Suzuki GSX-R 1000 K7

Suzuki GSX-R 1000 K7. I costruttori motociclistici ci hanno ormai abituato ad aggiornamenti annuali, specie per le superbike top di gamma. Suzuki si attiene alla tacita regola, e presenta la sua GSX-R 1000 in versione K7: pochi interventi, per tenere il passo della concorrenza giapponese. Visto che si parla di avversari come Honda, Yamaha e Kawasaki, perdere terreno significa tagliarsi fuori dai giochi del segmento.
Diversa Dopo aver coraggiosamente lanciato la moda dello scarico laterale corto, nel momento di massimo fulgore per la soluzione sottocoda Suzuki ripropone per la sua “mille” un elemento aggiornato. La sagoma è sempre conica, ma più abbondante nelle dimensioni ed ancor più caratterizzante poichè i terminali ora sono… due, uno per lato. Rimane l’affilato codone, tanto pionieristico al debutto quanto apprezzato col passare del tempo anche dai puristi più scettici. All’anteriore permane lo sguardo tipico della GSX-R 1000, con il singolo gruppo ottico sovrapposto e le due prese d’aria per sfamare l’assetato quattro in linea di Hamamatsu. Si nota però una silhouette più affilata ed aggressiva, sintomo di una revisione aerodinamica piuttosto raffinata.
In fila per 4 Lo sviluppo di un sistema di alimentazione/combustione efficiente porta a due innegabili vantaggi: risposta più pronta ai comandi ed emissioni ridotte. La nuova K7 è infatti Euro 3, ed offre prestazioni notevolmente migliorate. Le canne dei cilindri sono integrate nel carter superiore, e rivestite con l’esclusivo sistema Suzuki S.C.E.M., mentre le quattro valvole per cilindro sono in titanio. La risposta ai bassi rimane quella corposa ed omogenea della K6, mentre la curva di potenza segna un netto miglioramento al di sopra dei 10.000 giri: in particolare, il picco si raggiunge ora a 12.000 ed è di 185,1 cavalli, mentre la coppia è di 116,7 Nm.
Affinata I dati appena elencati derivano però da affinamenti ben più marcati di quanto si possa immaginare. I condotti di aspirazione sono stati maggiorati del 10%, mentre quelli di scarico del 20%, cui si accompagna l’alzata delle valvole di scarico da 24 a 26 mm. Cambiano addirittura le candele, all’iridio, più reattive nel transitorio da apertura parziale a totale del gas. Gli iniettori sono rivisti nel posizionamento, ed hanno 12 fori anziché 4: va da se che l’erogazione ne guadagna, grazie ad una combustione più omogenea e redditizia. Altra modifica importante riguarda la lubrificazione interna: i fori di ventilazione alla base dei cilindri, che permettono alla pressione generata dal pistone in fase discendente di passare al cilindro adiacente dove il pistone é in fase ascendente, sono stati maggiorati portandoli ad un diametro di 48mm contro i 39mm precedenti.

La diminuzione degli attriti (e quindi delle perdite) permette di raggiungere regimi più elevati con, al contempo, un migliore rendimento del propulsore.
Lo scarico cambia forma, ma mantiene la configurazione SET (Suzuki Exhaust Tuning) con valvola parzializzatrice azionata da un servomotore. Grazie a questo accorgimento, la nuova GSX-R 1000 K7 riesce ad essere pronta e reattiva anche ai regimi medio-bassi, dove difettano spesso le supersportive quadricilindriche.
Come la Superbike La nuova K7 è dotata del sistema di mappatura variabile S-DMS, provvista di tre diverse configurazioni adatte alle diverse condizioni stradali, allo stile di guida del pilota ed agli pneumatici utilizzati. La mappatura “A” fornisce sempre la massima risposta in potenza, perfetta quindi per l’uso in pista; la mappa “B” addolcisce l’erogazione e la rende più gestibile anche da piloti meno esperti; la configurazione “C”, infine, riduce la potenza erogata e mantiene l’erogazione fluida ad ogni regime.
La ciclistica La ciclistica é stata completamente riprogettata, dal telaio al forcellone, alle sospensioni, per adeguarsi ad un motore più potente ed ottenere un ottimo bilanciamento funzionale. La moto risulta leggermente più larga ma, grazie alla rigidità del telaio, alle nuove sospensioni, all’ammortizzatore di sterzo elettronico ed alla centralizzazione delle masse, con la nuova ciclistica si ottiene comunque una buona maneggevolezza. Il nuovo forcellone, che sostituisce il precedente in alluminio stampato, é ridisegnato e ricavato interamente in pressofusione. L’ utilizzo della pressofusione fa sì che lo spessore del materiale venga ottimizzato con precisione in tutta la struttura e che le componenti e le saldature vengano ridotte senza comprometterne la rigidità, con una riduzione di peso di 200gr. Il posizionamento del perno ruota posteriore é stato arretrato di 10mm. Conseguentemente il passo é variato da 1405mm a 1415mm, con gli ovvi benefici per la stabilità.
In aggiunta alle precedenti regolazioni (precarico molla, freno idraulico in compressione e estensione) la nuova forcella a steli rovesciati da 43mm ha doppia regolazione del freno idraulico in compressione: alte e basse velocità che consentono una registrazione più accurata a seconda del percorso, del tipo di asfalto e del proprio stile di guida. Come la forcella, anche l’ammortizzatore é stato dotato di doppia regolazione del freno idraulico in compressione basse ed alte velocità per migliorarne le prestazioni.
Quanto costa? La nuova K7 viene commercializzata al prezzo, franco concessionario, di 13.880 euro. Le livree disponibili sono bianco/blu, nero opaco, rosso/argento ed arancione/nero.

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