Mangiare e bere in autostrada diventa sempre più costoso. Lo conferma un’indagine condotta da Altroconsumo su 16 aree di sosta lungo l’asse autostradale tra Milano e Napoli, che fotografa un aumento generalizzato dei prezzi per snack, bevande e colazioni. Dai panini ai gelati confezionati, dai cornetti al semplice caffè, i rincari colpiscono tutte le categorie, spesso con differenze marcate rispetto ai prezzi dei bar cittadini o dei supermercati.
Il dato più eclatante riguarda i panini, che nei punti ristoro autostradali raggiungono anche gli 8,50 euro, con una media di 6,80 euro per una farcitura semplice. Anche se si registra un lieve calo del 6% rispetto al 2024, quando i prezzi superavano i 7,20 euro, il divario con i bar cittadini resta ampio: nei locali urbani, un panino costa in media 4,30 euro, il 57% in meno.
Non va meglio sul fronte dei gelati confezionati. Un classico stecco ricoperto al cioccolato (es. Magnum) supera i 3 euro, con un rincaro del 5% rispetto all’anno scorso. Al supermercato, lo stesso prodotto costa in media 1,30 euro, meno della metà.
La colazione in autogrill è un altro capitolo dolente. Il prezzo medio di una brioche è di 2 euro, con picchi fino a 2,20 euro, e un aumento del 16% rispetto al 2024. Nei bar cittadini, invece, la media si ferma a 1,37 euro, con un differenziale del 47%.
Anche il caffè al banco segna un incremento, passando a una media di 1,46 euro (+7% sull’anno precedente), contro 1,20 euro nei bar in città (+21%). Il cappuccino, invece, è stabile rispetto all’anno scorso, ma comunque più caro del 16%: la media è di 1,85 euro, con punte fino a 2,20 euro.
A stupire sono soprattutto i prezzi delle bevande, in particolare quelli dell’acqua e delle bibite gassate. Una bottiglia d’acqua può arrivare a costare 3,20 euro al litro, circa 5 volte di più rispetto al supermercato, dove il costo medio è di circa 0,60 euro al litro.
Per una bottiglietta di Coca-Cola, le cifre sono ancora più alte: tra 450 ml e 700 ml, il costo equivale a circa 8 euro al litro, quando negli scaffali dei supermercati il prezzo medio è 1,39 euro/litro. Un sovrapprezzo che evidenzia l’assenza di reale concorrenza e l’effetto “monopolio” delle aree di servizio lungo le tratte ad alta percorrenza.
L’indagine di Altroconsumo sottolinea come questi rincari non siano giustificati da un reale miglioramento della qualità dei prodotti o del servizio, ma piuttosto da una strategia commerciale che sfrutta la posizione di esclusività degli autogrill. Per i viaggiatori, in particolare famiglie e pendolari, si traduce in una spesa media sensibilmente più alta rispetto a una sosta fuori dall’autostrada.