F1, Gp di Bahrain 2013: presentazione, precedenti e curiosità

 

Dopo il trionfo di Fernando Alonso su Ferrari in Cina, la Formula 1 non si ferma e riparte subito con il quarto appuntamento della stagione Mondiale. Quello che si disputerà domenica sarà il 9° Gran Premio del Bahrain nella storia della Formula 1. Entrato nel calendario nel 2004, il paese arabo vive al suo interno una rivolta politica che ha fatto annullare l’edizione 2011. Nel 2012 ha vinto Sebastian Vettel su Red Bull autore anche della pole position. Ripercorriamo insieme le caratteristiche, i precedenti e le curiosità del circuito di Sakhir, dove come sempre saranno grandi protagonisti gli pneumatici.

CARATTERISTICHE TECNICHE

Il Bahrain International Circuit sorge nel piccolo villaggio di Sakhir a sud di Manama, capitale del Paese. Il tracciato è stato costruito in mezzo al deserto e il costo totale per la realizzazione dell’impianto si è aggirato sui 150 milioni di dollari. Il circuito può essere utilizzato in sei differenti configurazioni e quella adoperata per ospitare le gare di Formula 1 è denominata “Grand Prix Circuit” (5.412 metri di lunghezza e privo del lungo complex di curve miste nel settore centrale): è stata sempre utilizzata tranne nel 2010 quando, per festeggiare il sessantesimo compleanno della Formula 1, si decise di usare la configurazione “Endurance” di quasi un km più lunga. Questa pista rappresenta il classico modello dei nuovi circuiti moderni, con una sede stradale molto larga e numerose vie di fuga che, in caso di incidenti o uscite di pista, riescono a garantire un livello di sicurezza più elevato rispetto ai più affascinanti circuiti tradizionali. La decelerazione è una delle caratteristiche fondamentali del circuito del Sakhir: nella prima curva si passa da 315 a 65 Km/h in soli 130 metri e questo pone un carico sulle gomme pazzesco.

VARIABILE GOMME: SI USANO LE HARD E LE MEDIE

Bisogna quindi prestare molta attenzione alle variabili caldo e sabbia: il caldo mette a durissima prova la tenuta delle componenti meccaniche; la sabbia, spinta dal vento (sempre abbastanza forte in zona) invade le pista e provoca seri problemi di grip. Ecco perché a maggior ragione le gomme, già decisive nei primi Gp della stagione, saranno fondamentali. Una volta gommata la pista, uscire di traiettoria equivale quasi a uscire di pista, in particolare nel tratto più guidato che va dalla curva 4 alla curva 7: un tratto veloce dove basta una traiettoria leggermente diversa per finire sullo sporco e rovinare un giro. Pirelli ha anche cambiato la scelta delle gomme poco prima del weekend di gara: inizialmente era stata pensata la combinazione Soft-Medie, mentre alla fine si è optato per Hard-Medium. La durata prevista per la Orange Hard è di 15-17 giri, mentre per la media di 13-15 giri.

CONTINUANO LE PROTESTE

Quando arriva il Gran Premio del Bahrain, purtroppo, giungono le solite drammatiche notizie di scontri e proteste. La Formula 1 viene presa di mira come evento di fama mondiale che consente di accendere i riflettori sulle esigenze della popolazioni del ricco Stato arabo. Condannato numero 1, come spesso accade, è Bernie Ecclestone. In un video, firmato “Anonymous“, arrivano per lui e per la famiglia reale del Bahrain vere e proprie minacce. La celebre firma che comprende numerosi hackers sparsi in tutto il mondo era riuscita lo scorso anno ad introdursi nel sito ufficiale della Formula 1 mandandolo in tilt e rubando informazioni personali degli utenti. Una volta sono riusciti a far saltare la corsa. Era il 2011. Lo scorso anno si è disputato ma con grandi tensioni. Ricordiamo la scelta della Force India, ad esempio, di non disputare una sessione di prove libere preferendo far restare i suoi uomini all’interno dell’Hotel che li ospitava. Stavolta la Formula 1 ci riprova ma non cambia il contesto: le proteste della popolazione civile permangono e, un evento di fama mondiale come quello del prossimo fine settimana è la miglior occasione per far conoscere all’opinione pubblica il proprio malcontento per le condizioni di vita e le violazioni dei diritti umani. Gli scontri proseguono. Secondo l’agenzia di stampa AP, a solo scopo intimidatorio, è stata fatta saltare in aria un’auto contenente esplosivo nelle vicinanze del tracciato. Il popolo vuole che il Circus spenga i motori.

ALONSO E MASSA ADORANO QUESTO GP

Fernando Alonso ama particolarmente la pista di Sakhir. Lo spagnolo infatti si è imposto per tre volte nelle otto edizioni sin qui disputate, agguantando anche una pole-position. Le tre vittorie corrispondono anche ai podi complessivi conquistati nel ricco Stato arabo. Nel biennio d’oro dell’asturiano, coinciso con i suoi sinora unici titoli iridati, Alonso monopolizzo l’appuntamento di Sakhir: nel 2005 trionfò dopo essere partito dalla pole, mentre nel 2006, quarto dopo le qualifiche, con una gara dai ritmi folli riuscì a scavalcare Michael Schumacher (Ferrari) ed a porre un importante tassello verso il Mondiale. Il ricordo più bello dello spagnolo, tuttavia, risale alla stagione 2010. Al debutto con la Ferrari, Fernando, partendo terzo, ottenne il primo successo con la scuderia di Maranello. Lo scorso anno arrivò settimo, avendo problemi sia in qualifica (nono), che in gara. Felipe Massa in Bahrain ha vinto addirittura due volte, nel 2007 e nel 2008: il brasiliano ha sempre dichiarato di avere tra le sue preferite la pista di Sakhir e nonostante il nono posto dello scorso anno, in questa stagione spera di andare a podio.

LE PAROLE DI DOMENICALI E LA CENA ALONSO-WEBBER

“Ci aspettano condizioni differenti da quelle incontrate finora – così Stefano Domenicali ha presentato il prossimo Gp di Bahrain – con temperature molto elevate che influiranno sulle prestazioni e sul comportamento delle gomme. Sulla pista di Sakhir sono molto sollecitati anche i dispositivi di raffreddamento, ma come al solito faremo tutto il possibile per preparare al meglio il set-up della F138. Se in questa stagione vogliamo raggiungere gli ambiziosi obiettivi che ci siano prefissati, abbiamo bisogno che i nostri piloti possano esprimersi sempre al meglio. Intanto Fernando Alonso sta passando alla guerra psicologica. Lo spagnolo è andato a cena con Mark Webber, il più agguerrito nemico del suo rivale per il mondiale, Sebastian Vettel. E, come se non bastasse, tanto per essere sicuro che il segnale arrivi al suo destinatario forte e chiaro, si è premurato di twittare una bella foto esplicativa dell’evento.

L’ALBO D’ORO DEL GRAN PREMIO ARABO

 

2004 – M. Schumacher (Ferrari)
2005 – F. Alonso (Renault)
2006 – F. Alonso (Renault)
2007 – F. Massa (Ferrari)
2008 – F. Massa (Ferrari)
2009 – J. Button (Brawn-Mercedes)
2010 – F. Alonso (Ferrari)
2012 – S. Vettel (Red Bull-Racing)

 

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