SBK 2009 – Magny Cours – Gare

Gara1. Penultima tappa dell’anno, 6 soli punti tra Noriyuki Haga, Ducati Xerox e Ben Spies, l’astro nascente della SBK, su Yamaha R1 ufficiale. 2 piloti, 2 diverse e radicatissime motivazioni per vincere: da una parte Haga vede il tempo passare e vuole finalmente coronare la sua splendida carriera con la vittoria che ancora non ha conseguito, dall’altra il giovane texano, che ha strabiliato tutti vincendo spesso su circuiti a lui perfettamente ignoti, che vuole il titolo iridato della SBK per presentarsi con un curriculum migliore in MotoGP, visto che dall’anno prossimo vestirà sempre i colori della Yamaha, ma a fianco di Edwards nella squadra Tech3 della MotoGP, per cercare di andar a dar fastidio anche lui al Dottor Rossi.
Ma anche Michel Fabrizio e Johnatan Rea hanno ottime motivazioni per andar forte e cercare di migliorare le proprie già strabilianti prestazioni.
Durante la mattinata Spies è stato sempre il più veloce, ma si avvicina il momento di fare sul serio, i piloti si allineano in griglia, le ombrelline si allontanano e il semaforo si fa rosso.
Partiti: scatta benissimo la prima fila, ma Spies conquista la prima piazza, seguito da Biaggi, Rea,Haslam, Fabrizio e Haga. Spies allunga subito cercando la fuga, gomiti aperti e gas spalancato, ma Haga non vuole lasciarlo andar via, quindi supera subito Fabrizio e Haslam, che cominciano una piccola lotta per la quinta posizione.
Si forma così un quartetto di testa composto da Spies, Rea, Biaggi e Haga, che subito attacca l’Aprilia del romano, poi a distanza troviamo Haslam che viene inseguito da Fabrizio, a sua volta seguito a non lunga distanza da Troy Corser su BMW.
Sykes cade in modo spettacolare, la sua moto rischia di carambolare sui piloti che lo seguono, ma nonostante la paura tutto procede regolarmente, con Haga che ancora spinge forte su Biaggi, aspettando il momento per metterselo dietro, ma l’effetto sortito da Haga è piuttosto quello di far mettere il record della gara a Max Biaggi. Fabrizio fatica a superare Haslam e comincia a rimanere troppo distanziato dai primi 4 piloti per poter pensare di ottenere un posto tra i primi, quando finalmente riesce nel suo intento, passa la Honda di Haslam e a testa bassa comincia a correre per ricucire lo strappo con i 4 davanti.
Johnny Rea, dopo i primi giri passati a studiare Ben Spies, decide che può dare ancora un po’ di più, quindi comincia a spingere forte e fa segnare il nuovo giro veloce, ma ancora non ha la possibilità di riprendere Spies, soprattutto quando la sua Honda lo tradisce con un bloccaggio della ruota posteriore, costringendolo a finire fuori pista, lasciando Spies staccato da Biaggi e Haga che ora vedono distintamente Ben Spies. Fabrizio nel frattempo ha distanziato Haslam, ma ancora non riesce a ricongiungersi con il suo compagno di squadra.
Biaggi sente la pressione di Haga, commette un errore, Haga si affianca, si toccano, ma ancora il romano la spunta sul desmogiapponese.
Haga è motivato, tenta per due volte consecutive di affiancare e superare Biaggi, ma l’Aprilia prepotentemente prende la linea per prima e chiude la traiettoria alla Ducati Xerox, rimanendo in seconda posizione, mentre Spies, in tutta “tranquillità”, continua a girare fortissimo senza sentire la pressione delle 2 moto italiane dietro a lui, seppure piano piano si stiano avvicinando.
Mentre davanti tutto rimane invariato, da segnalare Scassa su Kawasaki, che conquista la quindicesima posizione e un altro punto, nel suo piccolo traguardo importante per il giovane pilota italiano. Haga arriva a sfiorare la ruota posteriore di Biaggi che quasi non sembra accorgersene per quanto è concentrato nella sua caccia a Spies, che conduce ancora staccato dagli altri.
A 7 giri dalla fine, sulla curva del Nurburgring, finalmente Haga riesce a mettersi dietro Biaggi tenendo aperto il gas laddove sembrava impossibile superare: a questo punto Noriyuki comincia a spingere con un forsennato, Biaggi non ci sta e tenta di frenare in ritardo, troppo in ritardo, così supera sì Haga, ma è costretto ad uscire lungo riperdendo subito la seconda posizione appena conquistata.
Haga diminuisce il gap da Spies, un secondo da recuperare in 4 giri: non sembra possibile recuperare, ma il giapponese non fa calcoli e continua ad inseguire il texano, mentre Biaggi ha dovuto mollare l’inseguimento e, rimasto staccato, mantiene un’ottima terza posizione.
Ultimi 2 giri: mentre Camier su Aprilia si ferma per problemi tecnici, Haga mette il nuovo record di gara e sbuffa aria dalle narici, avendo fatto scendere a 0,8 il ritardo dall’americano.
Spies, all’inizio dell’ultimo giro, sente la pressione di Haga e comincia così a fare numeri mai visti, traversi con gomito a terra per cercare di non farsi prendere da un Haga cattivissimo; Spies sente forse la pressione, commette un errore ed Haga gli è subito addosso, ora le moto procedono come fossero una sola, Haga continua a premere, ma Spies non molla e passano sul traguardo quasi appaiati.

Finisce così la gara: Spies appena davanti ad Haga, così come in campionato risupera il giapponese di appena 2 punti, seguito proprio da NitroNori e da Biaggi che precede Michel Fabrizio che arriva quarto, consolidando così il suo terzo posto in campionato.

1 19 Spies B. (USA) Yamaha YZF R1 37’57.110 (160,392 kph)
2 41 Haga N. (JPN) Ducati 1098R 0.181
3 3 Biaggi M. (ITA) Aprilia RSV4 Factory 5.009
4 84 Fabrizio M. (ITA) Ducati 1098R 16.347
5 91 Haslam L. (GBR) Honda CBR1000RR 22.622
6 7 Checa C. (ESP) Honda CBR1000RR 24.948
7 71 Kagayama Y. (JPN) Suzuki GSX-R 1000 K9 27.144
8 67 Byrne S. (GBR) Ducati 1098R 27.578
9 11 Corser T. (AUS) BMW S1000 RR 28.486
10 96 Smrz J. (CZE) Ducati 1098R 28.716
11 111 Xaus R. (ESP) BMW S1000 RR 52.680
12 15 Baiocco M. (ITA) Ducati 1098R 1’01.372
13 99 Scassa L. (ITA) Kawasaki ZX 10R 1’05.123
14 25 Salom D. (ESP) Kawasaki ZX 10R 1’05.483
15 94 Checa D. (ESP) Yamaha YZF R1 1’05.672
16 88 Resch R. (AUT) Suzuki GSX-R 1000 K9 1’29.284
17 40 Gentile F. (ITA) Honda CBR1000RR
RET 22 Camier L. (GBR) Aprilia RSV4 Factory
RET 132 Morais S. (RSA) Kawasaki ZX 10R
RET 10 Nieto F. (ESP) Ducati 1098R
RET 23 Parkes B. (AUS) Kawasaki ZX 10R
RET 65 Rea J. (GBR) Honda CBR1000RR
RET 77 Iannuzzo V. (ITA) Honda CBR1000RR
RET 9 Kiyonari R. (JPN) Honda CBR1000RR
RET 31 Muggeridge K. (AUS) Suzuki GSX-R 1000 K9
RET 66 Sykes T. (GBR) Yamaha YZF R1

 

Gara2. Di nuovo tutto pronto per la seconda manche della SBK, quella che rende questo campionato così affascinante e soprattutto sempre aperto a possibili ribaltamenti di fronte,dato appunto che Spies precede in campionato Haga di soli 2 punti e ora ce ne sono ancora 25 in palio per il primo che taglierà il traguardo.
Ovviamente anche gli altri tenteranno di fare del loro meglio: Biaggi sembra avere un’Aprilia in perfette condizioni, a cui infatti non ha cambiato nulla, durante la pausa; Fabrizio vuole rifarsi non tanto della comunque buona quarta posizione in gara1, quanto del fatto che non sia riuscito a rimanere attaccato ad Haga per coprirgli le spalle da eventuali attacchi provenienti da dietro.
Ma bando alle ciance, il semaforo si accende, le manopole bollono e in un secondo sono tutti a correre alla ricerca della traiettoria migliore per uscire primi dalla curva dopo il rettilineo di partenza e passano nell’ordine: Biaggi, Spies, Haga e Rea, ma Haga subito supera Spies che vuole tornare secondo, mentre tiene agli attacchi di Rea. Poche gare e Haga saluta anche Biaggi conquistando la prima posizione, così come Rea supera Spies e insegue il romano sull’Aprilia, mentre Spies cerca ancora feeling con la ruota posteriore. Fabrizio, invece, parte male, rimane imbottigliato in nona posizione, mentre Rea corre come un demonio, sfruttando anche la terra che si trova a bordo pista, dando modo a Spies di attaccare, ma senza risultati apprezzabili. Byrne attacca Haslam per la quinta posizione, ma sono ormai distaccati dalla testa del gruppo. Haga fa segnare il giro veloce e Rea cerca di imitarlo, portandosi a ridosso di Biaggi che non ha il passo del giapponese né della Honda Ten Kate dell’irlandese.
Fabrizio recupera e si porta in settima posizione, dietro alla Ducati di Byrne, mentre Haslam sulla sua Honda Stiggy ha allungato sugli inseguitori.
Biaggi torna in sé facendo segnare il giro veloce, mentre Fabrizio spinge forte e supera Byrne, ma forse spinge troppo forte, tanto che perde l’anteriore e appena dopo il sorpasso cade, rialza la moto e riparte, ma il danno è fatto e rimarrà in coda per tutta la gara.
Haga cerca di allungare su Biaggi, che cerca di fare lo stesso su Rea, che a sua volta vorrebbe avere Spies più lontano e Haslam sopravanza. Biaggi le prova tutte e supera Nitronori, ma è costretto ad andare lungo e lasciare quindi la testa della corsa alla Ducati Xerox. Rea cerca di approfittarne e si avvicina, mentre Spies sembra adottare una strategia più attendista.
Un po’ come nella MotoGP, i primi 4 proseguono in fila indiana, ma a differenza della classe regina, non sono così distanti da ammazzare lo spettacolo, anzi continuano a ribattere giro veloce su giro veloce, fino a che Rea, galvanizzato, supera Biaggi che subito tenta di riprendersi la seconda posizione, senza però riuscirci.
Mentre Rea si porta spesso a ridosso di Haga, alla ricerca del sorpasso, Spies rimane invece leggermente distaccato da Biaggi; Rea tenta l’attacco ad Haga, ma il desmogiapponese non guarda in faccia nessuno e subito si riprende la posizione di testa.
Rea continua a punzecchiare Haga, consentendo a Biaggi di rimanere attaccato ai due, a sua volta attendendo il momento proprizio per rifarsi sotto, mentre invece Spies rimane sempre più distaccato dai 3 davanti: verrebbe da pensare a causa della gomma posteriore che il texano ha cambiato rispetto a gara1, fatto sta che non è lo Spies che ci ha conquistato durante tutto il campionato con la sua guida stellare, assomiglia piuttosto al deludente Spies visto ad Imola.
Smrz è costretto a tornare nei box per guasti tecnici, mentre Rea di nuovo si affianca ad Haga, ma deve poi rimettersi dietro una volta arrivati all’inserimento in curva.
Rea, forse complice la giovane età, sbaglia in una curva andando a lambire la terra, come troppo spesso accade, e il cinico Biaggi, forte della sua pluridecennale esperienza, non perde certo occasione per ringraziare e rimettersi in seconda posizione alla caccia della Ducati Xerox di Noriyuki Haga.
L’errore di Rea e le scaramucce tra Honda e Aprilia fanno sì che il contendente per il titolo Haga allunghi la distanza da quelli dietro, mentre stupisce vedere Spies in apparente difficoltà a tenere il passo dei piloti davanti a lui.
Rea, dopo aver passato qualche giro più calmo, senza rischiare, ricomincia a spingere forte, facendo segnare il giro veloce, e si prepara a tentare nuovamente l’attacco su Max Biaggi, che per quanto anche lui stia correndo forte, non è ancora in grado di attaccare Haga, ancora troppo distaccato, quasi solo in prima posizione.
Camier ha nuovamente problemi tecnici e torna ai box, mentre Spies è rimasto definitivamente troppo distaccato dai primi 3 che ribattono giro veloce su giro veloce, addirittura 5 secondi dietro, al punto che lo stesso pilota texano, a 7 giri dalla fine, scuote la testa sconsolato.
Rea è pronto e ricomincia ad attaccare Biaggi per la seconda piazza, Haga cerca di approfittare e di allungare.
Haga, mezzo secondo più veloce di Biaggi e Rea, allunga e tenta ancora di andare in solitaria, mentre la Honda e l’Aprilia dietro di lui sembrano non aver terminato il duello per il secondo scalino del podio; Spies tragicamente rimane quarto, ma a 8 secondi abbondanti da Rea.
Probabilmente le gomme di Rea cominciano a risentire del tanto gas che hanno dovuto trasferire a terra, logorandosi, come si evince dal fatto che i primi 3 piloti, a 3 giri dalla fine, corrono ora ben distanziati l’uno dall’altro: Haga spinge in solitaria, Biaggi lo vede e cerca di andarlo a riprenndere, impresa non ovvia, e Rea, appunto, arranca dietro a Biaggi, ma assolutamente al sicuro dagli attacchi del lontano quarto Ben Spies.
All’ultimo giro Haga non chiude affatto il gas, neanche ci pensa a ridurre il ritmo e a spron battente prosegue verso la vittoria, che infatti guadagna tagliando per primo il traguardo, Biaggi, non molto dietro, arriva secondo e poi l’ottimo Johnatan Rea precede di molto il deluso e deludente Ben Spies, Fabrizio scusandosi arriva tredicesimo.
Haga si riporta così in testa al mondiale con un vantaggio di dieci punti e, soprattutto, porta la Ducati a vincere il titolo costruttori nella Superbike 2009.
Tutto è ancora aperto, tutto, per l’assegnazione del titolo pilota, si deve ancora stabilire e a Portimao non c’è dubbio che assisteremo ancora una volta a due gare mozzafiato.

1 41 Haga N. (JPN) Ducati 1098R 38’00.282 (160,169 kph)
2 3 Biaggi M. (ITA) Aprilia RSV4 Factory 1.480
3 65 Rea J. (GBR) Honda CBR1000RR 6.024
4 19 Spies B. (USA) Yamaha YZF R1 18.135
5 91 Haslam L. (GBR) Honda CBR1000RR 21.236
6 71 Kagayama Y. (JPN) Suzuki GSX-R 1000 K9 23.647
7 67 Byrne S. (GBR) Ducati 1098R 23.701
8 31 Muggeridge K. (AUS) Suzuki GSX-R 1000 K9 24.838
9 7 Checa C. (ESP) Honda CBR1000RR 31.455
10 11 Corser T. (AUS) BMW S1000 RR 32.507
11 10 Nieto F. (ESP) Ducati 1098R 37.594
12 111 Xaus R. (ESP) BMW S1000 RR 44.727
13 84 Fabrizio M. (ITA) Ducati 1098R 49.782
14 15 Baiocco M. (ITA) Ducati 1098R 50.345
15 23 Parkes B. (AUS) Kawasaki ZX 10R 56.209
16 25 Salom D. (ESP) Kawasaki ZX 10R 58.796
17 94 Checa D. (ESP) Yamaha YZF R1 1’00.391
18 88 Resch R. (AUT) Suzuki GSX-R 1000 K9 1’20.777
19 132 Morais S. (RSA) Kawasaki ZX 10R 1’24.318
RET 22 Camier L. (GBR) Aprilia RSV4 Factory
RET 99 Scassa L. (ITA) Kawasaki ZX 10R
RET 96 Smrz J. (CZE) Ducati 1098R
RET 77 Iannuzzo V. (ITA) Honda CBR1000RR
RET 66 Sykes T. (GBR) Yamaha YZF R1

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