Yamaha Tricker 250

Yamaha Tricker 250. Il mondo delle 250cc è stato un po’ trascurato dalle buone vecchie moto, soprattutto dopo l’avvento del fenomeno “scooterone”; re incontrastato del due e mezzo. Yamaha però non alza bandiera bianca e passa al contrattacco con un nuovo modello veramente accattivante che risponde al nome di Tricker.
Nel gergo tecnico degli sportivi definibili estremi, il trick è un esercizio o un numero acrobatico eseguito a terra o su strutture. Traducendo dall’inglese quindi, il nome della moto diventa “colei che compie numeri acrobatici”. Lasciamo a voi capire le intenzioni della casa nipponica!
A prima vista la “piccola” Tricker sembra il risultato di una notte d’amore clandestino tra un’agile e sinuosa moto da Trial e un rozzo e possente enduro. Certo, messa così non sembra poi tanto bella, ma infomotori.com, vi assicura che il risultato è di tutto rispetto, anzi è proprio bellina! L’eclettica personalità della moto la adatta all’utilizzo sia di motociclisti esperti che possono cimentarsi in evoluzioni impensabili con altre moto e sia per i neofiti che si trovano a “cavalcare” un puledro leggero ( solo 118 Kg) ed estremamente maneggevole.
Motore Il motore scelto è un monocilindrico quattro tempi raffreddato ad aria da 250 cc, derivato da quello della famosa XT225. il propulsore è stato messo a punto per garantire elevate prestazioni anche ai bassi e medi regimi; indispensabile caratteristica per una moto che fa dell’agilità il suo credo.

Il “piccolo” 249cc regala 19 CV a 7.500 giri al minuto con una coppia di 18.8 Nm a 6.500 giri. Per aumentare la risposta della coppia ai bassi regimi di giri, i tecnici nipponici, hanno ridisegnato le luci di aspirazione e di scarico, hanno reso più generoso nelle dimensioni l’airbox, hanno ottimizzato sia il peso dell’albero motore che il profilo delle camme e i settagli del carburatore. Quest’ultimo, da 33 mm, è inclinato in avanti con l’obbiettivo di rendere più efficace l’alimentazione anche quando Tricker è in verticale sulla ruota posteriore.
Piccola e maneggevole, ma… La forma di questa neonata della casa Yamaha è veramente molto particolare, stupisce ed incuriosisce grazie ad un design compatto ed elegante. Tutte le sue forme aiutano la guida, rendendola facile e intuitiva. L’interasse di soli 1330 mm, lo slancio del telaio a semi doppia culla e la forma molto snella del serbatoio, conferiscono alla moto una maneggevolezza davvero invidiabile; garantendo comunque prestazioni di tutto rispetto. A rendere sicure le manovre sia in street che in off road, ci pensano le sospensioni Kayaba ad escursione lunga (180 mm per la forcella con steli da 35 mm, 172 mm per il monoammortizzatore con forcellone scatolato) e le esclusive coperture leggere (80/100-19 anteriore, 120/90-126 posteriore), fornite di una scolpitura con lo scopo di ridurre la rumorosità.
Prezzi? Questa novità 2006 della casa Yamaha, avrà un prezzo molto competitivo e possiamo dire che sarà molto prossimo ai 4.000 euro, ma state tranquilli; difficilmente li supererà!

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