stomaco di molti. Ma questa volta nessuno potrà fermare l’odio viscerale dei tifosi di Rossi -anzi, di chi ama la MotoGP- verso Marc Marquez, ed è un vero peccato.

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