Suzuki GSX-R 600 K8

Suzuki GSX-R 600 in versione 2009 non arriverà sul nostro mercato. Lo ha deciso la filiale italiana della Casa giapponese che con un comunicato annuncia che solo GSX-R 1000 e Gladius saranno importate. Restano, quindi, fuori, oltre a GSX-R 600, le versioni 2009 di B-King, GSX-R 750, Bandit 1250, GSX650F, e GSR600. In sostanza, vengono esclusi quei modelli che hanno ricevuto leggeri aggiornamenti, in particolar modo, come nel caso del Gixxer 600, legati a colorazioni e grafiche. Poco male, quindi, visto che si tratta di modelli che sono stati comunque molto apprezzati. I due segmenti più “caldi” del mercato su due ruote sono certamente quello delle superbike-replica, ossia le moto sportive da 1.000cc, e quello delle sorelline minori da 600cc. Modelli affinati annualmente, soluzioni tecniche prelevate direttamente dalle competizioni e prestazioni da urlo le pongono in cima alla lista della spesa per gli smanettoni. Con la differenza, rispetto alle mille, di una maggiore gestibilità nei tragitti non strettamente pistaioli. In dieta A descrivere le nuove proposte giapponesi di rischia di diventare noiosi, visto che le “novità” si concentrano più o meno nei soliti punti. Fondamentalmente la riduzione del peso, che in una moto è decisamente più avvertibile rispetto alle vetture: minor peso significa migliori prestazioni, ma anche migliore maneggevolezza e facilità di guida. Anche la GSX-R 600 K8 ha limato il più possibile. Il blocco motore, ad esempio, ha pareti più sottili, mentre le valvole sono in lega di titanio. I nuovi cerchi in lega di alluminio sono più leggeri e più rigidi grazie ad un nuovo disegno delle razze. Il telaio, infine, è formato da cinque parti in alluminio, ognuna con un preciso compito ed una precisa rigidità torsionale, unite tra loro, mentre il telaietto posteriore reggisella è composto da un solo elemento in alluminio, alleggerito anch’esso rispetto alla generazione precedente. Raffinata La ciclistica della GSX-R 600 K8 presenta soluzioni raffinate ed efficaci, a partire dall’ammortizzatore di sterzo variabile gestito da un solenoide. L’assistenza è leggera a basse andature od in manovra, e si fa più consistente al salire della velocità. Le sospensioni sono Showa: la forcella anteriore upside-down da 41 mm ed il mono posteriore della stessa marca sono completamente regolabili, per adattare il comportamento della moto alle caratteristiche del pilota e del tracciato. L’impianto frenante prevede pinze radiali Tokiko all’anteriore, con quattro pistoncini contrapposti e circuito idraulico perfezionato, che agiscono su dischi da 310 millimetri. Tre mappature Anche sulla più piccola delle GSX-R è presente il sistema di gestione della mappatura S-DMS. Attraverso un pulsante è possibile scegliere, in qualsiasi momento, tra tre diversi settaggi dell’elettronica motore. Variano la potenza e l’erogazione, da più spinta per le giornate in pista alla più “dolce” se le condizioni dell’asfalto (o dell’umore) consigliano prudenza.

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