Angelo Nardini

La distilleria Nardini, fondata nel 1779 a Bassano del Grappa , ha una storia unica al mondo. Oltre ad essere la più antica d’Italia e fra le prime fondate in tutta Europa, è sempre rimasta fedele al suo territorio nonostante guerre e tumulti che hanno scosso il nostro Paese. Una storia simile a Peugeot che non cambiò mai la sua sede originale in Alsazia, nonostante fosse l’epicentro dei conflitti fra Francia e Germania che scatenarono due Guerre Mondiali. Fiore all’occhiello di Nardini sono le “Bolle” che Infomotori.com ha potuto visitare insieme ad Angelo nardini, uno dei discendenti del fondatore Bortolo ed attuale Presidente della società.

La prima sede -tutt’ora operativa- venne costruita vicino al ponte di legno sul Brenta, progettato da Andrea Palladio e ricostruito più volte, l’ultima nel Secondo Dopoguerra per volere degli Alpini ed oggi in fase di profonda ristrutturazione.

Per il nostro viaggio con Peugeot Traveller abbiamo scelto di fare una tappa davvero speciale alle “Bolle, una struttura architettonica realizzata da Massimiliano Fuksas per festeggiare il 225° anniversario dell’azienda nel 2004. Angelo Nardini ci accoglie con professionalità e gentilezza, ed insieme all’assistente Silvana Bicego ci porta a scoprire qualche scorcio dell’azienda.

Se non sapessimo di trovarci in una distilleria penseremmo ad un laboratorio in cui si studiano nano-tecnologie militari che, al solito, vedremo nel pubblico tra una ventina d’anni. Le cose cambiano quando Angelo ci apre le porte della cantina storica, dove vengono conservate le migliori qualità di grappa destinate ad edizioni particolari e a pezzi unici di estremo valore. L’aroma che sale dalla scalinata è estremamente piacevole, unico, e spinge a sedersi a gambe incrociate come un asceta nepalese per entrare in una lunga fase di meditazione. Purtroppo non è questa l’occasione, ma riusciamo comunque a degustare un bicchiere di grappa distillata nel 1959 e sapientemente conservata per momenti speciali.

Cominciamo a spostarci verso le Bolle

 

 

La prima sensazione è quella di avere davanti agli occhi qualcosa di mai visto prima. La seconda è vederla nel cuore di un’azienda che non cambia la propria etichetta da secoli. La terza, fondamentale, è lo spazio che non ne rimane soffocato, nonostante si tratti di un’installazione piuttosto imponente.

Il complesso delle bolle è realizzato su quattro livelli, dall’auditorium con 100 posti a sedere firmati Recaro alla più alta delle due navicelle, dalla quale è possibile vedere il Monte Grappa. Sotto le bolle uno specchio d’acqua interrotto da una sottile passerella in cui si riflette la struttura prevalentemente in vetro. C’è un’ascensore a cremagliera completamente trasparente che ci porta sui diversi livelli della struttura e funge da trave portante per l’intero stabile.

L’idea di base è semplice: si parte dalla fondamenta sotterranea, in cemento armato, a rappresentare l’invecchiamento della grappa nel sottosuolo. Lentamente il processo si porta verso l’alto con gli alambicchi e le alchimie ben rappresentate da Fuksas, fino a dar vita a quelle bolle che -nel mondo del whisky- vengono battezzate dagli appassionati la Parte degli Angeli proprio perché loro soltanto ne potrebbero godere.

 

La Nardini è stata la prima distilleria ad introdurre la pratica della distillazione a vapore, che permise di creare una grappa sempre uguale a sé stessa e mai dannosa come può capitare con liquori a distillazione casalinga. Passeggiare tra le Bolle, una delle quali adibita a laboratorio, è un’emozione difficile da descrivere. Angelo Nardini ha con sé un’imponente magnum di grappa con tanto di tappo e sigillo in ceralacca, ma prima di salutare l’azienda ci tiene a farci assaggiare il mezzoemezzo. Una vera e propria istituzione a Bassano del Grappa, al pari dello Sbagliato milanese o lo Spritz Bitter veneziano, che merita di essere maggiormente promosso e diffuso.

Ringraziamo l’ospitalità Nardini e ripartiamo ancora una volta con il nostro Peugeot Traveller che si sta comportando egregiamentem con il cambio automatico molto apprezzato dal nostro driver al pari della facilità di guida e della insospettabile maneggevolezza e brio perché i cavalli, quando servono, ci sono.

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