Audi presenta la Urbansphere Concept, la monovolume del futuro

Dopo la roadster Skysphere e la berlina 2+2 con forme da coupé Grandsphere, il marchio Audi ha presentato in questi giorni il terzo modello che definisce la famiglia “Sphere” di prototipi ad alimentazione elettrica. Il suo nome è Urbansphere e, con il suo design, sostanzialmente rappresenta l’evoluzione delle attuali monovolume incarnando un nuovo concetto di mobilità secondo quanto stabilito dai propositi eco-sostenibili a lungo termine della Casa dei Quattro Anelli.

Vista come anticipazione di un possibile modello destinato al mercato cinese, l’Audi Urbansphere Concept propone un corpo vettura tra i più grandi mai realizzati in quel di Ingolstadt: la lunghezza arriva a 5,51 metri, la larghezza a 2,01 e l’altezza a 1,78 metri, mentre il passo tocca il valore record di 3.400 millimetri. Con queste proporzioni lo spazio interno è davvero gigantesco al punto che gli ingegneri della Casa tedesca lo concepiscono come una “terza casa” per coloro che sono costretti a viaggiare in mezzo al traffico di punta delle grandi metropoli, magari nel tragitto che porta dalla propria abitazione all’ufficio.

Proprio l’abitacolo, quindi, rappresenta il “piatto forte” dell’Audi Urbansphere Concept al quale si può avere accesso attraverso delle portiere che, al posteriore, sono installate controvento. Una volta all’interno l’assenza del montante centrale rende possibile innumerevoli configurazioni dei quattro sedili a disposizione dei passeggeri, con quelli anteriori provvisti di rotazione a 180° e quelli posteriori con schienale reclinabile fino a 60°. Ognuno di essi ha poi incorporati gli altoparlanti del sistema audio, a cui vi si può accedere tramite la plancia in stile minimalista dove, durante la guida normale, mancano il volante e la pedaliera – disponibili solo in modalità manuale.

La Urbansphere, infatti, è provvista degli aiuti elettronici per la guida assistita di Livello 4, quella completamente autonoma che non richiede l’intervento del guidatore ma, allo stesso tempo, lo informa di ciò che sta accadendo su strada con tutte le informazioni in tempo reale proiettate sulla plancia stessa, in corrispondenza dello spazio che definisce la base del parabrezza.

L’interazione, in questo caso, avviene attraverso un sistema di interpretazione dei comandi gestuali disponibile sulle portiere, al quale si aggiunge l’integrazione dei visori a realtà aumentata per usufruire dei contenuti multimediali dell’infotainment proiettati sia davanti che sullo schermo OLED posteriore posto come “divisorio” delle due file di sedili.

Per quanto riguarda l’estetica, l’Audi Urbansphere Concept mette in luce un corpo vettura con l’enorme griglia singleframe anteriore ottogonale piena di rombi luminosi a LED, che hanno non solo una funzione “appariscente” ma anche (e soprattutto) funzionale perchè sono in grado di comunicare con gli altri utenti della strada. La stessa tecnologia è implementata al posteriore, mentre nella vista laterale si può apprezzare una silhouette muscolosa ed estremamente aerodinamica dove spiccano il parabrezza fortemente inclinato verso il retrotreno (che termina con un piccolo alettone) e i grandi cerchi da 24” inseriti negli ampi passaruota.

Uno sguardo alla meccanica? Il prototipo Audi Urbansphere è stato costruito sulla piattaforma PPE (Premium Platform Electric) sviluppata in partnership con Porsche che permette l’installazione di una powertrain completamente elettrica a doppia unità (una sull’asse anteriore e l’altra sul posteriore) in grado di sprigionare 401 cavalli di potenza e 690 Nm di coppia massima. Tali performance sono sostenute da un assetto di tipo “predittivo” a gestione elettronica con ammortizzatori pneumatici e dal sistema a quattro ruote sterzanti, che aiuta moltissimo nel completare le manovre a bassa velocità più difficili.

Oltre a ciò è presente anche una batteria da 120 kWh con architettura a 800V, che in condizioni ideali è in grado di assicurare un’autonomia massima fino a 750 km nel ciclo di utilizzo WLTP. La sua capacità di ricarica? Audi afferma che è possibile sfruttare i sistemi fino a 270 kW in CC, i quali recuperano fino a 300 km di percorrenza in appena 10 minuti e fanno passare la disponibilità energetica dal 5 all’80% in circa mezz’ora.

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