Paola Cazzola

Arriva in sella all’ arancione KTM 1190 RC8, ed è già evidente che non si scherza affatto, la sorridente Paola Cazzola esprime simpatia dal primo momento. Paola è una motociclista, potremmo definirla La motociclista, ha vinto tutto il possibile, un talento ampiamente dimostrato. Appena ha appoggiato la mano sull’acceleratore e ha iniziato a correre nessuno ha avuto alcun dubbio. Dal 2005 la pluricampionessa ha ottenuto molti podi, vincitrice assoluta del Campionato Italiano Motocicliste, quest’anno sta per portarsi a casa il quarto titolo consecutivo della Superstock 1000. E non è finita qui, nel 2006 arriva prima nell’ European Women Cup e seconda nel 2007. IL personaggio risulta sicuramente interessante, per questo abbiamo deciso di conoscerla meglio. La prima caratteristica di Paola, che spicca durante tutta l’intervista, è l’umiltà e la correttezza, non manca mai di fare i complimenti alle colleghe motocicliste, entusiasta dei risultati di tutte, bacchetta le donne quando si giustificano troppo ma ammira i piloti, uomini e donne che siano, quando arrivano primi e raggiungono risultati eccellenti. Il suo consiglio? Se cadi, alzati e riparti! Da dove è partita la tua passione? Ho sempre avuto la passione delle moto, fin da piccola, ma è stato mio fratello più grande a contagiarmi, motociclista convinto, mi ha affascinata da subito; la prima moto da cross l’abbiamo comprata assieme quando ho compiuto 14anni. Durante i primi allenamenti mi ha vista il Team Manager di un Team che già seguiva una ragazza nell’Italiana di Motocross e mi ha proposto di partecipare a qualche competizione .. Nella mia prima gara nel campionato italiano sono arrivata settima! Da allora in ogni gara sono cresciuta … fino alla vetta. Il culmine l’ho raggiunto quando mi hanno portata in America. Il primo Team di donne l’abbiamo fondato noi! In America dovevo fare il mondiale ma sono caduta il giorno prima della gara, ero tra le prime dieci!Tra 400 donne in gara … è una soddisfazione unica. Nel 2003 ho iniziato a fare Supermotard, ho partecipato a diverse gare classificandomi sempre tra i primi dieci… ovviamente gli avversari erano esclusivamente uomini. La vera svolta è arrivata col Campionato Italiano Motocicliste, nel 2004, per la prima volta in pista con il CBR 600, mi sono classificata settima… pioveva, provenendo dal motocross ho affrontato la situazione meglio di molte altre. Verso la fine del 2004 mi ha chiamato la Ducati per un Team femminile, era un sogno che si avverava, con loro abbiamo vinto tutto. Persone giuste, moto giusta e fortuna. Alla fine del 2006 sono passata alla Yamaha …. E oggi ti stai aggiudicando l’ennesimo titolo… Si, posso andare tranquilla, il quarto titolo nel campionato Italiano Motocicliste l’abbiamo quasi raggiunto Alla fine del 2006 hai cambiato Team, e di conseguenza moto, passando dalla Ducati alla Yamaha, perché hai preso questa decisione? Avevo voglia di cambiare, il Team Yamaha mi ha fatto la proposta e ho accettato subito. Inoltre mi ero stancata delle chiacchere che giustificavano le mie vittorie attribuendole alla moto ufficiale; cambiando ho dimostrato che la differenza la faccio io!

Come ti sei trovata in Yamaha? Amo tutte le moto, non faccio sottili differenze. Ha un gas, l’acceleratore, i freni le marce … sono malleabile datemi qualsiasi moto e vado. Guido col cuore non con la testa! Oggi con il Team Yamaha affrontiamo il Campionato Femminile e il Trofeo Yamaha R1 K, con gli uomini. All’ultima gara sono arrivata decima, sono in mezzo a delle “bestiacce feroci” (ride – ndr), ma non mi lamento, i primi 15 in media hanno vinto almeno due-tre titoli a testa. Mi diverto e imparo tantissimo. E poi partecipo al CIV(Campionato Italiano Velocità – ndr). Al momento per il Trofeo Yamaha abbiamo fatto 4 prove su sei … sono sempre tra i primi 15. La Yamaha ha quattro donne piloti, io, Samuela De nardi, Eliana Pezzilli e Alessia Polita, stiamo andando tutte abbastanza bene, siamo quattro che amano camminare veloci. Parliamo della tua moto, Yamaha YZF R1… La mia amata! E’ bravissima e il Team mi lascia entusiasta. Il suo volto si illumina … non servono altre parole in merito Difficoltà, in quanto donna, nel portare avanti la tua carriera di motociclista? E’ un vantaggio … non una difficoltà. Perché anche se vado più piano, rispetto all’uomo più veloce in CIV e arrivo decima, ho molta più visibilità di lui a tutti i livelli. Pochi soldi ma tanta visibilità, ed è una realtà da apprezzare, non serve commiserarsi. Tanta fama e tanta fame! Consigli per le donne che vorrebbero ma non si concedono di avvicinarsi al mondo delle due ruote? Credo che il primo problema sia esclusivamente economico, è un settore che ha i suoi costi. A parte questo consiglio di cominciare il prima possibile, sono in tante oggi ad iniziare, la moto non è più off limits per la donna. Il resto dipende molto dal carattere individuale, dare gas è una questione di coraggio, è la paura che ti ferma, altrimenti tutti potrebbero correre in pista e vincere. Io so cosa vuol dire farsi male, ora come ora in gara sono prudente, cadere significa arrivare secondi. Ci vuole prudenza sempre e comunque. Noi donne oggi siamo molto più competitive di una volta, stiamo migliorando notevolmente e possiamo dare del filo da torcere a molti uomini. Il mercato moto rivolto alla donna è in continuo aumento, si vedono sempre più ragazze in moto e non solo in pista. Rapporto uomo donna nel mondo del motociclismo? Vi temono o vi apprezzano? Apprezzano! Ad alcuni rode parecchio ma ci fanno i complimenti praticamente tutti, d’altronde io prendo tre secondi dal primo del CIV, a Magione io e Alessia Polita tra circa 500 piloti abbiamo raggiunto il 6^ e il 7^ tempo assoluto! Rivalità tra donne in pista? Le donne sono molto orgogliose, tendono a giustificarsi troppo quando le cose non vanno come il previsto. Capita di perdere, io mi limito a fare i complimenti alla vincitrice. Con i se e con i ma non si vince. In pista mi diverto molto a gareggiare con gli uomini, è una questione di numeri, i veloci sono di più, c’è più gioco, sorpassi, inseguimenti, si combatte fino all’ultimo giro. Bellissimo. Do il massimo senza pensare al campionato. Devo ammettere che quest’anno le donne hanno fatto il botto, siamo cresciute tantissimo, tutte, nessuna esclusa, quindi è giunto il momento del confronto … Gli uomini sentono la competizione ma poi devono arrendersi all’evidenza. Sono più veloce. Sarei in grado di vincere molte gare ritenute un’esclusiva maschile, ma sono minori e per carattere voglio guardare sempre avanti; la realtà è che le donne possono vincere, in tutte le competizioni, e non manca molto, ne sono convinta.. Possiamo concludere dicendo “Stanno arrivando”? Posso tranquillamente affermare che siamo arrivate!

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